CAP 32

1.4K 79 63
                                    

Appena pronunciai quelle parole alzai lo sguardo verso Niccolò. Per un attimo mi sembrò di vedere il suo viso incupirsi, ma forse me lo sognai soltanto. Infatti subito dopo il mio lieto annuncio, Niccolò abbracció dinuovo Fabrizio.

"Congratulazioni ragazzi!"

Mi diede un bacio sulla guancia.

"Ora venite pure, accomodatevi. Se vuoi Marghe, dentro c'è Stella che sta tagliando le verdure."

Disse il moro rivolgendosi a me.

"Io resto volentieri qui a darvi una mano... Potrei essere d'aiuto."

Disse Fabrizio.

"Volentieri grazie, anche se ce la stavamo cavando già abbastanza bene."


Disse Niccolò, mantenendo il suo orgoglio ed evitando di confessare le loro evidenti difficoltà nell'utilizzare la griglia.

"Certo certo, non lo metto in dubbio."

Disse Fabrizio scoppiando a ridere. Niccolò lo guardó torvo, probabilmente abbastanza offeso e lo guidò fino al barbecue.

Io feci come mi aveva detto Niccolò e mi diressi in casa, dove avrei trovato la mia amica Stella. Prima peró salutai calorosamente Adriano. Era da tanto che non lo vedevo, però non era cambiato di una virgola. Era sempre il simpatico e stupido Adriano che avevo comosciuto. Ci voleva proprio questa bella rimpatriata.

"Vado in casa."

Dissi dopo avergli dato un altro abbraccio.

Prima di varcare la porta mi fermai sull'uscio.

"Permesso?"

"Hey amicaa!!"

Disse Stella arrivando di corsa per accogliermi. Mi abbracció molto forte anche lei. Ci eravamo viste pochi giorni prima, ma già mi mancava un sacco e non vedevo l'ora di passare altro tempo con lei, che era da sempre la mia migliore amica, l'unica che c'era sempre stata. Era stata per me una spalla su cui piangere, su cui potersi appoggiare. Avevamo riso e pianto insieme. Condiviso brutti e bei momenti. Eravamo legate da qualcosa di più che da una semplice amicizia. Un filo immaginario ci univa. E questo filo era indistruttibile.


"Come stai?"

Chiese guidandomi all'interno della casa.

"Tutto bene. Avevo proprio voglia di rivedervi tutti."

"Anche io!"

Disse lei. Poi abbassó la voce e avvicinò le sue labbra al mio orecchio.


"Senti Marghe, a questo proposito... Come ben sai Niccolò e Federica stanno insieme... Lei è di là. Cerca di contenerti per favore."

Non capivo dove volesse arrivare. Io ormai ero fidanzata con Fabrizio. Di Niccolò e della sua vita privata non me ne fregava più niente ad essere sinceri. Poteva stare con chi gli pareva. Io ora ero felice e speravo che lo fosse anche lui.

" Ma certo..."

Sussurrai anche io al suo orecchio. Lei aprì un largo sorriso e varcammo la porta della cucina.
Solo quando la vidi capii quello che intendeva Stella.
Davanti ad un tavolo intenta a tagliare delle cipolle c'era Federica. Anche lei come Adriano era molti simile dall'ultima volta in cui l'avevo vista. Non pensavo di dover rivagare con la mente quei momenti di tanti anni prima. Di quando si era presentata a casa nostra e a mano a mano mi aveva portato via Niccolò. Pensavo fosse tutto superato. Invece, continuando a guardare le numerose foto appese ai muri che ritraevano i due innamorati insieme ai loro figli, una vampata di odio nei confronti di quella donna mi attraversó. Com'era possibile? Sapevo soltanto che quella era la donna che aveva distrutto la mia felice storia d'amore. Per colpa sua ero fuggita a Milano e avevo conosciuto Manuel, che mi aveva maltrattata per moltissimi anni ed ancora oggi mi perseguitava. Se Niccolò non fosse partito per l'america non avrei passato quegli anni orribile. Mi avrebbe protetta lui e sarei stata felice. Invece era scappato con la donna che mi stava davanti ora. Era stata tutta colpa sua. Il fallimento della mia vita era partito da lei. Nella mia mente cominciarono a rimbombare le parole di Stella: cerca di contenerti per favore. Scrollai la testa impercettibilmente per mandare via quei brutti pensieri. Per l'ennesima volta mi ripetei di non pensare al passato. Di eliminare i rancori perché ora ero felice. Perché ora stavo bene. Il passato era passato. Non mi toccava più di tanto. Stop.

"Ciao Marghe!"

Disse lei con un sorriso a trentadue denti venendomi incontro. Probabilmente era solo una mia sensazione, ma in quel finto sorriso intravedevo una punta di orgoglio e di sfida. Era la prima volta che ci vedevamo dopo quindici anni e probabilmente lei voleva sottolinearlo: aveva vinto. Niccolò aveva scelto lei.
Placai ancora una volta la rabbia dentro di me e indossai uno dei miei più bei sorrisi. Non le avrei mai dato la soddisfazione di farmi vedere con rancore, di dimostrarle che ancora ci stavo male. Perché infondo era così. Non ci stavo più male. Ero felice con Fabrizio. Non so perché, ma continuavo a ripeterlo nella mia mente, come per non dimenticarmelo. Io ero felice con Fabrizio. Punto.

"Ciao Fede!"

Le andai incontro e la abbracciai. Mentre ci stringevamo, io pensavo solo a stringere i denti e i pugni.

Mantieni la calma.
Mantieni la calma.
Mantieni la calma.

"Da quanto tempo! Come stai?"

"Io tutto bene. Tu?"

"Bene anche io! Abbiamo così tante cosa da raccontarci..."

"Oh certo, immagino!"

"È dal viaggio in America che non ci sentiamo. Non ci eravamo neanche salutate prima di partire."

Mantieni la calma.
Mantieni la calma.
Mantieni la calma.

"Già... Non ne abbiamo avuto il tempo"

"Non sai quanto mi è dispiaciuto. Potevi partire con me e Niccolò..."

Mantieni la calma.
Mantieni la calma.
Mantieni la calma.

"Se solo avessi saputo della vostra partenza..."

Dissi cambiando tono e diventando tutto d'un tratto seria. Lo stava facendo apposta. Quella vipera mi stava provocando. Voleva che scoppiassi a piangere. Che le dimostrassi la mia invidia nei suoi confronti. Che ammettessi che aveva vinto la nostra battaglia.

"Niccolò non ti aveva detto niente?! Mi disiace tanto..."

Faccia di bronzo.
Certo che lo sapeva che Niccolò non mi aveva detto niente, che non mia aveva parlato della loro partenza.

Mantieni la calma.
Mantieni.
La.
Calm...

Proprio quando stavo per esplodere ed urlarle in faccia che era una troia e che la odiavo con tutto il mio cuore, Stella fortunatamente, vedendo la mia difficoltà e il mio viso arrossato per la rabbia, interruppe il discorso.

"Perché divagare il passato? Guardiamo avanti. Marghe vieni con me che ti mostro il bagno, così puoi lavarti le mani prima di aiutarci a tagliare le verdure."

Detto questo mi trascinò letteralmente in bagno.
Prima di sparire dalla mia vista, Federica indossava un sorriso trionfante.

 IL CAPOLAVORO CHE È IN ME 2 // ULTIMO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora