CAP 24

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Non poteva averlo fatto veramente. Okk, magari è normale che alla nostra età ci si diverta e si faccia un po' di cazzate, ma perche cavolo lo veniva a dire a me? In quel momento ero dalla parte di Eleonora, nonostante avesse fatto di tutto per mettermi nei guai. Tommaso quindi se ne andava in giro a baciare ragazze solo per il giusto di divertirsi? Gli uomini dovrebbero capire che noi donne non siamo delle bambole, ma siamo vive. Abbiamo dei sentimenti. E soprattutto abbiamo un cuore. Un grande cuore. Grande quanto fragile. Una parola o un gesto di troppo lo può anche frantumare in mille pezzi. E fa male, perché potresti anche non accorgertene. Ma quando la perdi, non la puoi più riavere indietro quella ragazza che hai tanto preso sottomano.

"Ah, quindi tu baci ragazze così a caso? Bravo."

Lui inizialmente assunse un aria strana, come per riflettere sulle mie parole. Poi il suo volto cambió totalmente, capendo a cosa mi stessi riferendo.

"Luce, non volevo intendere questo..."

"Ho capito benissimo, grazie. Ora lasciami ascoltare la lezione."

Mi girai dall'altra parte senza dargli il tempo di ribattere. E lui fortunatamente mi lasciò in pace. Non avevo proprio voglia di parlargli. Il mio sogno era appena crollato. Probabilmente lui aveva imparato qualcosa dalle sue vecchie relazioni, perché mi lasció in pace per tutta l'ora. Quando una ragazza è arrabbiata, mai contraddirla. Bisogna solo lasciarla sbollire. Magari prima o poi mi sarebbe passata. E ci sarebbe voluto un po'.

MARGHERITA POV.

"Grazie per la bella mattinata Fabrizio"

Dissi alzandomi dalla sedia del bar. Si erano fatte ormai le 11.00 e lui doveva correre in studio a registrare qualche brano. Mi sarebbe piaciuto accompagnarlo, ma sfortunatamente avevo delle commissioni da fare, fra le quali andare a fare la spesa. I miei figli mangiavano come dei buoi, soprattutto Luce, che era nel periodo della crescita e si abbuffava di continuo. La sua fortuna era un metabolismo eccezionale. Mangiava, mangiava ma non ingrassava mai.

"Grazie a te."

Si alzò anche lui dalla sedia, subito dopo aver spento l'ennesima sigaretta nel posa cenere. Avevamo passato circa tre orette insieme e ne aveva fumate quattro. O era in ansia o era un vero e proprio fumatore incallito. Proprio un brutto vizio quello del fumo. Non l'avevo mai capito. Perché rovinarsi i polmoni? Fortunatamente non ero mai caduta nel grande errore di provare, e speravo non lo facessero neanche i miei figli. Dovevano crescere forti e sani.

Fabrizio si avvicinò a me. Ci guardammo qualche istante negli occhi, poi lui posó le sue labbra sulle mie. Erano calde, morbide. Il sapore del caffè mischiato a quello del fumo mi diede leggermente fastidio, ma il bacio fu molto piacevole. Anche se ad un certo punto la mia mente cominciò a pensare che non fosse giusto. Che quel bacio non sarebbe neanche dovuto esistere.

"Aspetta Fabri"

Dissi staccandomi da lui e posandogli una mano sul petto.

"Che c'è?"

Chiese disturbato dalla mia interruzione.

"È che... Non mi sembra giusto."

Sospirò, per allontanarsi leggermente.
Io continuai il mio discorso.

"Che cosa siamo noi?"

"Marghe te lo dico sinceramente, tu mi hai stravolto la vita. Dopo la fine con Giada, la mia ex, sono caduto in un duro momento di depressione. Non sapevo più a chi rivolgermi, con chi parlare, con chi sfogarmi. Nonostante non mi capisse, era sempre meglio che stare chiusi in sé stessi. Da quando sei arrivata tu, ho ricominciato a svegliarmi con il sorriso. Quindi insomma... Tu sei molto importante per me. So che potrebbe sembrare un discorso un po' affrettato, per questo aspettavo per parlartene. Ma starti lontana, questo è impossibile. "

Ero senza parole. Aveva usato delle parole profonde, parole che mi avevano colpita molto. Mi erano entrate dritte nel cuore. Era da tanto che un uomo non mi faceva più sentire così donna, che non mi faceva stare bene con una sola confessione d'amore, con delle semplici parole.

"Anche per me è lo stesso."

Dissi con la voce tremante per la commozione.

Sul suo viso apparve un grande sorriso, si avvicinó ancora di più a me, mi cinse i fianchi con le braccia e mi baciò. Quando ci staccammo mi racchiuse tra le sue braccia. Dove mi sentivo bene. Dove mi sentivo a casa. Dove mi sentivo per una volta dopo tanto tempo, desiderata e realizzata. Era proprio una bella sensazione.

"Quindi noi... Stiamo insieme?"

Chiesi con il viso sepolto nella sua spalla, per averne la certezza.

"Se tu lo vuoi, si."

Ci baciammo ancora.

"Allora direi che dovrei farti conoscere ai miei figli."

Era sempre un tasto dolente quello dei figli. Li amavo più della mia vita, ma spesso erano di intralcio. No, è molto brutta come parola. Non erano un intralcio. Potevano sembrare un ostacolo per molti uomini, che spaventati dal dover assumere un ruolo di padre e capi famiglia scappavano a gambe levate. Come già ho detto però, Fabrizio non era un uomo di questo tipo. Lui si prendeva le sue responsabilità ed era un uomo molto maturo.

"Certo. Dimmi tu quando."

"Ti va di venire con me stasera a casa di amici? Ti presento a tutti..."

"Ve bene. Non vedo l'ora."

Sembrava davvero contento. Anche io lo ero. Finalmente non avrei dovuto più fare le cose di nascosto, come se avessi quindici anni. Avevo solo un po' di paura. Chissà come avrebbero preso il fatto di un nuovo uomo insieme a me, i miei figli. Nico sarebbe stato ospitale immagino. Ma Luce... Si sarebbe arrabbiata? Le sarebbe mancato ancora di più suo padre? Speravo di no.

Salutai ancora una volta Fabrizio e mi avviai verso il superamercato molto allegramente. Ero felice. Dopo tanto tempo la serenità era tornata anche per me. Entrai nel negozio e cominciai a scegliere con cura i prodotti da acquistare per quella sera. Certamente non sarei potuta presentarmi a casa di Niccolò a mani vuote... Anche Stella avrebbe portato qualcosa. Non vedevo l'ora che arrivasse l'orario prestabilito. Finalmente ero serena. Con me stessa e con gli altri. In particolare con Niccolò.

 IL CAPOLAVORO CHE È IN ME 2 // ULTIMO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora