3. AUSTIN

21.8K 615 21
                                    

– Sono contento di averti qui – disse suo fratello mentre lo abbracciava.
Austin cercò di ricambiare l’abbraccio ma si sentiva un po’ impacciato. Non era abituato a tali dimostrazioni d’affetto e James lo sapeva benissimo. Infatti, come se lo avesse letto nel pensiero, si staccò da lui e gli diede una pacca sulla spalla.
– Sei ancora convinto di non voler venire nel mio appartamento?
James viveva a Los Angeles da qualche anno. Dopo l’università aveva trovato un lavoro in uno studio legale e non era più tornato a casa. Austin non lo aveva mai biasimato. Neanche lui aveva intenzione di tornare in quel posto, lo aveva promesso a sé stesso la sera prima
– Starò bene qui.
James annuì – Ti ho inviato delle email con alcuni annunci di lavoro – comincia il fratello – Promettimi che darai un’occhiata.
Austin gli sorrise rassicurante – Lo farò – mentì.
Si scambiano un altro saluto e James risalì sulla sua bellissima macchina.
Cominciò a pentirsi di non aver lasciato quel piccolo paesino quando James glielo aveva proposto. La cosa positiva, pensò, era che poteva ricominciare da capo. Riprendere in mano la sua vita trovando un buon lavoro e mettendo i soldi da parte per poi acquistare una bella casa sulle spiagge di Malibù.
Con tutto quei sogni in testa, salì sull’ascensore e pigiò il bottone che lo avrebbe portato al piano.
Una volta arrivato cercò l’appartamento 10B e inserì le chiavi nella serratura. Un solo scatto e la porta si aprì.
La casa era avvolta nel silenzio.
Aveva un buon profumo e una bella luce.
Sentì il rumore della doccia.
Il suo coinquilino doveva essere già arrivato.
Il padrone di casa lo aveva avvisato che non sarebbe stato da solo ma poco importava. Quell’appartamento gli serviva per dormire e per mangiare, non per altro. E se a quel tizio non sarebbe andata bene qualcosa, poteva benissimo fare le valigie a andare altrove.
Si diresse verso il divano ma prima ancora che si sedesse bussarono alla porta.
Tornò indietro ed andò ad aprire.
Davanti a lui c’è una bellissima ragazza dai lunghi capelli neri e con grandi occhi marroni con una busta di cibo d’asporto.
Non era molto alta ma questo non la faceva sembrare meno attraente.
La ragazza lo guardò perplessa – Devo aver sbagliato appartamento.
– Dipende da chi cercavi – le rispose in tono suadente.
Ma lei non ci cascò – Cercavo Charlie.
– Allora sei nel posto giusto.
La ragazza continuò a guardarlo un po’ perplessa.
– Non pensavo che avesse già fatto incontri.. – dice la ragazza squadrandolo da capo a piedi.
– Oh no tesoro! Non so che gusti abbia il tuo amico ma sicuramente non coincidono con i miei!
La ragazza rise – Il mio amico?
– Jess? Sei tu? 
Non aveva idea di chi diavolo sia Charlie ma non aveva per niente una voce maschile.
Pochi attimi dopo nella stanza apparve una ragazza.
Aveva un asciugamano avvolta sul corpo che non lascia parecchio spazio all’immaginazione e i capelli bagnati le ricadevano sulla schiena.
I suoi grandi occhi nocciola erano ridotti a due fessure e le labbra erano semiaperte per la sopresa.
Non appena lo vide diventò subito rossa per la vergogna o forse per la rabbia.
– E tu chi diavolo sei?

ROOMATES - Una Spiacevole ConvivenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora