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È una settimana che ormai Luca è in coma, siamo tutti qui, non ho chiuso per niente occhio in questi giorni, d'altronde come potevo?

Luca è qui, è in coma, vederlo in quel letto mi rattrista. Vederlo così, mi fa un gran male.

Non doveva andare così, per niente.

In tutto ciò non ho forze, riesco a stento a camminare, a volte mi gira la testa, oltre per la stanchezza, per il semplice fatto che non mangio praticamente nulla.

Bevo solo acqua o caffè per tenermi più sveglia, di cibo non voglio assolutamente nulla.

Per quanto riguarda mio padre mi ha telefonata all'incirca venti volte, ma non ho intenzione di rispondergli. Ha mandato via di casa Luca, e va bene che sua madre ha sbagliato, ma se l'amava così tanto come diceva, avrebbe preso dei provvedimenti per farla disintossicare.

-Tieni, bevi questa. Ti farà calmare o almeno riposare- Danilo mi pone cordialmente un bicchiere di cioccolata calda ancora fumante, lo guardo debolmente e scuoto la testa.

-No- dico appena.

Il ragazzo sospira immediatamente e si siede accanto a me, su un'altra sedia.

-Bevi, Aurora. Sai benissimo che Luca non vorrebbe mai vederti così- borbotta.

Lo guardo e deglutisco, i miei occhi pizzicano da far paura.

-Ho paura di perderlo, Danilo- confesso con le lacrime agli occhi.

La sperenza si è spenta di nuovo quando i dottori mi hanno informata del fatto che non sta migliorando, ma al contrario, peggiora sempre di più e le probabilità che possa farcela sono veramente poche.

Ho una paura tremenda ed ho tanto, troppo freddo.

Greta l'ho sentita poco fa, in questi giorni è stata anche lei qua, ma stamattina presto è dovuta tornare in Italia, altrimenti la madre le avrebbe fatto la ramanzina.

-Non lo perderai, bimba- sussurra sicuro, così incrocio il suo sguardo.

-Come fai ad esserne così sicuro, Dani?- gli domando.

In questa settimana passata insieme abbiamo legato tanto, non sapevo che Danilo fosse così tanto una bella persona, mi ci trovo benissimo insieme, è un ottimo amico.

-Lo conosco, lui non mollerebbe per niente al mondo. So come sono fatti i D'Orso- accenna un sorrisetto.

-Chi conosci oltre lui che ha questo cognome?- inarco un sopracciglio e si accerta che nessuno ci stia ascoltando, dopo di che mi afferra per mano e mi porta con lui in uno stanzino un po' più distante dalla stanza di Luca.

-Cosa sta succedendo?- chiedo perplessa.

-Non ce la faccio più, mi tengo questo segreto dentro da tantissimo tempo- sbotta Danilo.

-Di che cosa parli?- borbotto incrociando le braccia al letto.

Scruta attentamente i miei occhi verdi, per poi mordersi il labbro.

-Il mio cognome non era Esposito, ma D'Orso- dice, così sgrano gli occhi.

Non ci posso credere.

-Esposito è quello di mia madre, l'ho cambiato per potermi avvicinare tranquillamente a Luca- sospira.

-Quindi tu e Luca siete fratellastri?- chiedo sbalordita.

Annuisce.

-Praticamente Mario, mio padre era fidanzato con Camilla, ovvero la madre di Luca, ma una sera papà andò in un locale perché con lei aveva litigato e conobbe mia madre e insomma... Andarono in un bagno e successe quel che successe- spiega ed io ascolto attentamente.

UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora