Londra è bella, finalmente siamo arrivati.
La camera dell'albergo è bellissima, se non fosse per il fatto che insieme a me e Greta, c'è anche Martina.
Disfo la valigia, metto in ordine e all'improvviso la voce di Martina mi interrompe.
-Quanto sei ridicola- la moretta scuote la testa guardandomi e ridacchia.
-Lasciala stare- mi difende Greta.
-Non sai rispondere da sola?- mi stuzzica la ragazza.
-Devo strapparti i capelli da testa?- ribatte la mia amica.
La moretta mi guarda e ridacchia.
-Ma sì, la merda solo con altra merda può stare. Lui un drogato, tu una povera illusa che crede ancora nei sogni. Uuh, ha vinto la scommessa, hai visto?- si tocca i capelli ed i miei occhi diventano lucidi all'istante.
-Tu non sai niente di me e Luca, quindi è meglio se stai zitta, okay? Altrimenti gli smalti te li faccio ingoiare e ti giuro che davvero lo faccio- la minaccio.
Mi sta urtando parecchio la sua presenza in questa stanza.
-Mmh, non sai cosa mi diceva quando stava con me. Eri solo un gioco per lui, un gioco da ragazzi per fare soldi- mi stuzzica.
-Stai zitta!- esclamo.
-Non è vero- scuoto la testa.
-Martina esci da qui per favore- interviene Greta.
-Non dirmi che sei stata così tanto stupida da finirci a letto insieme, per favore- espone la moretta.
Deglutisco, le lacrime premono fortissimo, vorrebbero uscire fuori e sfogarsi.
-È un sì? Mmh, male male, tesoro- scuote la testa.
La mando a fanculo con un cenno di mano e me ne scappo dalla camera, vado a sbattere contro il petto di Luca, lo guardo negli occhi piangendo e noto la sua espressione perplessa.
-Che è successo?- mi chiede subito.
-Non ce la faccio più- scuoto la testa e tiro su col naso, mentre le lacrime continuano a rigare le mie gote pallide.
-Che è successo? Perché tremi?- mi domanda tenendomi, non ce la faccio a tenermi nemmeno in piedi.
-Lasciami Luca, lasciami- sbotto acida.
Mi guarda senza dire nulla.
-Non avvicinarti più a me, mai più- scuoto la testa.
-Martina- dice, così alzo la testa ed incrocio i suoi occhi scuri.
-Che cazzo ti ha detto, eh?- avanza verso di me, indietreggio ed appoggio la schiena al muro.
-Niente- sbotto acida.
Il suo respiro ricade su di me, sto rabbrividendo.
Istintivamente gli accarezzo la guancia, lui resta freddo, serra la mascella, poi si rilassa sotto il mio tocco e afferra il mio volto tra le mani.
Respira pesantemente, siamo molto vicini, le lacrime continuano a scendere rapide, mi mordo il labbro, sto tremando, ho freddo, tanto freddo.
Sono stanca.
-Ti odio, ma ti amo- ammetto.
-Non ti sopporto, Luca- dico.
-Ma non riesco a stare senza di te, sto a pezzi!- esclamo e lui senza dire nulla, annienta le distanze baciandomi.
Si stacca, mi guarda negli occhi.
Mi bacia di nuovo, le nostre lingue si intrecciano, mi accarezza i capelli mentre continuo a piangere.
Luca mi afferra per i glutei e mi porta in camera sua, chiude la porta, mi fa scendere e mi appoggia alla porta.
Lentamente si stacca, mi guarda negli occhi e asciuga le mie lacrime.
-Guarda che mi hai fatto, guarda- sussurra.
Dà un pugno alla porta di legno, sobbalzo e sussulto, incrocio il suo sguardo e mi mordo il labbro.
Faccio per andarmene, ma lui mi ferma.
Mi dà un altro bacio, ma io mi scanso.
-No, Luca. Non possiamo. Ci abbiamo provato, per favore- sussurro con un filo di voce.
-Resta qua- deglutisce.
-Dammi un motivo per restare- ribatto.
-Me- dice.
-Noi- aggiunge afferrandomi per il polso.
-Io e te insieme- appoggia la sua fronte sulla mia.
-Prima sull'aereo mi hai detto "addio"- gli ricordo, poi deglutisco.
I miei occhi pizzicano.
-Sono una testa di cazzo, dovresti conoscermi. Fanculo James, fanculo la scommessa, fanculo tutto, Aurora. Io ti amo, mi hai fatto innamorare e adesso devi sopportarmi. Per sempre. Per tutta la vita- mi posiziona una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Ho intenzione di sposarti, Rossi- mi bisbiglia all'orecchio.
I miei occhi si illuminano, mi afferra e mi posiziona lentamente sul letto, si posiziona su di me, lentamente inzia a baciarmi, avverto il suo sapore che mi manda in tilt il cervello.
-Luca...- sussurro.
Si stacca e mi guarda negli occhi.
-Voglio te, nessun'altra- borbotta.
-Sei l'unica che desidero veramente- aggiunge.
-Fidati di me, Aurora ti prego. Sono un fallito, tu sei l'unica cosa positiva in questo momento. Ti prego, baciami piccola- si morde il labbro, afferro il suo volto tra le mani e faccio unire le nostre labbra, mi accarezza il collo e sussulto leggermente al contatto degli anelli freddi.
Non sto capendo più niente. Mi sembra sbagliato, ma allo stesso tempo troppo giusto.
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UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA
Hayran KurguDicono che le cose inaspettate siano le più belle, o almeno quelle cose che in qualche modo ti stravolgono i piani. Aurora Rossi ha diciotto anni e frequenta un liceo in una città della regione Campania: Salerno. Non vede l'ora di prendere il diplom...