MARGHERITA POVLasciai la macchina poco distante dalla scuola elementare destinata a Nico. Presi il suo zaino e cercai la sua manina, ma subito mi ammonì.
"Mamma! Ormai sono grande"
"Oh giusto tesoro."
Dissi ridendo sotto i baffi e sistemandogli sulle spalle la cartella di Spiderman.
Entrammo nel cancello della scuola e una marea di bambini ci si paró davanti. Erano davvero tanti. Bambini che piangevano, bambini che correvano, c'era chi abbracciava la mamma o stringeva forte la mano del papà.
In mezzo a quella folla riuscii a portare mio figlio all'interno della sua classe, ovvero la 1A."Buongiorno"
Due donne, una più giovane e una più anziana, ci accolsero calorosamente. Dovevano essere le insegnanti.
"Salve"
Dissi mantenendo il mio sorriso.
"Potete cercare il vostro banco. Dovrebbe esserci una targhetta con il nome."
Disse la più giovane.
La più anziana aggiunse:"Vi conviene farlo subito prima che comincino ad arrivare tutti gli altri, se no si che sarà difficile trovare il posto!"
Accettai benevolmente il consiglio della donna.
Nel banco a destra in seconda fila, era presente una piccola targhetta attaccata al banco con due strisce di scotch sul quale era scritto a caratteri cubitali NICODEMO.
Aiutai mio figlio a sistemarsi nella piccola sedia. Tirai fuori dal suo zainetto astuccio e quaderno con la copertina rossa per italiano.
"Se vuole signora può andare. Fra poco entreranno tutti e cominceremo la lezione."
Rivolsi uno sguardo a Nico.
"Sei tranquillo?"
"Si mamma non ti preoccupare. Te l'ho già detto, sono grande!"
Gli diedi un bacio sulla guancia e dopo essermi raccomandata di comportarsi bene, strinsi la mano alle maestre e uscii dalla classe.
Era andata.
Li avevo appena lasciati a scuola e non vedevo già l'ora di rivederli.
A pranzo mi sarei fatta raccontare tutto.Risalii in macchina mi diressi verso la scuola privata musicale.
LUCE POV.
Appena suonò la campanella dell'intervallo, osservai affluire la mandria di ragazzi verso la porta. E mi ritrovai sola. Sola con il mio compagno di banco che stranamente era rimasto in classe.
Lo vidi afferrare il cellulare e sistemarsi il ciuffo che continuava a ricadergli sugli occhi."Comunque io sono Tommaso."
Disse ad un certo punto interrompendo il silenzio.
"Luce"
Dissi timidamente.
Prese dal suo zaino una merendina che cominciò a mangiare.
"Non esci con gli altri?"
Chiesi. Subito mi rimproverai mentalmente. Perché non stavo zitta?
Lui mi guardò torvo.
"Anche tu mi sembra che non sia uscita."
"È il mio primo giorno... Non conosco nessuno."
Dissi.
"Wow. Non l'avevo proprio notato"
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IL CAPOLAVORO CHE È IN ME 2 // ULTIMO
FanfictionDopo vari anni Margherita, ormai sposata e con due figli, é costretta a tornare a Roma. Fra mille casini, rincontrerà quello che è stato il casino più grande della sua vita. Alla fine della storia ho aggiunto un piccolo "scambio di idee" fra tutti i...