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-Martina- mi avvicino a lei e le afferro il polso.

Faccio per sbraitarle contro, ma appena vedo il suo viso pieno di infinite lacrime, appena vedo i suoi occhi rossi e persi nel vuoto mi sto zitta.

-Cosa ti succede?- le domando incrociando le braccia al petto.

Non l'ho mai vista così, sembrava una roccia durissima, ma a quanto pare non è come pensavo.

Mi sento così inferiore a lei in questo momento. Ora come ora mi sento veramente di troppo nella vita di Luca e non so perché.

-L-lui sta morendo...- scuote la testa piangendo come una matta, sta singhiozzando come non mai.

Quasi provo pena per lei.

-E io non posso fare niente per impedirlo. Non sai quanto io sia ancora innamorata di lui, davvero. Lo amo ancora da morire, anche se...- tira su col naso e gli stringe leggermente la mano.

-Anche se non è più mio- prosegue guardandomi negli occhi e provo veramente pena per lei in questo momento.

-Lo amo, non ho mai amato nessuno così, per me non era solo divertimento sotto le lenzuola, per me Luca era tutto, era tutta la mia vita. Mi fa male vederlo in questo fottutissimo letto- lo guarda e gli accarezza la guancia con la sua mano sempre ben curata.

-Amore mio, svegliati. Ti prego- appena dice questa frase, avverto un vuoto enorme dentro di me.

Deglutisco e abbasso la testa, sentendo gli occhi pizzicarmi.

-Darei la mia vita per lui!- esclama.

Rialzo la testa ed incrocio i suoi occhi ormai distrutti.

-Capisco- dico senza aggiungere altro.

Mi sento una stupida, ma non capisco il motivo. È come se rispetto a Martina mi sentissi piccola piccola, inferiore.

Non ho tante forze, le gambe nemmeno mi reggono in piedi.

-Perché non apri gli occhi?- domanda Martina al ragazzo nel letto, mentre continua a versare lacrime e lacrime amarissime.

Tira su col naso e gli stampa un bacio sulle labbra, un bacio intenso.

Osservo la scena senza dire niente, cosa potrei mai dire? L'aria qui dentro manca sempre di più, mi sento soffocare.

Sento il petto diventare pesante, lei continua ad accarezzare e coccolare Luca come se fosse il suo ragazzo, mi mordo il labbro e con le lacrime che minacciano di liberarsi da un momento all'altro, sgattaiolo fuori dalla stanza.

Ho un attacco di ansia, proprio adesso l'ansia doveva venirmi a trovare?

Non respiro bene.

Danilo mi chiama ripetute volte, ma non mi volto. Voglio soltanto uscire da questo ospedale al più presto, ho un mal di testa orribile.

Ho anche un vuoto nello stomaco, mi sento debolissima.

-Aurora!- esclama Dan afferrandomi per il polso.

Mi volto verso di lui e sento i denti tremare per il freddo eccessivo.

-Sto bene, lasciami- sbotto acida.

Mollo la presa e lui mi guarda perplesso.

-Ehi- mi attira a sé e mi alza il volto.

-Voglio sapere che cos'hai, cazzo. Odio vederti così, è insopportabile vederti stare male, anche se ci conosciamo appena. Ho saputo vedere ogni tua sfumatura, piccola. Sei troppo pura, sei troppo bella, sei troppo buona e dolce, non puoi, anzi, non devi stare male. Hai capito? Luca si sveglierà, lui è forte, ne abbiamo già parlato, ricordi?- mi accarezza le guance con i pollici.

-Non è questo...- tiro su col naso.

-C'era un'ex di Luca, lo accarezzava, l'ha baciato... Mi è sembrato di essere una sconosciuta in quel momento, mi è sembrato di non valere nulla- spiego.

Sto tremando.

Danilo mi guarda negli occhi, deglutisce e serra la mascella.

-Smettila- sussurra.

-Tu vali tanto!- esclama.

-Ho f-freddo- balbetto.

-Mi sento una cretina- aggiungo.

-Non dire 'ste cose...- dice, così aggancio il suo sguardo.

Mi alzo sulle punte e gli stampo un bacio sulle labbra, un bacio che lui un attimo dopo intensifica sempre di più con la lingua.

UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora