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Luca's pov

Sono sdraiato sotto le lenzuola di questo letto, Katia è accanto a me, sta dormendo beatamente con un'espressione rilassata stampata sul volto.

Sinceramente non so come abbia fatto a prendere sonno, io ci ho provato, ma i troppi pensieri me lo impediscono.

Guardo l'ora, è tardissimo, non ho nemmeno la forza di tornare a casa.

So che è da egoista, forse apparentemente può sembrare una cosa disgustosa, ma in ogni piccolo frangente, ho avuto Aurora nella testa.

Prima le mie relazioni duravano massimo una settimana e quando finivo a letto con diverse ragazze, ero rilassato, non mi offuscava niente la testa, non avevo cose a cui pensare, invece adesso Aurora è come se fosse un pensiero fisso, che quasi mi toglie il respiro.

Al solo pensiero che James possa averla tra le sue braccia, accudirla, vederla sorridere e stare bene, mi fa male, perché fino a poco tempo fa tutto questo potevo farlo solo io.

Solo io potevo baciarla, solo io potevo guardarla, solo io potevo tenerla stretta sul mio petto mentre accarezzavo i suoi lunghi capelli biondi.

Tutto questo è una tortura, mi soffoca il petto e non riesco a dormire.

Sbuffo irritato perché non riesco a prendere sonno, mi sento impazzire e così facendo, il mal di testa invece di svanire, aumenta sempre di più.

Mi alzo frustrato da questo dannatissimo letto prendendo la forza che mi manca, cerco di fare il più piano possibile per non far svegliare Katia, mi rivesto velocemente, afferro il cellulare e sgattaiolo via molto rapidamente: persino questo posto è divenuto fin troppo soffocante.

Aurora's pov

Mi stacco dalle labbra di Nicolò e incrocio immediatamente i suoi occhi, che brillano a più non posso, quasi come se fossero due diamanti.

-Non volevo- dice confuso.

Si gratta la nuca, io mi limito a guardarlo.

Sinceramente non so cosa fare, non so cosa dire e sopratutto non avrei mai immaginato che potesse succedere una cosa del genere tra noi due.

-Perché mi hai baciata?- gli domando facendomi coraggio.

-Scusami, veramente, Aurora. N-non era mia intenzione, tu sei l'ex di uno dei miei amici più stretti e... Mi sento una merda, non doveva accadere- gesticola nervoso, cerco di farlo calmare, ma ottengo scarsi risultati.

-Oltretutto sei anche fidanzata- aggiunge.

-Guardami negli occhi, Nicolò- afferro il suo volto tra le mani e incrocio nuovamente il suo sguardo intenso.

-Dimmi perché l'hai fatto, non posso vederti andare via così, come se niente fosse, non posso far finta che non sia successo, perché effettivamente è successo e, credimi, questo bacio non mi è saputo di una cosa banale, qui c'è qualcosa sotto e pur conoscendoti da poco, credo di averti capito... Almeno un po'. Perciò dimmi la verità, Nic, ti prego. Non voglio ferire nessuno, mi sono stancata, ho già tantissimi pensieri in testa...- quasi lo supplico scrutando i suoi occhioni splendenti.

Abbassa la testa e sospira, un momento dopo serra la mascella e si morde il labbro inferiore.

-Nicolò...- bisbiglio, prende un bel respiro e alza la testa.

-È complicato, Aurora. Davvero tanto complicato- sbuffa frustrato e si passa le mani sul volto con fare abbastanza irritato.

-No, non mi interessa. Basta tenermi all'oscuro di tutto, voglio sapere. Dimmelo, ho il diritto di sapere cose che mi riguardano!- esclamo.

Mi alzo sbuffando, lui mi imita e mi afferra per il polso.

-È una storia lunga, Aurora- continua a fare giri di parole che mi irritano moltissimo: detesto quando una persona fa continui giri di parole e non va subito al sodo, detesto quando mi tengono sulle spine, è una cosa che proprio non sopporto, perché mi sento frustrata, mi sento trattata da bambina piccola.

Sbuffo guardandolo, così comprende la mia agitazione, si avvicina afferrando il mio viso tra le mani e automaticamente combacio con la schiena al muro.

-Sei tanto bella, Aurora- mi sposta un ciuffo di capelli dal viso e deglutisco.

Sospira e mi accarezza le guance con i pollici.

-C'era un bambino moro, non tanto alto che camminava spesso al parco accanto la sua scuola elementare, quel bambino se ne stava sempre solo, giocava in disparte perché veniva sempre preso in giro, tutti lo insultavano...- lo interrompe.

-Che cosa c'entra?- sbotto irritata.

-Va bene, non vuoi ascoltare la storia quindi vado al dunque... Aurora, quel bambino ero io, ho avuto tante storie, ma tu mi sei rimasta stampata dentro, ti ho sempre pensata, in qualunque momento. Ti sogno da bambino e ti desidero nella vita quotidiana di tutti i giorni, i tuoi occhi mi sono rimasti impressi nella mente, io ti guardavo giocare con le tue amichette, ma ti osservavo sempre da lontano, senza avvicinarmi a te, perché avevo paura che tu mi rifiutassi, poi mi trasferii a Roma e da allora sono cresciuto nei quartieri di Roma, ma credimi, ti ho sempre portata dentro e sì, il primo giorno che mi hai visto, il primo giorno che venni a bussare casa tua, io già ti conoscevo e sapevo benissimo dove abitasse Luca, usai una scusa per poterti rivedere. Mi sento una merda perché ho sempre saputo della scommessa, ho sempre saputo tutto, ma non te ne ho mai parlato, non ti ho mai contattata perché Luca in secondo momento si è davvero innamorato di te, ma lui di tutto questo non ne sa niente, mi sono tenuto dentro questo segreto ed ora eccomi qui che te lo racconto- rilascia una sottospecie di sospiro di sollievo, mentre io non so che dire.

-Non volevo ferire un mio amico, non lo volevo tradire, perciò ho ancora soffocato per un'altra volta i sentimenti che provo per te- aggiunge.

Fa per continuare, ma glielo impedisco baciandolo.

Mi alzo sulle punte, lui vorrebbe tirarsi indietro, lo sento, ma non riesce e, una volta che mi ha afferrata per i glutei, mi appoggia sul letto e lui si posiziona dolcemente su di me, mentre le nostre lingue continuano a danzare insieme.

Nicolò sa di menta, un sapore dolce, differente da quello di Luca o James.

Nicolò è diverso in tutto e per tutto.

È stronzo, ma quando ci tiene resta, non scappa.

Mi accarezza dolcemente la testa, io invece gli tiro leggermente i capelli e lo sento quasi gemere, si sposta sul collo, così chiudo gli occhi e mi mordo il labbro.

Tutto ciò che sta accadendo era del tutto inaspettato.

Si ferma un attimo e mi guarda negli occhi.

-Non posso fare una cosa del genere a Luca, cazzo!- si ribella.

-Ma ti sogno davvero da una vita- aggiunge.

-Nicolò, allora non dire niente...- sussurro e dopo pochi secondi si ritrova nuovamente sulle mie labbra.

Fa scontrare le nostre lingue ed è proprio in questo preciso istante che la porta si apre, rivelando Luca.

UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora