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È sera e sono a casa da sola: papà e la sua compagna sono andati a cena fuori con dei colleghi di lavoro di mio padre e credo faranno tardi.

Sono le 22:30, fuori è veramente buio.

Cambio canale e leggo la scritta "Salerno" sulla tv, aggrotto la fronte ed afferro il telecomando per poter alzare il volume.

-Rapinata una gioielleria nella regione Campania, precisamente a Salerno, una città a dir poco fantastica- spiega l'uomo del telegiornale.

-A quanto pare due malviventi hanno scassinato la porta e disattivato  l'allarme, sono entrati nella gioielleria ed hanno rubato la bellezza di duemila euro. In quella cassa ce ne erano ventimila, gli incassi degli ultimi tre mesi, ma i due ladri sono riusciti a rubare solo duemila euro, perché il proprietario arrivato davanti la struttura, si è accorto del brutto movimento ed ha chiamato la polizia, che è subito accorsa sul posto- spiega, per poi sfogliare la pagina.

-Bene, adesso parliamo di ciò che è accaduto nelle ultime ore a Firenze...- spengo la tv ed il rumore improvviso della porta d'ingresso mi fa sobbalzare.

Appena noto che si tratta di Luca, rilasso i muscoli e poso il telecomando sul tavolino, per poi incrociare il suo sguardo.

-Ti ho spaventata?- mi chiede.

-No. Per nulla- ribatto fredda.

Mi schiarisco la gola ed incrocio le braccia al petto.

-Dove sei stato fino ad ora?- gli chiedo con tono distaccato che più non si può.

-Ehm... A casa di Rosanna- dice.

-Uh, tra non molto arriveranno baby D'Orso- fingo un sorriso e l'aria innamorata.

Lui serra la mascella.

-Diventerai zia- mantiene il gioco.

-Non ci tengo proprio- faccio per andarmene, ma lui mi afferra per i fianchi, mi fa girare verso di lui e appoggia la sua fronte sulla mia, si morde il labbro e solo ora mi sono accorta che Luca sa interamente di erba.

-Sei fatto?- mi allontano.

Scuote la testa.

-Ho incontrato un amico che si stava facendo una canna e mi è andato un po' di fumo addosso- mi spiega.

-Non sono fatto- aggiunge afferrando il mio volto tra le mani.

-Ti sei divertito con Rosanna?- ironizzo.

Fa per baciarmi, ma mi scanso.

-No, Luca. Te lo scordi che cado di nuovo nella tua stupidissima e sporca trappola!- ringhio furiosa e mollo la sua presa.

Sospira.

-Non sono un fottuto giocattolo, mettitelo in testa- sbotto irritata.

-È complicato, Aurora- mi guarda negli occhi ed una risatina nervosa esce dalla mia bocca.

-Non è complicato proprio nulla, Luca. Semplicemente vorresti usarmi quando più ti servo, quando più ti senti solo. Vuoi sfruttarmi per avere una compagnia, ma sappi che non perderò tempo con te, mi dispiace se pensavi che ero come tutte le altre che ti sbavano dietro, ma... No, non sono come loro. Ciao, sono Aurora Rossi, una ragazza dal passato leggermente pesante ed oscuro, che non vuole essere più presa in giro da nessuno, va bene?- gli domando e lui sospira lievemente guardandomi negli occhi, si morde il labbro, infine mi accarezza il volto, per poi girarsi di spalle.

-Va bene, sì. Hai ragione tu, Aurora. Hai ragione. Quanto sono cretino- sbuffa.

Si gira nuovamente verso di me e affoga nelle mie iridi ormai troppo lucide. 

UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora