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Luca's pov

Siamo ritornati nel vecchio palazzo, Dio che schifo vedere mia madre in astinenza, ha gli occhi rossi peggio del fuoco e rilascia dei lamenti non indifferenti.

È distesa sul divano con un plaid colorato addosso, il plaid che mi regalò mio padre al mio primo compleanno.

-Da quanto tempo non ti fai?- le domando con tono freddo.

Non ci credo, è ricaduta nella droga. Di nuovo. Ancora.

Questa è la terza volta, Dio. Non so più cosa e come fare. Non voglio che mi madre si rovini così, non glielo permetterò.

-D-Due giorni- farfuglia, per poi tossire.

Sta sudando freddo, mi fa male vederla in queste condizioni. Lei si riduce così perché non è mai riuscita a dire veramente "addio" a mio padre, lei ancora non ci riesce, ma come biasimarla, alla fin fine ho cominciato a fumare erba pure io quando ho capito diverse cose della mia vita, una delle tante è stato l'abbandono di mio padre.

-Che genere hai usato stavolta? Dimmi cocaina, ti supplico. Dimmi cocaina e nient'altro- quasi la prego in ginocchio.

Incontro i suoi occhioni verdi, stanno lacrimando e sono rossi, rossi che più non si può.

-Scusami Luca. Hai una mamma pessima- si incolpa piangendo, mi avvicino, subito dopo mi inginocchio ed afferro la sua testa tra le mani.

-Non pensarle nemmeno queste cose. Sei fragile e ti sei rifugiata nella droga. Ma cazzo, mamma. Proprio nell'eroina? È la droga più sporca, ti spezza in pochissimo e guarda già come stai!- esclamo e lei singhiozza.

Trattengo le lacrime, non posso e non voglio farmi vedere così triste, io sono l'uomo di casa ormai da anni e devo comportarmi da tale.

-Ho incontrato Giuseppe Leonardi, di nuovo dopo tanto tempo e, tra un discorso e l'altro le ho spiegato come stavo, così ha iniziato a vendermi eroina, stavo male e sto tutt'ora male- tossisce ancora e versa delle lacrime che scatena delle lacrime amare pure sul mio viso, le asciugo all'istante e deglutisco.

Giuseppe Leonardi, nonché padre di quello stronzo di James Leonardi, ex di Aurora.

Se Aurora sapesse che la nostra relazione è basata su una sporca scommessa per fare soldi, cadrebbe a pezzi, ne sono più che sicuro.

Sto con lei per vincere quei soldi per poi darli a James per uscire dai nostri debiti, ma dall'altra parte sono anche innamorato di lei.

Purtroppo ho la coscienza sporca, sto con lei perché la amo, ma dall'altra parte anche per ripagare il padre di James.

Che confusione, ho la testa che mi scoppia, non ne posso più di tutto questo.

-Mamma, ora devo andare- le stampo un bacio sulla fronte e mi alzo, afferro un sonnifero e glielo porgo.

Lo assume senza ribattere, mi reco fuori e chiudo la porta a chiave, per far sì che mamma non scappi per andare a comprarsi altra roba con cui farsi.

È mattina presto, devo incontrare James, mi deve parlare e sicuramente mi provocherà, devo riuscire a mantenere la calma, la vedo difficile come cosa, soprattutto ora, ma ci proverò.

***

-Quindi hai vinto la scommessa, eh- dice con aria maliziosa.

-Sì- ribatto freddo.

-Ce li hai i soldi?- mi domanda, annuisco e gli porgo la sacca piena di soldi che mi ha dato Francesco.

UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora