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-Non riesci a dormire?- mi domanda Luca col tono addolcito, accarezzandomi l'addome da sotto la maglia.

Incrocio il suo sguardo e sospiro.

Torna serio e sbuffa sonoramente.

-Ancora che pensi a ciò che ha detto Mike. Bene- sbotta acido, per poi avvicinarsi a me. 

Sta a petto nudo, così appoggio una mano sulla parte del cuore e lo sento rabbrividire.

Il contatto delle nostre pelli è un qualcosa che mi fa impazzire.

-Ti ho già spiegato che fa parte del passato, fa parte del mio fottuto passato. Senti Aurora io a te ci tengo, ma tengo anche a me e non voglio soffocare per le mie azioni che ho fatto- spiega, mi limito ad osservarlo.

-Ascolta... Avevo un debido da saldare, okay? Anzi, ne avevo più di uno, i ragazzi più grandi del mio gruppo mi imposero di restituire tutti i soldi altrimenti si sarebbero vendicati. Nel frattempo avevo stretto una scommessa con un mio amico che non vedo e non sento da un po', la  scommessa consisteva nel chi riusciva a far cadere ai propri piedi l'ex di Mike, hai capito?- mi domanda ed io annuisco appena.

-Alla fine vinsi e mi diede dei soldi, con i quali riuscii a saldare tutti i debidi che avevo da saldare- borbotta ed io mi mordo il labbro.

-Però piccola credimi, veramente, non sono un mostro. Fa parte del mio passato e non voglio rivivere i casini che ho commesso. Il mio scopo è soltanto vivere al tuo fianco, fino al più lungo possibile. Capisci?- mi chiede.

-Non sono più sicura di volere lo stesso anche io, Luca. Ho paura- confesso ed i suoi occhi si sgranano.

-Mi stai lasciando, Aurora?- deglutisce ed i suoi occhi si cristallizzano in una maniera unica.

-Quel Mike mi sembrava abbastanza amareggiato da ciò che hai provocato a quella ragazza e non sai come mi sono sentita male al solo pensiero che io possa fare la stessa fine, che io possa essere la vicinta di una nuova scommessa- spiego con un nodo in gola grande quanto una pallina di ping-pong.

-Va bene, ho capito. Senti fai come vuoi, a questo punto non mi interessa più avere una storia con te, sinceramente- sbotta allontanandosi dal mio corpo, gli do le spalle e chiudo gli occhi per non versare lacrime.

Si copre col lenzuolo, scoprendomi leggermente.

-Non ribatti nemmeno? Cioè non ti interessa?- mi chiede e delle lacrime bagnano il mio volto.

-Dormi- sussurro cercando di evitare di tremare con la voce, anche se mi sembra difficile.

Deglutisco e riapro gli occhi.

-Ho detto che non voglio più una storia con te e mi dici di dormire?- mi chiede, così di scatto mi giro verso di lui.

-Luca basta, ti prego. Non rompere le palle, ho già tanti problemi, non ti ci mettere pure tu!- esclamo trattenendo le lacrime.

-Non vuoi più una storia con me? Bene, per me è okay. Ci conosciamo solo da un mesetto e mezzo circa, secondo me abbiamo leggermente corso. Abbiamo fatto tutto troppo velocemente, quindi meglio finirla qui. Contento?- lo guardo negli e serra la mascella, abbassa lo sguardo e noto i suoi occhi cristallizzarsi.

-Poi sarei io quello che usa le ragazze. Tu cosa hai fatto fino ad ora?- ribatte amareggiato dal mio atteggiamento.

-Pensa ciò che vuoi, ma sai benissimo che non ti ho usato. Se mi conoscessi almeno un po', sapresti che non sono proprio il tipo. Ci sono stati degli alti e bassi, poi sinceramente stasera mi son saliti mille dubbi. Scusami, è più forte di me, non posso evitare ciò che è successo in quel locale, Luca. Potrei perfettamente essere anche io un'altra stupida scommessa, non posso saperlo- gli spiego, mettendomi a sedere.

Mi imita poco dopo e fa scontrare i nostri occhi.

-Ti ho già spiegato che non è così, cazzo!- urla dando un pugno fortissimo al letto.

Rimbalzo e sobbalzo per la sua aggressività, sento arrivarmi il cuore in gola.

-Cazzo Aurora, non puoi credere a tutto ciò che la gente ti dice- dice frustrato.

-Luca non posso nemmeno credere a tutto ciò che mi dici tu, come faccio a sapere se posso davvero fidarmi?- gli domando.

-Mi sono stancato, fai quello che vuoi. Mi avete rotto le palle tutti quanti- sbotta acido alzandosi dal letto.

D'un tratto si alza, apre l'armadio, indossa una felpa nera, indossa il cappuccio, dopo di che afferra delle scarpe completamente a caso, infila i calzini ai piedi e le indossa velocemente.

-Dove vai? Sono le 4- borbotto e lui si gira verso di me.

-Non ha più senso stare qua, l'aria è diventata pesante- mi guarda male ed io sento il mio cuore spezzarsi in due.

Mi alzo e lo afferro per il polso.

Si gira e si limita a guardarmi negli occhi.

-Luca non fare così, ti sto solo dicendo la verità. Ho bisogno di potermi fidare per stare con qualcuno, ho sofferto abbastanza in passato, non voglio rivivere repliche, non ci tengo affatto- mi ribello e lui molla immediatamente la presa, sbuffando.

-Basta, non mi interessa più nulla. Non ne voglio sapere più niente, tra me e te è finita. Non nego che è stato bello, ma ormai anche tu fai parte del passato. Buonanotte- dice, per poi girarsi di spalle ed uscire dalla camera, sbattendo forte la porta, talmente forte che per un attimo ho creduto che la parete potesse crollare.

Rimango per qualche secondo a fissare la porta dalla quale è appena uscito Luca, mi viene l'istinto di seguirlo, ma mi volto e mi tuffo sul letto, stringendo il suo cuscino che sa del suo buon profumo.

Inizio a singhiozzare come non ho mai fatto, inizio a piangere come non ho mai fatto prima d'ora, chiudo gli occhi e cerco di soffocare i singhiozzi affondando la faccia nel cuscino.

Ci siamo lasciati, è finita e stavolta non ritorneremo più, me lo sento.

L'amore non esiste, è soltanto una grandissima presa per il culo.

UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora