In fretta e furia, raggiunsi la meta del nostro incontro, un bar vicino alla nostra scuola di musica. Lo notai subito. Era seduto in un tavolino all'aperto e si stava fumando una sigaretta. Dovevo essere sincera, per avere 43 anni era proprio un gran bell'uomo. Si era conservato molto bene. Era vestito con dei pantaloni neri attillati il giusto, una maglia anch'essa nera a maniche corte e sopra di questa un cappotto lungo, che gli arrivava fino alle cosce, ovviamente abbinato scuro anche quello. Sugli occhi portava dei misteriosi occhiali scuri, probabilmente per nascondere le occhiaie dovute alle numerose notti insonni.
"Ciao!"
Si girò verso di me di scatto, probabilmente spaventato dalla mia voce acuta e squillante.
Fece uscire uno sbuffo di fumo dalle narici e mi salutò cordialmente, alzandosi in piedi e dandomi due baci sulle guance, come si fa tra amici."Buon giorno"
Mi accomodai nella sedia di fianco alla sua.
"Come stai?"
"Tutto bene, dai"
Cominciammo a parlare. Come mi aspettavo, stare in sua compagnia era proprio molto piacevole. Era rilassante. Era come se staccassi dal mondo tutto intorno a me, come se abbandonassi i mille problemi della mia vita che tanto mi attenagliavano, regalandomi un'ansia costante. Era brutto svegliarsi con la tachicardia, con il pensiero di vivere un'altra giornata come quella precedente. Se in programma avevo un incontro con Fabrizio, questa maledetta tachicardia diminuiva, mutando in sollievo. Strano, eppure lo conoscevo solo da pochi giorni...
LUCE POV.
Avevo tentato di convincere mia madre a tenermi a casa da scuola, ma invano. Sarei dovuta entrare nel suo stesso edificio, entrare nella sua stessa classe, sedermi di fianco a lui, respirare la sua aria, parlare con lui.
Si. Ero molto in ansia. Avevo riflettuto su quel bacio tutta la notte. Era stato bello? Mi aveva dato fastidio? Significava qualcosa? Perchè l'aveva fatto? Ovviamente non avevo trovato risposta. L'avevo cercata così tanto, che alla fine avevo finito per addormentarmi. Inoltre, quella mattina mia madre mi aveva dato la bellissima notizia che pure quella sera sarei dovuta stare con lui. Non è che non ne ero contenta, é che tutto ciò mi rendeva a disagio... Non ero mai stata molto brava con i ragazzi, infatti non avevo mai avuto una storia. Solo una profonda cotta... Lorenzo. Basta. Avevo detto che lo avrei dimenticato. Lo scacciai duramente dalla mi mia mente che aveva già occupato per troppo tempo, e continuai a concentrarmi sul figlio del cantante. Inoltre era proprio imbarazzante come cosa. Mia madre era stata con suo padre. Ci voleva soltanto che Nico si fidanzasse con la sorella di Tommaso, Elettra. Emozionante.
Ma cosa gli avrei detto? Dovevo fare finta di niente? Forse si. Se voleva parlarne, avrebbe tirato fuori lui l'argomento. Io no di certo. Che gli avrei dovuto dire? Scusa, ma perché ieri mi hai baciata? No così per sapere, dato che ci ho pensato per tutta la notte.
Basta tormentarmi. Dovevo farmi forza.
Mi avvia verso la mia classe, ma poco prima di riuscire a varcare la porta, qualcosa mi afferró per lo zaino e mi trascinó all'indietro."Non così in fretta!"
Con uno strattone mi girai vero il mio aggressore e mi si paró davanti l'insopportabile figura di Eleonora, seguita ovviamente dalle sue compari Silvia e Stefania.
"Ti ricordi di noi? Sai è da un po' che non vieni a scuola..."
Disse con il suo solito tono da snob con la puzza sotto al naso.
Certo che mi ricordavo di loro. Delle persone così antipatiche non si scordavano facilmente. Si erano fatte conoscere subito il primo giorno di scuola, e ancora non avevo capito che cosa volessero da me. Forse, solo stabilire la loro autorità su capette della calsse 2D. Ma non dovevamo aver problemi con me, io mi facevo i cavoli miei e loro potevano far tutto quello che volevano. Forse dovevano solo imparare a conoscere meglio la mia personalità timida e schiva.Comunque, di sicuro non avrei potuto mettermi a raccontate tutta questa pappardella, così mi limitai ad annuire.
"Bene, anche noi ci ricordiamo di te. Abbiamo sentito che l'altro giorno hai toppato..."
La scena era la stessa. Eleonora parlava, le sue sgherre annuivano compiaciute soddisfatte del lavoro del loro capo. Perché si vedeva lontano un miglio che Eleonora faceva la parte della dittatrice, le altre due é seguivano semplicemente i suoi ordini. Non erano vere amiche. Le amicizie vere sono reciproche, un'amicizia non si instaura con perso e caso, solo per avere qualcuno affianco che ci faccia comodo. Le amicizie vanno formate con persone che hanno interessi simili ai tuoi e che tengono a te. Non con chi ti pugnala alle spalle. Le amicizie fanno create con chi ti apprezza per quello che sei. Perchè chi tenta di cambiare la tua natura, non può essere considerato un amico.
"Chi ve l'ha detto?"
Chiesi perplessa. Eppure, non avevo fatto trapelare la notizia...
"Questo non importa. La cosa che importa a me, è che ci sei andata con la persona sbagliata."
Tommaso? Aveva una storia con Eleonora?
"Stagli alla larga."
"È un mio amico."
"Ho detto stagli alla larga."
Proprio quando stava per usufruire delle maniere forti, una mano bloccó il suo pugno.
"Eleonora hai rotto le palle. Smetti di farti film mentali e di importunare tutte le ragazze che mi stanno vicino."
Ancora una volta Tommaso era venuto in mio aiuto. Rivederlo mi provocò una scossa in tutta la spina dorsale, ma in quel momento mi concentrai sulle sue parole. Che voleva dire?
" Andiamo Luce. "
Disse poi. Non me lo feci ripetere due volte e sfuggii dalle grinfie di quelle streghe.
Ci sedemmo nei nostri soliti banchi. La tensione in quel momemto era alle stelle. Fu lui ha rompere il ghiaccio."Scusala. Non farci caso."
"Ma cosa voleva da me? E poi che cosa intendevi prima?"
Sospirò.
"È una storia lunga. Una sera, in discoteca, ero particolarmente brillo e volevo divertirmi. Così l'ho baciata. E lei ha cominciato a farsi film mentali. Ho provato a spiegarle che fra noi non c'è nulla, ma non vuole ascoltarmi... È un caso perso."
Quelle parole mi fecero imbestialire.
_____________________________________
So che mi odiate, ma io sto per partire con gli scout e sto via 3 giorni senza telefono, quindi non potró pubblicare... Mi dispiace❤️
STAI LEGGENDO
IL CAPOLAVORO CHE È IN ME 2 // ULTIMO
FanfictionDopo vari anni Margherita, ormai sposata e con due figli, é costretta a tornare a Roma. Fra mille casini, rincontrerà quello che è stato il casino più grande della sua vita. Alla fine della storia ho aggiunto un piccolo "scambio di idee" fra tutti i...