"Sei un pezzo di merda
Mi scoppiò a ridere in faccia.
Trattenevo la rabbia all'interno dei miei pugni serrati."Hai lasciato morire tua figlia"
Dissi con una tale rabbia da poter distruggere ogni cosa.
"Ah, la figlia della zoccola è morta?"
Non credevo alle mie orecchie. Ma come si permetteva? Per un attimo mi sentii tremendamente in colpa. Se quella notte di quindici anni fa avessi deciso di rimanere con Margherita, non avrebbe dovuto sopportare tutto questo. Non avrebbe conosciuto Manuel, lui non l'avrebbe fatta soffrire così. Ma che razza di uomo era? Anzi, non dovevo neanche permettermi di chiamarlo uomo. Definirlo così era un affronto alla nostra specie. Ma com'era possibile che non provasse niente? Nessun dolore, nessun rammarico, nessun senso di colpa. Era vuoto come un palloncino. Dall'esterno può sembrare pieno e bello, ma se guardi dentro non c'è niente.
"Rimangiati subito quello che hai detto, pezzo di merda"
Cercai di trattenermi, ma a breve sarei scoppiato.
"Che c'è? Non ti piace la verità?"
Avevo i nervi a fior di pelle. Lui continuava a osservarmi con sguardo compiaciuto.
"E tu non sei da meno. Ti sei scopato per anni una donna senza amarla. Appena ne hai trovata un'altra che ti filava hai cambiato. Sei un po zoccolo pure tu. "
Non volevo credere a quello che aveva appena detto. Inizialmente rimasi a bocca aperta. Come faceva a sapere tutte quelle cose su di me? Poi questo passò in secondo piano. Perché le persone parlano senza sapere? Che ne sapeva lui di quello che avevo passato? Che ne sapeva lui della mia, della nostra storia? Era la cosa che da sempre odiavo di più al mondo: chi pensa di sapere ma infondo sa solo l'inizio. Chi si crede chissà chi grazie a dei bravi informatori. Ma nessuno potrà mai conoscere la mia storia meglio di me. Lui non è nessuno.
"Ma almeno ti rendi conto di che razza di persona sei? Sei una merda. Credi per caso di aver fatto la cosa giusta? Vai fiero del mostro che sei diventato?"
Mi presi un colpo sentendo lo scoppiare della sua risata isterica. Era piegato in due dalle risate. Ebbi per un attimo paura. Era sul bordo del precipizio. Nonostante lo odiassi, lo avvertii, guardando come si stesse avvicinando pericolosamente al bordo.
"Cavati di li"
Dissi bruscamente.
Lui sollevò lo sguardo asciugandosi le lacrime scese per il troppo ridere.
"Lascia che ti spieghi"
Disse rimanendo nella sua posizione, ignorando il mio avvertimento.
"Io sono fatto così. E lo sarò.."
Cominciò a camminare per venire verso di me.
"Per sempre."
Appena ebbe finito di pronunciare quelle parole mosse un piede. Lo appoggiò però su un masso instabile. Seguì una piccola frana. Il rumore delle rocce che cadono. Un urlo. Un rumore assordante. Il silenzio.
Ci misi un po' per comprendere quello che era appena successo.
Quando mi accorsi che davanti a me non c'era più nessuno lanciai un urlo. Mi avvicinai velocemente al precipizio dove pochi istanti prima si trovava Manuel, stando ben attendo a dove mettevo i piedi. Guardai giù. Uno spettacolo raccapricciante mi si parò davanti. Era precipitato. Il suo corpo si era spappolato una ventina di metri sotto di me. Riuscivo a mala pena a distinguere il corpo. Era tutto una poltiglia rossa. Barcollai allontanandomi da quello spettacolo terribile e caddi per terra dopo essermi allontanato dal dirupo. Il mio corpo fu scosso da spasmi, poi vomitai di lato. Con le dita tremanti presi in mano il telefono e digitai il numero 118. Sapevo che non c'era più niente da fare per Manuel, il suo corpo poteva essere raccolto con un cucchiaino, ma quelli del l'ambulanza avrebbero saputo come agire.[**]
Me ne stavo avvolto in una coperta seduto su una sedia, lontano dal dirupo dal quale era precipitato Manuel, che ora era delimitato da delle bandelle rosse e bianche e setacciato dalla polizia. Il mio corpo era ancora scosso da spasmi, così i medici che erano arrivati con l'ambulanza mi avevano dato un calmante. Appena avevano visto il corpo di Manuel erano rimasti scioccati anche loro. Poi avevano agito. Avevano chiamato la polizia ed erano scesi nel dirupo. Ora ero indagato per omicidio.
"Può seguirmi? Il commissario desidera vederla."
Mi disse un uomo in divisa, risvegliandomi dai miei pensieri.
"Certo"
Mi alzai a fatica e barcollai fino al commissario, che mi fece sedere in una sedia di fianco a lui.
"Abbiamo già il quadro della situazione molto chiaro, ma vorrei sentire cosa ha da dire lei."
Mi disse invitandomi a parlare.
Gli raccontai la mia storia, la morte di Luce, il rifiuto di trapianto di Manuel, il nostro discorso prima che lui precipitasse.
"Io non l'ho toccato commissario. Non centro niente con la sua morte"
Dissi mettendomi sulle difensive. L'unica cosa che mancava ora era di dover affrontare un processo. Non era proprio il momento adatto. Non ora che Margherita aveva così bisogno di me.
"Non si preoccupi. Abbiamo appena finito di vedere le immagini delle telecamere e si vede benissimo che il signor Manuel è caduto accidentalmente. Volevo solo sapere cosa ci facesse qui."
Tirai un sospiro di sollievo.
"Ora se se la sente può tornare a casa. Dovrà però tornare in commissariato a fare una deposizione. Le diremo noi quando."
Annuii e salutai il commissario.
Appena salii in macchina piansi.
Piansi per Luce, che se me era andata così prematuramente.
Piansi per Manuel, che nonostante fosse un uomo spregevole non meritava questa fine. Nessuno merita di morire così. Nessuno.
Piansi a lungo.
Piansi per questa vita di merda, che ci sputa su questo mondo.
Piansi per la cattiveria del destino.
Piansi per il karma, che nonostante avesse insegnato in punto di morte a Manuel che quello che fai poi ti ritorna indietro, era stato tremendo.
Piansi anche per me.
Buttai fuori le schifezze, le crudeltà, le paure, le ansie che avevo vissuto in queste ultime ventiquattro ore.
Piansi per Margherita, che ancora non sapeva di dover affrontare un altro lutto.
Piansi per lei, che ancora non poteva smettere di soffrire.
Piansi a lungo.
Piansi.
STAI LEGGENDO
IL CAPOLAVORO CHE È IN ME 2 // ULTIMO
FanfictionDopo vari anni Margherita, ormai sposata e con due figli, é costretta a tornare a Roma. Fra mille casini, rincontrerà quello che è stato il casino più grande della sua vita. Alla fine della storia ho aggiunto un piccolo "scambio di idee" fra tutti i...