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I miei occhi brillano in una maniera assurda, manco avessi vinto 2 milioni d'euro alla lotteria.

Mi alzo di scatto dal letto e scoppio a piangere, Danilo mi abbraccia da dietro, poco dopo mi giro verso di lui e lo guardo negli occhi.

-Non ci posso credere!- singhiozzo.

-Hai visto? Te l'ho detto che ce l'avrebbe fatta. Luca è forte, tutto sommato è un D'Orso e noi D'Orso siamo forti- bisbiglia sottovoce al mio orecchio.

Sorrido come uma bambina, mi asciugo le lacrime e infine lo abbraccio forte.

-Grazie mille, Danilo. Grazie davvero. Ti devo tanto, sei una persona strepitosa!- esclamo.

Voglio assolutamente correre da Luca, baciarlo, abbracciarlo... Mi è mancato tantissimo, il mio cuore si è ricomposto quando la dottoressa ha esplicitamente detto che si è svegliato.

Non potevo ricevere regalo di Natale più bello.

Danilo ed io usciamo fuori da questa stanza ormai diventata insopportabile e ci rechiamo insieme in quella del moro.

Sento il mio cuore battere fortissimo, più forte di prima. Finalmente rivedrò i suoi occhi castani che tanto adoro.

Ad ogni passo che faccio, sento il mio cuore arrivare sempre di più in gola.

Sono troppo felice in questo momento, mi sento come uma bambina al parco giochi.

Le mie iridi luccicano più dell'oro.

Finalmente metto piede nella stanza, Martina è lì accanto a lui, ma non mi importa più di tanto, ora come ora sono troppo concentrata su Luca.

Avanzo sorridendo, lui si limita ad incrociare i miei occhi colmi di lacrime di gioia.

-Amore- dico quasi incredula.

Sono davvero troppo felice che si sia risvegliato, finalmente tutto lo strazio è finito.

Non vedo l'ora di tornare in Italia con lui.

Mi avvicino a lui, afferro il suo volto tra le mani, faccio per stampargli un bacio sulle labbra, ma gira la faccia, così aggrotto la fronte e mi allontano.

-Che succede?- domando perplessa.

Il moro serra la mascella, successivamente punta i suoi occhi su di me, soltanto ora faccio caso al fatto che sono carichi di odio nei miei confronti.

-Luca...- deglutisco.

La mia gioia svanisce tutta d'un tratto e sento il mio cuore sgretolarsi non appena il moro afferra la mano di Martina e la stringe teneramente. Guarda prima lei, poi me.

-Esci da questa cazzo di stanza, Aurora. Non ti voglio vedere- sputa freddo, quasi stento a credere le sue parole.

-Ma...- vengo interrotta da lui, che si irrita solo di più. 

-Tu non sei gradita qui, vai via- sbotta acido.

Martina gli sorride, poi mi guarda e sfoggia un sorrisetto malizioso. Ma certo, come ho fatto a crederle quando piangeva come una matta qui accanto a letto? Non ci voglio molto a fare 2+2. Martina ha eseguito un piano per farmi separare da Luca.

Le vado vicino e l'afferro per la sua giacca di pelle nera.

-Che cosa gli hai detto, eh?- le urlo in faccia.

-Smettila, Aurora. Ora vai via, non voglio più vedere né te, tantomeno Danilo- il moro lo guardo, Dan abbassa lo sguardo, così capisco immediatamente che c'entra quel fottutissimo bacio che c'è stato tra me e Dan.

-Sei soltanto una brutta stronza- le punto il dito conto.

-Non ti dovevi permettere di fare quello che hai fatto, capito? Gallina- ringhio.

-Rossi placa i toni ed esci, non mi costringere ad usare la forza, okay?- mi domanda Luca.

Lo guardo negli occhi come per cercare speranza che questo che stia succedendo non è vero, ma il moro abbassa lo sguardo e mi sento nuovamente morire dentro.

-Poi porta rispetto, Martina ormai sta con me, stiamo insieme. Adesso che ti ho schiarito le idee vattene a fanculo e continua la tua relazione con quello stronzo. Vai!- esclama Luca ferendomi nel profondo.

Non aggiungo altro, le mie guance si dipingono di un rosso derivato dalla rabbia che ho in corpo, abbasso lo sguardo e stringo i pugni in maniera forte, per poi uscire fuori dalla stanza insieme a Danilo.

Sono arrabbiata, davvero tanto.

Ci mancava soltanto questa.

<<<>>>

Luca verrà dimesso tra due giorni, io e Dan partiamo domani mattina alle 6.

Non voglio restare un minuto di più qua dentro, Londra porterà in me solo cattivi ricordi. Peccato... Alla fine è una bella città. 

-Ha pianificato tutto- dice Dan mangiando le sue patatine fritte.

Annuisco di rimando.

-Non c'ho voluto molto a fare 2+2- do un morso al mio hamburger, poi incrocio il suo sguardo.

-Sinceramente mi dispiace, se non ti avessi baciata ora saresti felice al suo fianco. Martina o semplicemente ci avrà scattato una foto mentre ci baciavamo o gliel'avrà semplicemente riferito a voce. Comunque sia non avrei dovuto baciarti...- si mortifica.

-Le cose si fanno in due, sono stata anch'io a baciarti, Dan. Le responsabilità sono anche mie- ribatto.

Lui mi guarda negli occhi e sospira.

-Non dovevo permetterlo- si assume le colpe.

-È successo e basta, è stato un momento di debolezza, può succedere a chiunque. Tutti possono sbagliare, non credo che lui sia Santo- scrollo le spalle.

-Martina doveva semplicemente farsi gli affari suoi, non doveva mischiarsi nei fatti degli altri. Ora si è ripresa Luca ed io stupida, che ho versato lacrime per lui fin ad oggi...- sospiro e scuoto la testa, i miei occhi pizzicano da far paura.

-Chissà come avrà ingigantito le cose, conosco le tipe come lei. Però devo ammettere che quando l'ho vista piangere ha saputo mettermi le fette di prosciutto davanti agli occhi alla perfezione!- esclamo.

-Tempo al tempo- ribatte il ragazzo in mia compagnia, così aggancio il suo sguardo.

-Non so se stavolta il tempo possa farci qualcosa. Stavolta mi sembra davvero finita- constato con la rabbia nel cuore e le lacrime represse.

UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora