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È trascorsa un'altra settimana, Luca non mi rivolge una parola, se lo fa, spara solo frasi che mi distruggono.

Mi odio, perché mi sto permettendo di stare di nuovo male per uno stronzo che non merita niente, nemmeno una mia fottutissima lacrima.

Devo solamente dimenticarlo, ma: come cazzo si fa a dimenticare Luca D'Orso?

Dio, mi mancano da morire le sue labbra, le sue mani addosso, il suo respiro dolcissimo che mi scivolava addosso... Sto male, sto decisamente a pezzi.

Sono davanti scuola, alzo la testa e vedo la macchina di Luca arrivare, ovviamente è in compagnia di Martina.

Appena lo vedo sorridere, sento qualcosa nel petto, qualcosa tipo il mio cuore che si spezza in mille pezzi.

I miei occhi pizzicano come non hanno mai fatto, mi sento soffocare, quasi come se avessi fumato cinquanta sigarette di fila.

Scendono entrambi, Luca attira Martina a sé con un leggero movimento, sorride contro le sue labbra, alza la testa ed i suoi occhi finiscono sui miei, avverto infinite scosse, lui continua a sorridere con Martina, concentrando tutta la sua attenzione su di lei.

Mi sento ancora più male, in questo momento vorrei soltanto sparire e non tornare più.

Abbasso la testa e mi reco verso la scuola, entro e mi reco in classe.

-Mmh Luca ha cambiato bambolina?- mi stuzzica quello stronzo di Mattia.

Lo guardo male e sospiro.

-Non sono cazzi tuoi, pensa alla tua ragazza- ringhio acida.

-Con calma, piccola- borbotta avvicinandosi al mio corpo.

Non ho mai avuto un bel rapporto con Mattia, è il classico ragazzo stronzo insopportabile.

Ha due occhi verdi ed intensi, i capelli scuri, un sorriso bellissimo, ma ha un carattere di merda ed è per questo che non gli ho quasi mai parlato, se non per ribattere tutte le sue stronzate in questi anni di scuola.

-Ti levi dalle palle?- sbotto.

Faccio per passare, ma si posiziona davanti. Pratica questa azione per quattro o cinque volte di fila, perdo la pazienza e lo sposto, per poi passare e sedermi al mio solito posto.

Poso lo zaino e mi siedo, per poi sospirare.

Poco dopo Mattia si siede accanto a me, continuando a fare il cretino.

-Cosa vuoi stamattina, coso?- sbuffo sonoramente agganciando il suo sguardo.

-Voglio stuzzicarti un po'- ridacchia.

-Non è giornata, non è periodo... Non è proprio vita!- esclamo.

-Lasciami stare- sbotto, alzo la testa dal quaderno e noto Martina entrare in classe mano per mano con Luca.

Il mio cuore perde cento battiti in un solo istante, facendo diventare i miei occhi due lastre di acqua, li chiudo e trattengo le lacrime che vorrebbero scivolare giù.

Ho bisogno di piangere, ma non posso permettere a Luca di farmi vedere in queste condizioni, poi odio piangere davanti a tutti, riapro gli occhi e faccio finta di nulla.

Si siedono ai loro posti, sento il mio corpo bruciare da uno sguardo, alzo la testa e noto gli occhi rossi di Luca piantati su di me.

È serio, ha un'espressione seria e la mascella serrata.

Distolgo lo sguardo ed evito le lacrime, girandomi verso Mattia.

-Stasera faccio una festa a casa mia, vorresti venire? Porta qualche tua amica- mi fa l'occhiolino, faccio per ribattere, ma lui mi precede.

UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora