Luca's pov
Apro dolorante gli occhi, sono in una stanza che non è la mia, ma dove sono?
-C'è qualcuno?- domando avanzando.
È una stanza buia, senza colori, senza luci, qui fa un freddo incredibile.
Mi giro e mi rigiro su me stesso senza capire cosa stia succedendo, ma dove sono?
-Nicolò- chiamo il mio amico, ma ciò che ricevo in cambio è solamente il mio fottutissimo eco.
-C'è qualcuno?- ripeto stavolta, con tono più irritato.
-Non urlare, qui non è concesso urlare così- sento dire da una voce, mi volto e, non riesco a crederci, si tratta di Aurora.
Cosa ci fa lei qui?
Non sto capendo, che luogo è, chi ci ha portati? Ma lei non era morta? Io non stavo a casa sua?
Sono molto confuso, tanto confuso.
-C-che cosa ci fai tu qui?- le domando serio.
-Sto aspettando il mio verdetto. Tutti quanti laggiù mi credete morta- fa un mezzo sorrisetto.
-Ma sono ancora viva. Sto semplicemente combattendo tra la vita e la morte, proprio come te- mi indica.
-Non capisco...- scuoto la testa.
-Luca, è normale che tu adesso sia confuso, all'inizio lo ero anche io, alla fine ho accettato la situazione. Dobbiamo soltanto aspettare per vedere se ritorniamo sulla Terra o meno. Tu non lo sai perché non eri cosciente, ma dopo averti ferito, quell'uomo ti ha sparato con la stessa pistola con la quale ha sparato me- dice e mi sembra tutto così assurdo: questa situazione è completamente assurda.
-Aurora, tutto questo è pure follia. Vieni, andiamo, il nostro posto è a casa mia, lì abbracciati sul letto, sotto le lenzuola. Usciamo da qui!- esclamo ansioso, non mi era mai successa prima d'ora una cosa del genere.
Lei mi blocca e molla immediatamente la presa.
-Una volta entrati qui, non si può più uscire. Si potrà uscire soltanto quando ci verrà riferito il nostro verdetto, fino ad allora, bisogna attendere qui- mi spiega, così alzo il sopracciglio e mi concentro sui suoi occhi verdi.
Afferro il suo viso tra le mani, la accarezzo quasi come se fosse l'ultima volta che potessi farlo, dopo di che la sua immagine diventa sempre più sbiadita: un colpo nel petto.
-Addio, Luca- dice, per poi sparire.
Sobbalzo nel letto, ho un caldo incredibile e il mio cuore sbatte fortissimo.
Mi volto e incrocio gli occhi del mio amico Nicolò, che mi guarda raggiante.
-Aurora...- pronuncio a bassa voce, ho la gola secca.
-Sì, Luca. Aurora è viva, non è morta- mi dice, così mi alzo immediatamente dal letto e scuoto la testa per l'incubo che ho da poco avuto.
-C-cosa?- balbetto incredulo.
-L'amore della tua vita è ancora vivo, non è morto. È ancora qui con te!- esclama afferrandomi per il viso.
Sorrido e tiro un sospiro di sollievo, per poi iniziare a piangere di gioia come un disperato.
-Voglio vederla- tossisco leggermente.
-Si è svegliata da poco, è nella sua stanza. Nemmeno i dottori riescono a spiegare tutto ciò- espone e nel frattempo mi aiuta ad alzarmi dal letto.
Piano piano andiamo verso la porta, la apro e insieme a Nic, vado verso la camera di Aurora.
Ho il cuore a mille, lo avverto in gola, mi fa ancora un po' male la testa per la botta che ho ricevuto, ma non fa niente.
Nicolò abbassa la maniglia, finalmente entriamo, ma la mia felicità si placa un attimo dopo vedendo James accanto al letto di Aurora.
-J-James?- balbetto e deglutisco immediatamente, lui si limita a guardarmi con sguardo serio, mi avvicino ad Aurora con un mezzo sorrisetto e incontro i suoi occhi verdi.
Il mio sorriso scompare non appena lei volta la faccia dall'altro lato, guardo James che sta zitto, poi guardo di nuovo lei.
Serro la mascella e chiudo le mani in due pugni.
-Che cosa le hai detto, eh? Che stronzate le hai messo in testa? Perché sei qui se volevi farci fuori?- domando a raffica allo stronzo davanti a me.
-D'Orso, io amo Aurora, volevo farvi fuori per gelosia, ma non ne avrei mai avuto il coraggio, fidati. Ho visto un po' di psicologi, mi hanno aiutato molto ed ora sto meglio e con questo non voglio dire che fossi pazzo, assolutamente, semplicemente stavo male per il fatto che Aurora fosse di un altro e non più mia, perché alla fine se l'ho lasciata, è per dare campo libero a te. Sono andato un po' fuori di me, capisci? Non trovavo più ragioni per andare avanti, non a caso ho tentato di spararmi, ma alla fine l'ho scampata. Adesso che hai ripagato tutti i debiti, ti ringrazio, cioè ti ringrazia mio padre, perché alla fine io non c'entro nulla, sono stato manipolato da mio padre e se potessi tornare indietro non farei niente di quel che ho fatto fino ad ora- spiega, così io deglutisco con le lacrime agli occhi e Aurora lo guarda senza dire niente.
Poco dopo anche lui la guarda e le afferra la mano, lei la stringe dolcemente e, non appena vedo questa scena, mi sento il mondo crollare addosso, mi sento una schifezza.
-Per me Aurora non è stata una scommessa, io l'ho veramente amata e la amo ancora. Avrei dovuto fermarla, portarla via con me, ma...- lei mi interrompe.
-Luca, basta. Stavo male, tu hai tentato di portarmi via, ma sono stata io a non darti ascolto. Basta, va bene così, ti ringrazio per tutto, per tutte le belle parole, ma tra noi due finisce qui, non posso stare con uno che è stato con me solo perché alla base c'era una lurida scommessa. Tu hai rovinato la mia storia con James, ti sei messo in mezzo strappandomi via da lui- sputa acida indicando il ragazzo.
-Solo io so come ho sofferto per James, perché lo amavo e tu me l'hai portato via per una scommessa di merda!- esclama a tono alto facendomi sentire non male, tantomeno malissimo, di più.
Si zittisce e sospira sentendo dolore a causa della ferita della pistola.
-Vai via, D'Orso, ti prego. Io e te non abbiamo più nulla da dirci- espone.
Le mie iridi si cristallizzano e il mio cuore inizia a battere fortissimo, inizia a battere per l'ansia e per la delusione.
Mi mordo il labbro e trattengo le lacrime, non posso piangere e non devo piangere.
Passerà, passerà anche questa.
Alla fine ne ho superate tante.
-Un'ultima cosa, dopo di che vado via dalla tua vita, potrai definirmi anche uno...- deglutisco sentendo gli occhi pizzicare, mi faccio forza e nel frattempo Nic mi tiene a sé, vista la mia debolezza.
-Uno sconosciuto- dico con fatica, quasi mi manca il respiro.
-Ma, ammor mij, nun m ric'r ch aropp tutt chell ch amm passat, te scuord 'e me, 'e nuje, 'e chell ch è stat st'ammor. Rind 'o core mij ce staje tu, ce starai semb tu, chest nun to scurdà maje. Nonostante tutto, ti amo- borbotto trattenendo un pianto isterico.
STAI LEGGENDO
UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA
Fiksi PenggemarDicono che le cose inaspettate siano le più belle, o almeno quelle cose che in qualche modo ti stravolgono i piani. Aurora Rossi ha diciotto anni e frequenta un liceo in una città della regione Campania: Salerno. Non vede l'ora di prendere il diplom...