Airplanes. Capitolo 24

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La nuova normalità

Liam non sapeva esattamente dire da quanto tempo fossero seduti lì, sapeva che le sue gambe erano intorpidite e le sue dita formicolavano per il freddo ma che sarebbe stato felice di starsene seduto lì per tutto il tempo necessario perchè le spalle di Theo perdessero definitivamente l'ultimo strato di tensione e lui si addormentasse. Liam osservò le stelle mentre ascoltava Theo che calmava il suo respiro, ancora seduto, la fronte sempre premuta contro la spalla di Liam senza lamentarsi mentre Liam continuava a passargli le dita tra i capelli. Si stava quasi per addormentare anche lui, quando la mano di Theo lentamente cominciò a rilassarsi nella sua scivolando nel sonno. E poi arrivò la polizia, marciando con le sopracciglia corrugate e costringendo Theo a tirarsi su, allertato all'istante mentre alzava una mano dicendo che se ne sarebbero andati.

"Dammi le chiavi, guiderò io." Liam sospirò, ignorando il prurito del sonno dietro ai suoi stessi occhi. Theo non cercò nemmeno di discutere, le sue spalle si piegarono in una sconfitta mentre spingeva le chiavi nella mano di Liam e si lasciò cadere sul sedile del passeggero. L'agente di polizia li osservò mentre Liam li manovrava - con la massima attenzione possibile - fuori dal campo pregando che non gli sarebbe stato chiesto di mostrare la sua patente inesistente.

"Dovresti cercare di dormire, troverò un posto dove parcheggiare." Disse Liam. Le labbra di Theo si contorsero in un sorriso aspro.

"Non penso che dormirò di più stanotte." canticchiò.

"Prova, va bene?" Chiese Liam, sembrando imbarazzantemente disperato.

"Non sono sicuro che sia sicuro lasciarti trovare un posto da solo. Non vorrei finirei di nuovo in un posto per-"

"Amico è successo una volta!" Liam brontolò.

"Ti ho permesso di parcheggiare solo una volta, quindi al momento hai una percentuale di successo del 100% nel parcheggiare in quei posti".

"E tu hai il cento percento di successo nell'essere uno stronzo, ora smetti di provare a cambiare argomento, hai bisogno di dormire, altrimenti non ti porto a Disneyworld."

"Sarò io quello che pagherà per Disneyworld." Mormorò Theo. Eppure, a malincuore, abbassò la testa contro il finestrino lasciando cadere la conversazione mentre si metteva comodo. Appoggiò le gambe sulle ginocchia di Liam. Liam sentì il suo sguardo bruciare sul lato del suo viso per quella che sembrò una piccola eternità. Senza dubbio sperava che Liam si lamentasse di essere stato usato di nuovo come poggiapiedi per poter rimandare il cercare di dormire un po' più a lungo. Liam, per una volta, rifiutò di abboccare all'esca e alla fine Theo lasciò che i suoi occhi si chiudessero mentre seguiva il consiglio di Liam. O ci provò.

Ma il problema di far dormire Theo era che non riusciva a far dormire Theo. Voleva far in modo che il cervello di Theo si zittisse. Liam si ricordava com'era quando i suoi incubi erano al peggio, come ogni minuscolo cigolio della casa o il sussurro del vento che batteva fuori dalla finestra lo rendessero troppo teso per dormire. La mente che gli urlava di aprire gli occhi, di muoversi, di prepararsi a combattere qualunque cosa stesse per arrivare questa volta. La macchina era peggio di quanto la stanza di Liam potesse mai essere. Piuttosto che il rumore occasionale del riscaldamento, c'era il ronzio costante del motore. Per non parlare poi del modo in cui la coppia veniva costantemente spintonata da buche e dossi nell'asfalto, non era esattamente un posto tranquillo in cui dormire.

Le mani di Liam si serrarono sul volante mentre Theo si spostava per quella che doveva essere l'ottantesima volta in quaranta secondi. Le braccia incrociate sul petto, gli occhi aperti in piccole fessure come un bambino che cerca di dare un'occhiata a Babbo Natale. Il suo dito toccò, una volta, due volte.

Tutti pazzi per la Thiam 💕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora