Luca mi ha portata a Napoli, una città a parer mio stupenda.
Ha saputo stupirmi anche questa volta, incredibile.
-Mi sono fatto perdonare così?- mi domanda sorridendo.
-Non ci sta da scherzare, Luca. James ha detto una cosa enorme e gravissima. Praticamente non vedevi l'ora di entrare in casa mia per portarmi a letto e passare tutti i tuoi sfizi- ribatto indignata.
Lui sbuffa.
-Va bene sì, ammetto di averlo detto, ma di te sapevo soltanto che fossi una ragazza e nient'altro. Credimi, non appena ho incontrato il tuo sguardo quei pensieri sono svaniti. Te l'ho detto, mi è servito un solo sguardo per capire come sei dentro, per capire ciò che sei e non ti userò mai come ho in qualche modo "usato" le altre tipe- mi spiega guardando il mare.
Siamo a Mergellina, un posto che mi è sempre piaciuto. Non ci venivo da un po'.
-Ovviamente loro ne erano al corrente che io mi stessi solamente divertendo con loro, ma a loro stava bene, anche perché pure loro mi usavano solo per divertirsi. Era uno scambio di favori, ecco tutto!- esclama.
Mi limito a guardarlo, dopo di che sospiro.
-Mi fa leggermente schifo tutto questo- sbotto sincera.
-Abbiamo mentalità diverse, baby- mi alza il volto con un dito ed incatena il mio sguardo.
-Per fortuna- gli sposto la mano e mi giro di spalle, guardando il Castel dell'Ovo quasi come se fosse la cosa più interessante in assoluto in questo momento.
Luca mi prende per i fianchi e appoggia il mento sulla mia spalle, così lo guardo con l'angolo dell'occhio, poi mi godo il mare.
-Scollati, dai- mormoro.
-Non mangio nessuno- borbotta baciandomi il collo.
-Cosa cazzo fai?- ringhio spostandolo.
Incrocio i suoi occhi scuri e lui se la ride.
-Cosa hai appena finito di dire poca fa, eh? Già ti sei dimenticato? La cannabis ti ha già fottuto il cervello?- sputo acida.
-Come sei acida, Limonetta. Stavo solo scherzando, non avevo cattive intenzioni- spiega.
-Non mi interessa!- esclamo acida.
-Le mani addosso non me le devi assolutamente mettere, hai capito?- gli domando seria, sono incazzata veramente.
-Però prima in macchina quando mi hai stretto la mano sembrava tutto il contrario- mi fa l'occhiolino.
-Cosa c'entra? È stato solo un momento passeggero, nulla di importante- sbotto acida toccandomi il collo ed infine lo guardo.
-Senti Luca, questi baci me li dava James e per lui sono stata malissimo, perciò non voglio questioni affrettate, anche perché: punto primo ci conosciamo da sì e no due giorni, punto secondo tra non molto diventeremo fratellastri e fare 'ste cose di nascosto mi sembra una cosa controsenso- gli spiego.
-Ancora con questo James? Ma non ti stanchi mai di nominarlo?- sbuffa.
Sfila una sigaretta dal pacchetto, l'accende e inizia ad assaporarla.
Caccia via il fumo via e subito dopo afferro la sigaretta dalle sue labbra, faccio un tiro veloce e la butto a terra, per poi schiacciarla.
-Quando parliamo di cose serie non devi fumare, mi dà fastidio- lo sfido con lo sguardo.
-Era l'ultima!- esclama.
-Non mi interessa, Luca e comunque il mio ex posso nominarlo tutte le volte che voglio- dico seccata.
-Va bene, così posso nominare anch'io tutte le mie ex, giusto? Uhm... Nadia, Giovanna, Roxana, Clarissa, Giusy, Claudia, Rossella, Matilde, Francesca, Morena, Giorgia, Ersilia, Anna, Ginevra, Carlotta...- ribatte a raffica.
-Dai, ora le nomino all'infinito- ironizza.
Roteo gli occhi al cielo.
-Che palle che sei, ma lo vedi che non colleghi il cervello, Luca? Sembri un bambino. Tu le hai portate soltanto a letto per divertirti, James per me invece ha avuto importanza!- espongo.
-Sì, ma basta. Mi dà fastidio quando lo nomini- sbotta acido, così sorpresa alzo un sopracciglio, invece lui tiene lo sguardo basso, improvvisamente mi guarda negli occhi ed io distolgo lo sguardo per una stranissima corrente che ho provato.
-Cancella quel bacio sul collo, va bene? È stato un errore- sbuffa per poi iniziare a camminare, mi volto e lo afferro per il polso.
-Luca- lo guardo negli occhi.
-Che cosa vuoi?- sbotta acido.
-Non ci posso fare niente se reagisco così, come hai detto tu una cosa la capisci soltanto se l'hai vissuta sulla tua stella pelle, quindi, non ti sto chiedendo di capire, ma almeno cerca di non assumere questi atteggiamenti, grazie- dico diretta e lui sbuffa sonoramente.
Molla la presa.
-Aurora anch'io sono stato mollato da una ragazza che per me era tutto, va bene? Ma non la nomino spesso, anzi non la nomino mai, perché se una persona continua a vivere immersa nel passato, non si godrà mai il presente. È inutile che ti imprigioni nel passato. Con James ci sei stata e magari è stato pure bello, ma basta, basta nominarlo tutti i Santi giorni, credimi. Continuerai soltanto a farti del male se continui di questo passo- ribatte.
-Ma questo non ti dà il diritto di prendermi e baciarmi alla sprovvista- esclamo infastidita.
-Che rottura di palle, ho detto che stavo scherzando, uno scherzo tra quasi fratellastri. Sei una palla quando fai così, te lo giuro- ringhia irritato.
-Io mi ritiro, sono stanco. Se vuoi venire pure tu prego, altrimenti vai alla stazione a prendere il treno- sbotta freddo e acido.
Cosa cambia umore ogni due per tre?
Roteo gli occhi al cielo e senza dire nemmeno una parola lo seguo: prendere il treno sarebbe uno strazio.
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UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA
FanfictionDicono che le cose inaspettate siano le più belle, o almeno quelle cose che in qualche modo ti stravolgono i piani. Aurora Rossi ha diciotto anni e frequenta un liceo in una città della regione Campania: Salerno. Non vede l'ora di prendere il diplom...