CAP 36

1.3K 89 28
                                    

La guardai torva prima di rispondere. Stella da sotto al tavolo poggió la sua mano sul mio ginocchio e la strinse leggermente, probabilmente per ricordarmi di stare tranquilla e di non saltarle addosso.

"Oh, no. Sono stata sposata per diversi anni. Poi ho divorziato, non era l'uomo giusto per me."

Dissi con tono così tanto tranquillo che mi stupii addirittura di me stessa.

Lei sorrise e annuii. Intanto tutti stavano zitti e ascoltavano quello che avevamo da dirci io e la bionda davanti a me. La tensione si percepiva nell'aria. Addirittura Adriano aveva alzato lo sguardo dal suo piatto e ci osservava cautamente, masticando lentamente.

"Io e Niccolò invece ci siamo ritrovati subito dopo la vostra rottura. Il nostro amore era sempre presente dentro di noi, solo che non lo sapevamo ancora. Quando siamo rimasti soli con nostro figlio si è riaccesa la scintilla."


Niccolò, dal posto di fianco di Federica, deglutì rumorosamente. Era a disagio. E chi non lo sarebbe stato? Quella serpe stava mettendo in difficoltà tutti rivagando quella storia che tutti provavamo a dimenticare e a seppellire fra i vecchi ricordi del passato.

Diventai rossa dalla rabbia. Ero parecchio stizzita e la presa sul mio ginocchio di Stella era come se non fosse presente. Non riuscivo più a contenermi.

"Quindi io sarei stata soltanto un ostacolo del vostro amore, Niccolò?"


Dissi questa volta rivolgendomi al cantante, che stava cercando di fare di tutto per non essere coinvolto in quel discorso che lo riguardava da molto vicino.

Appena sentì pronunciare il suo nome, alzó lentamente lo sguardo.

" Dai Marghe... "

Disse Stella per cercare di placarmi ancora una volta. Ma la mia ira era ormai entrata in atto e niente e nessuno sarebbe riuscito a fermarmi. Per questo interruppi il discorso di Stella in modo brusco e non le permisi di parlare. Era un momento che riguardava solo tre persone e quelle eravamo io, Niccolò e Federica.

"No, dai Marghe niente. Voglio sentire che cosa ha da dire lui. La nostra è stata solo una storia di stallo? Era lei che volevi fin dall'inizio? Sei scappato perché volevi lei? Non sapevi come rompere con me, così hai usato tuo figlio Tommaso come una scusa? "

Una raffica di domande uscì in modo brusco dalle mie labbra. Ero una furia. Subito però notai lo sguardo di Fabrizio su di me. Voltai la testa di lato e dai suoi occhi percepii una miriade di dubbi e domande. Ma dentro era presente anche un briciolo di delusione. Avevo parlato troppo. A lui non avevo detto niente della mia storia con Niccolò, non sapeva di quello che era successo tanti anni prima. In effetti avrei dovuto parlargliene prima di portarlo a cena qui, sarebbe stato più corretto nei suoi confronti. Gli avevo detto che loro erano soltanto dei miei amici di vecchia data, probabilmente non sospettava niente. Inoltre il fatto che lui conoscesse bene Niccolò non era di grande aiuto, peggiorava soltanto la situazione. Avevo creato un enorme casino, ma non ero riuscita a tenere a freno la lingua. Vedere i suoi occhi così avviliti mi dispiacque molto, ma quello non era il momento per lui di essere geloso. Era una questione di principio. Dovevo sistemare quella sgualdrina che si stava prendendo gioco di me e della storia d'amore che era stata la più importante della mia vita. Non potevo permetterle di continuare a gettare fango sui sentimenti di Niccolò, che sicuramente mi aveva amata. Mi stava terribilmente umiliando. Magari non avrei dovuto coinvolgere in quel modo Niccolò, ma non avevo avuto scelta. Era lui che doveva dirlo. Mi aveva amata. E Federica l'avrebbe preso nel culo. Ora il mio cuore era invaso da sentimenti di volere di pura vendetta e rancore.
Mi ripromisi di spiegare a Fabrizio questa situazione più tardi, in un attimo di quiete. Quello non era sicuramente in momento giusto. A malincuore voltai la testa dall'altro lato per non incrociare più il suo sguardo che mi faceva stringere terribilmente il cuore e ritornai con lo sguardo a fissare Niccolò e la sua bella amata Federica.

"Quindi?"

Si pulì la bocca con il tovagliolo verde.


"Ecco.. Io..."

Cominció a balbettare, segno che non sapeva se dire la verità o no. Tradire la fiducia della sua compagna o la mia? Per un attimo temetti che negasse tutto. Infondo, io non ero più nessuno per lui.


"Dai, non vedi? Se ne è andato per me, é scappato da te senza dirti niente e pensi addirittura che ti abbia amata?"

Il mio sguardo carico di odio passò sul volto di Federica, che aveva interrotto Niccolò. Forse aveva paura di quello che avrebbe potuto confessare l'uomo.

" Ho chiesto a te? Non mi pare. Lascia parlare lui. E comunque, noto con piacere che eri a conoscenza di tutti i fatti. Dentro, quando mi hai fatto quelle domande sembravi all'oscuro di tutto."


Dissi con sarcasmo.

Lei sorrise e guardò il suo uomo.

" E cosa ti aspetti che ti dica? "

Disse con tono da presa in giro.

" Io direi che possiamo passare alla frutta. Chi vuole delle fragole? "

Questa volta fu Adriano ad interrompere il nostro discorso. L'aria si stava scaldando un po' troppo. Il cantante scattò subito in piedi.

"Oh, io ne prendo volentieri un po'. Vado dentro casa a prenderle..."

Federica lo agguantó per un braccio e lo costrinse a risedersi. Doveva darci una risposta.

"Adesso no. Non è carino interrompere un discorso. Su, rispondi amore. Sei venuto con me perché avevi capito di amarmi, giusto? Non volevi più stare con... Quella lì"

Disse indicandomi con sguardo truce.

Niccolò posò gli occhi prima su quelli della sua compagna. Poi guardó me. Dentro i suoi occhi leggevo paura e rassegnazione. Avevo paura di essere umiliata davanti a tutti, persino da lui. Mi aveva già delusa una volta quando era partito per l'america. Poteva deludermi ancora? Negare che quello che c'era stato fra di noi non era amore vero? Che era tutto solo uno stupido gioco per portarmi a letto e poi fuggire con la sua ex?
Niccolò sollevò lo sguardo. Per fortuna i bambini erano lontani.
Ora si poteva sentire cadere uno spillo.

 IL CAPOLAVORO CHE È IN ME 2 // ULTIMO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora