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Sono trascorsi più o meno una ventina di giorni e le cose tra me e Luca sembrano andare alle perfezione.

Per fortuna non ci ha ancora sgamati nessuno, non lo sa ancora nemmeno Greta, quindi è proprio un segreto a tutti gli effetti.

Da Luca:
Stamattina ti avevo detto di togliere quella maglietta, è troppo scollata, James ti sta guardando troppo e giuro che tra poco gli tiro un calcio in bocca.

Appena leggo questo messaggio mi si illuminano gli occhi e poi alzo la testa per guardarlo, con un sorriso stampato sulla faccia.

Ci hanno separati di banco, forse da una parte è meglio, così non rischiamo di farci beccare.

I professori hanno cambiato un po' tutti i posti, per far sì che socializzassimo meglio e con più persone possibili.

Mi tocca stare accanto a Rosanna, strano, non dice una parola, forse è imbarazzata per quella sera che la trovai nel letto con Luca.

Rimuovo immediatamente questa scena e digito il messaggio velocemente.

A Luca:
Non è scollata, non esagerare. Poi sono libera di vestirmi come voglio, bimbo. ;)

Mi guarda e si morde il labbro, poi scuote la testa, dopo di che fissa lo schermo e comincia a digitare.

Questa complicità mi fa diventare matta, aiuto. Sto troppo bene in questo momento.

Da Luca:
Quando fai così mi viene una voglia matta di saltarti addosso e baciarti fino allo sfinimento. Mi fai impazzire, te lo giuro.

Le farfalle si scatenano nel mio stomaco, provocandomi infiniti brividi.

Mi mordo il labbro ed incrocio i suoi occhi, mi manda un bacio volante ed io scuoto la testa mordendomi il labbro inferiore.

A Luca:
Sei pazzo.

Da Luca:
Ti risponderei: "Di te", ma è una frase troppo fatta. Quindi sì, sono pazzo e non puoi capire quanto sono felice di condividere la mia pazzia con te.
Ti amo piccola, ricordalo sempre.

Il mio cuore inizia a perdere infiniti battiti e all'improvviso la prof. di inglese richiama sia me, che Luca.

-D'Orso! Rossi! Ancora con questi cellulari? Adesso basta. Andate dal preside, ora- urla la docente irritata.

Divento rossa in viso, invece Luca sbuffa.

-Ma si stia calma e non rompi le...- interrompo Luca.

-Andiamo subito!- esclamo per evitare di fargli annotare qualcosa sul registro.

L'intera classe ci guarda, infine usciamo dalla porta e ci rechiamo verso l'ufficio del preside.

Luca si guarda intorno, poi mi afferra per i fianchi e mi sbatte leggermente al muro.

-Non sai che voglia matta ho di sentirti mia- sussurra al mio orecchio, per poi morderlo.

Chiudo gli occhi e tiro leggermente la testa indietro.

-Mi fai diventare pazzo, Aurora. Mi provochi qualcosa... Qualcosa che non mi ha mai provocato nessuna ragazza. Tu mi fai sentire vivo, cazzo. Non mi era mai successo- il suo respiro ricade sul mio viso ed io senza pensarci due volte, afferro il suo viso tra le mani e assaporo le sue labbra, quasi come se fosse la prima volta che ho la possibilità di farlo.

UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora