Si girò di scatto, facendomi sussultare. Probabilmente lo avevo spaventato, non si aspettava che spuntasse qualcuno da dietro di lui. Ritrassi la mano velocemente, anche io spaventata dalla sua reazione inaspettata.
"Ah, sei tu."
Disse con poca enfasi nel tono della sua calda voce, che in quel momento era particolarmente fredda.
Si rigiró verso il lavandino e continuó a smanettare con una caffettiera, dalla quale non riusciva a svitare la parte sotto per inserire il caffè. Stetti zitta per qualche secondo e lo osservai lavorare, ma rinunciò ben presto alla sua impresa."Vaffanculo"
Disse lanciando nel lavello la caffettiera, che fece un bel botto. Scattati spaventata dal forte rumore. Era proprio molto arrabbiato. No, forse la parola giusta era scazziato. Si, era scocciato dalla situazione che si era creata. Lui ci teneva particolarmente a questa cena e io e Federica avevamo rovinato tutto con i nostri battibecchi. Non era colpa mia, di questo ne ero certa, ero stata stuzzicata. Però mi sentivo lo stesso in colpa nei riguardi del cantante che ora mi stava davanti.
"Mi dispiace Nick."
Dissi cautamente. Avevo paura di un'altra sua reazione avventata, in quel momento in cui non aveva tutto sotto controllo.
Si voltó verso di me.
La sua faccia crucciata si trasformò in un batter d'occhio, probabilmente per aver visto il mio viso spaventato dalla sua persona. Avvicinò una sedia e si buttò a peso morto su quella. Indossò il primo paio di occhiali da sole che trovò sulla tavola e cominciò con le dita a massaggiare la parte della tempia sopra al sopracciglio destro, dove ci si tocca solitamente quando si ha mal di testa.
Non sapevo cosa dire, ero tentata di ripetere le mie scuse, ma lui intervenne prima che io potessi aprire bocca."So che non è colpa tua Marghe, scusami se sono stato brusco."
Disse. Non sapevo dove avesse lo sguardo, a causa degli occhiali oscurati, ma avrei scommesso di tutto che aveva gli occhi lucidi.
"Nick, ti ringrazio per quello che hai detto prima."
Sputai tutto d'un colpo. Era un po' imbarazzante parlarne, non so come mai, ma queste cose mi mettevano sempre in particolare soggezione.
"Non devi ringraziarmi. Ho detto solo la verità. Federica stava esagerando. Anzi, piuttosto, perdona tu lei, é solo un po' gelosa."
"Un po'? Mi ha praticamente mangiato la faccia."
"Beh dai, anche tu ti sei difesa abbastanza bene. Mettendomi in mezzo."
Il suo tono di voce non cambiò minimamente, ma quelle parole suonarono alle mie orecchie come una vera e propria accusa. E faceva bene ad accusarmi. Aveva ragione, l'avevo messo in mezzo senza pensare alle conseguenze che avrebbe dovuto passare lui. Avevo pensato solo a me stessa per l'ennesima volte. In certi momenti, confrontandomi con Niccolò, che metteva sempre gli altri in primo piano, mi sentivo una vera e propria egoista.
"Lo so Nick. Scusami veramente, non avrei dovuto farlo, ma non sapevo più cosa fare. Mi aveva messa alle strette e tu eri l'unica soluzione per dimostrarle che..."
"Cosa? Che ti ho amata? Hai anche bisogno di una conferma? Questo mi fa dubitare di molte cose Marghe. Come avresti anche potuto pensare che io non ti abbia amata veramente?"
Ora il suo tono era duro, severo e autoritario. Mi sentii in colpa. Una colpa schiacciante. Non avevo pensato che l'importante era che lo sapessi io. Che lo sapessi io dell'amore che mi aveva donato, dei bei momenti che avevo passato con lui. Non doveva essere pubblicizzato a tutti, anche se loro erano i nostri migliori amici. Le cose intime vanno tenute nel cuore e bisogna fregarsene se gli altri non ti credono. L'importante è che tu ne sia sicura. E io ne ero sicura, al cento per cento. Ero solo accecata dalla voglia di rinfacciarlo a Federica e così facendo avevo infranto una delle regole d'oro di Niccolò: tenere le cose belle fra noi due, tenerle dentro al nostro cuore, come il più grande segreto e tesoro del mondo.
Mi sentii una stupida."Ho sbagliato, lo so. Ti ho gia detto che mi dispiace, sono stata una cretina."
Lui sospirò e continuó a massaggiarsi le tempie.
"Voglio che tu lo sappia Marghe, che tu ne sia sicura. Io avrei fatto di tutto per te. Ti ho amata come non ho amato nessun'altra donna. Non dimenticarlo mai, anche se qualcuno cerca di persuaderti del contrario. Perché quello che abbiamo passato te lo ricordi. E anche io me lo ricordo molto bene. Ci ripenso ogni giorno della mia vita, come sarebbe stata la nostra vita se avessi fatto una scelta diversa, se avessi deciso di restare. "
Arrossii violentemente dopo una tale confessione. Era proprio un uomo speciale.
" Non lo so come sarebbe stata la nostra vita se tu fossi rimasto, ma di una cosa sono certa. Anche io ti ho amato tanto Niccolò. E anche tu non scordarlo mai. "
Un lieve sorriso spuntò dalle sue labbra e si alzò dalla sedia, avvicinandosi a me. Ci abbracciammo forte e mi aggrappai alle sue forti braccia, come per poter assorbire anche io un po' del suo coraggio nell' affrontare le difficoltà.
Il nostro momento intimo venne interrotto dai nostri amici.
"Ragazzi possiamo?"
Chiese Stella, soffermandosi sull'uscio. Era seguita da Adriano e Fabrizio e tutti e tre reggevano piatti sporchi.
"Certo."
Dissi allontanandomi da Niccolò. Non volevo che Fabrizio fosse geloso di colui che avevo appena ritrovato per davvero.
Senza fiatare, in fila indiana tutti e tre posarono i piatti nel lavandino.
"Sappiamo che non è proprio il momento giusto, ma io e Adriano vorremmo ricordarvi una cosa molto importante."
Inizió Stella.
"Come ben sapete, fra una settimana io e Adriano ci sposiamo."
"Cavolo é vero!"
Esclamò Niccolò.
"Me ne ero completamente dimenticato."
"Vedo che tieni molto al giorno piu importante della vita del tuo migliore amico."
Ironizzó Adriano.
Stella li ammonì con uno sguardo e continuó il suo discorso.
"Volevamo chiedervi se vi andava di essere i nostri testimoni di nozze."
Disse.
"Oddio, certo che mi va!"
Dissi emozionata.
"Non vedo l'ora."
Poi la abbracciai forte.

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IL CAPOLAVORO CHE È IN ME 2 // ULTIMO
FanfictionDopo vari anni Margherita, ormai sposata e con due figli, é costretta a tornare a Roma. Fra mille casini, rincontrerà quello che è stato il casino più grande della sua vita. Alla fine della storia ho aggiunto un piccolo "scambio di idee" fra tutti i...