Lei alzò lo sguardo e il suo viso si tramutó in una buffa espressione disperata, quasi un pianto isterico.
"Ma certo che no! Che cosa aspettavi ad arrivare brutta... Ringrazia che ci sono i ragazzi, se no ti avrei già ricoperta di insulti"
Piagnucoló.
Mi voleva proprio tanto bene. A volte Stella poteva sembrare dura, ma era sempre presente quando ero in difficoltà e avevo bisogno di una mano."Adesso siamo qua! Che facciamo?"
Dissi allegramente.
"Non lo so! Non so niente! È da mezz'ora che corro per le stanze perché ho troppe cose da fare e puntualmente non faccio niente! Aiutatemi voi!"
Disse con tono disperato rialzandosi da terra e raccogliendo i centrioli bucati che erano rotolati via.
" Allora, facciamo così"
Dissi prendendo il controllo della situazione.
" Stella vai in bagno e sciacquati via quella crema. Fra poco arriva il parrucchiere e la truccatrice, non preoccuparti, li ho contattati io. Voi ragazzi appoggiate le giacche sul divano e aspettatemi qui che vi porto i vestiti che dovete indossare."
Ordinai.
Stella si diede una piccola pacca sulla fronte ed esclamò:" Ecco cosa dovevo fare! Togliere questa stupida crema che non serve a nulla. Per fortuna sei arrivata, mia salvatrice. "
Disse correndomi incontro e dandomi un bacio sulla guancia. Così facendo mi sporcó di crema il viso e mi lasciò anche una bella chiazza bianca sulla manica della giacca.
" Grazie a te... "
Dissi con poco entusiasmo indicando la macchia che si era creata sul mio indumento.
"Ommama, mi dispiace tanto! Aspetta, ti pulisco"
E così dicendo, cominciò a strisciare con le mani sporche sulla mia giacca. Era proprio molto agitata.
La interruppi subito."Tranquilla, lascia stare. Faccio io."
Sembrava mortificata, così cercai di rincuorarla.
"Su su, vai in bagno che ti raggiungo."
"Oh, giusto."
Finalmente seguì le mie indicazioni e andò in bagno a sciacquare via quell'inutile crema che si era sparsa ovunque.
Sospirai e mi girai verso Luce e Nico.
"Aspettatemi qui ragazzi."
Andai velocemente nella cabina armadio di Stella e tirai fuori i quattro abiti: il mio, quello di Luce, il piccolo frack di Nico e il bellissimo abito da sposa di Stella, che ovviamente era ancora chiuso nella sua custodia.
Le ore successive furono impiegate per preparare tutti quanti. Per fortuna avevamo ingaggiato un parrucchiere e una truccatrice che ci prepararono benissimo. Quando eravamo pronti per uscire di casa eravamo tutti magnifici, a partire da Stella. Aveva optato per un bellissimo abito bianco a sirena cosparso di diademi sul corpetto. Aveva un bellissimo strascico lungo e il velo che le scendeva sul viso truccato alla perfezione, con uno strato di matita nera sotto agli occhi, eyleiner e uno splendido rossetto rosso. La capigliatura era stupenda, aveva i capelli raccolti in un elaborato chignon nel quale erano incastonate delle pietre luccicanti e alcune ciocche boccolose ricadevano sulle sue spalle, ma lasciavano intravedere dei grandi orecchini anch'essi luccicanti. Al collo aveva una splendida collana che si intonava con la fantasia lumiescente presente sul vestito. Adriano sarebbe rimasto a bocca aperta.
Io avevo un vestito bianco ma tendente al dorato, per non essere troppo simile alla sposa. Anche il mio abito era ornato di diademi e mi calzava a pennello, mettendo in risalto le mie curve. I capelli erano sciolti e scendevano nella mia schiena con molti ricci. Avevo optato per un luck ondulato. Il viso era truccato ma non troppo. L'unica pecca erano le scarpe, belle ma scomode e troppo alte per i miei gusti. Non ero mai stata troppo capace di camminare sui tacchi, speravo solo di non fare figuracce e di non cadere nel bel mezzo della chiesa.
Anche Luce e Nico erano molto eleganti. Nico aveva un bel frack nero e una cravatta, con la quale sembrava un vero e proprio ometto. Luce era bellissima. Aveva un abito rosso e delle scarpe intonate con il vestito. Il viso era leggermente truccato e i biondi capelli erano raccolti in due trecce elaborate che si incontravano sulla schiena, creando una splendida fantasia. Il parrucchiere si era proprio superato. Anche la truccatrice era stata bravissima.
"Siamo pronti?"
Chiesi.
"Certo!"
Risposero tutti in coro.
"Direi che possiamo andare."
Dissi facendo strada verso la bellissima cabriolet bianca destinata alla sposa. Era piccolina ma deliziosa. Era stata ornata con scritte che dicevano oggi sposi.
Mi misi al volante e Stella si posizionó al mio fianco. I ragazzi dietro." Sei pronta?"
Chiesi a metà viaggio. Il silenzio dimostrava la sua grande tensione. Di solito non stava mai zitta, ma probabilmente ora stava rimuginando su come sarebbe diventata la sua vita da quel momento in poi.
"Ho paura."
Disse schiettamente.
"Non devi averne Stella. Sai che Adriano è l'uomo giusto per te. Andrà tutto bene, fidati."
Cercai di rassicurarla.
Io c'ero già passata e per una sposa è molto difficile stare calmi il giorno del proprio matrimonio. Noi donne ci facciamo un sacco di film mentali, andando a trovare anche problemi che in realtà non esistono. Agli occhi degli uomini, sempre calmi e rilssati, potremmo sembrare paranoiche, invece siamo soltanto attente e valutiamo ogni plausibile difficoltà che si potrebbe incontrare. Forse è anche per questo che siamo sempre in ansia.
Anche io in quel momento ero in ansia, forse quanto la mia migliore amica che in quel momento si stava rosicchiando le unghie smaltate.
Soltanto che lo ero per un altro motivo, che mi tormentava da quella mattina: la lettera del tribunale. Cercavo di non pensarci, ma prima o poi avrei dovuto affrontare anche quella situazione. Speravo però il più tardi possibile. Cercai di scacciare dalla mia mente almeno per questa splendida giornata, i miei terribili pensieri e li accantonai. Oggi avrei dovuto pensare solo alla mia migliore amica e alla sua giornata. Perché quella era la sua giornata e niente avrebbe dovuto rovinargliela.Da lontano vidi la chiesa stracolma di gente. Appena gli invitati videro la macchina della sposa, fecero andare Adriano dentro la chiesa ad aspettarla e la maggior parte di loro cominciarono a prendere posto nelle panche.
"Pronta?"
Chiesi a Stella prima di scendere dalla macchina.
"Pronta."
Espiró rumorosamente e aprì lo sportello.
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IL CAPOLAVORO CHE È IN ME 2 // ULTIMO
FanfictionDopo vari anni Margherita, ormai sposata e con due figli, é costretta a tornare a Roma. Fra mille casini, rincontrerà quello che è stato il casino più grande della sua vita. Alla fine della storia ho aggiunto un piccolo "scambio di idee" fra tutti i...