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Luca's pov

Sono passati all'incirca una ventina di giorni da quando ho incontrato gli occhi di Aurora per l'ultima volta.

Quel giorno stesso mi hanno dimesso, non sto nemmeno andando a scuola, non ne avrei le forze, non voglio vederla insieme a quello stronzo di James, mi farebbe tanto male.

Quel che voglio fare è solo starmene in questo benedettissimo letto, ho come l'impressione che queste coperte sappiano ancora del suo dolce profumo all'albicocca, anche se le ho lavate.

La cosa positiva è che quel mostro di suo padre, se può essere definito tale, è stato messo in carcere: lì deve marcire.

Sapevo che non avrei mai dovuto innamorarmi, sapevo troppo bene che non avrei mai dovuto perdere la testa per Aurora, ma è successo e il bello è che è successo tutto rapidamente.

Incredibile come una persona ti stravolga l'esistenza anche in un "breve" periodo, be' sì, Aurora mi ha del tutto stravolto, ha cambiato le cose negative intorno a me, lei mi ha fatto stare bene, praticamente dipendevo da lei. Dipendo tutt'ora da lei, ma adesso è arrivato assolutamente il momento di dare una svolta a tutto questo, di non pensare più ad Aurora.

Basta stare male perché è finita, doveva andare così. Resterà un bel ricordo che porterò in fondo al cuore, ma mi dispiace, non può e non deve credere che io resta qui a marcire e a rimurginare su tutto: credo di aver già sofferto abbastanza, credo di aver alle spalle già un grosso passato, un mostro più grande di me, perciò basta.

È stato quel che è stato.

Allungo il braccio verso il comodino, apro il cassetto, afferro la canna che ho preparato stanotte e l'accendo.

Il sapore aspro e dolciastro mi invade, così come la grossa nuvola di fumo e cerco di rilassrmi, cerco di non pensare a niente.

Basta, da oggi in poi, si ritorna a vivere.

Aurora's pov

-Me lo dai un bacino?- mi domanda James, con espressione da cucciolotto smarrito.

-No- sorrido scuotendo la testa.

Mette il broncio e mi attira a sé, con una dolcezza unica.

-Mi sei mancata, principè- confessa accarezzandomi il volto e i miei occhi si illuminano.

-Anche tu- borbotto tenendo le braccia legate intorno al suo collo.

Sono appoggiata al suo motorino, lui è posizionato davanti a me e mi tiene stretta, quasi come se potessi scappare via da un momemto all'altro.

-Vederti nel letto, in quello stato, mi ha fatto male, anche se è stato veramente per poco. Comunque avevo perso la testa, non riuscivo più a vederti con quello stronzo di D'Orso solo perché aveva una scommessa da vincere per poter ripagare i suoi debiti e quelli della madre a mio padre- sbotta irritato, gli accarezzo le guance, così fa rilassare i muscoli del suo viso ed io sospiro.

La storia tra me e Luca è nata alla base di una scommessa, ma dopo mi ha fatto capire di essersi davvero innamorato di me.

Se l'ho lasciato quel giorno in ospedale, è perché ho sentito di doverlo fare. Come posso davvero sapere se non stava con me solo per quella fottutissima scommessa?

-A che cosa pensi?- James mi riporta alla realtà, così lo guardo negli occhi e scuoto leggermente la testa.

-A nulla, sono solo un po' stanca- mento accarezzandogli i capelli.

-Ci credo, dopo tutto quello che hai passato... Ma non intendo quello che hai passato solo ultimamente con Luca e con tuo padre, anche a quello che hai subìto durante gli altri anni scolastici- borbotta spostandomi un ciuffo di capelli disordinato dal viso.

Sospiro senza rispondere e mi limito ad annuire.

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Ho dormito un intero pomeriggio, ho fatto un sogno strano su Luca e mi sono svegliata con un nodo in gola.

Lui nel sogno c'era, ma era come se non riuscisse a vedermi, era come se non mi considerasse, credo che tutto questo rispecchi in qualche modo la realtà.

Stasera Greta mi ha costretto ad andare in discoteca insieme a lei, dice che devo distrarmi, perché secondo lei penso troppo al passato, penso troppo a mio padre, a mia madre, a mia nonna...

Sento un suono da fuori casa, così mi infilo il giubbino di pelle nera e mi reco all'esterno della struttura, sorrido un po' più rilassata incrociando gli occhi della mia migliore amica, la raggiungo, le do due baci veloci sulle guance e salgo sul motorino.

Parte in me che non si dica e il vento inzia a smuovermi i capelli; stasera ho voglia di divertirmi, ho voglia di non pensare a niente.

Basta pensare cose negative, basta soffrire, basta con le lacrime.

Voglio che tutte queste ferite si richiudano.

UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora