10. CHARLOTTE

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Charlotte si era appena seduta sul divano quando la porta si spalancò per poi sbattere in modo brusco.
– Sei impazzito per caso? Mi hai fatto prendere un colpo!
Austin la stava guardando furioso e per qualche secondo la paura si stava di nuovo insinuando in lei.
Aveva visto uno sguardo simile in passato e per quanto si sforzasse di non pensarci, vedere quell'espressione sul volto di Austin la riportava indietro nel tempo.
– Come cazzo ti è venuto in mente di andare da mio fratello? – le urlò Austin in preda alla rabbia.
Aggrottò la fronte e gli andò incontro – Come sai che sono stata da tuo fratello? E poi perché ti infastidisci? Non vuoi capire che cosa diavolo è successo con il contratto?
Lui sembrava ancora furioso – Tu vuoi questa casa tutta per te! Vorresti cacciarmi via! Magari a dormire per strada.
– Austin non sto...
– Non posso permettermi altro! Non posso affittarmi un altro appartamento! Sono rimasto senza nemmeno una lira per versare la caparra! Tu non hai nessun diritto di..
Austin smise di parlare quando lei gli mise le mani sulle spalle. I suoi occhi erano più chiari sotto la luce del tramonto.
Non pensava che sarebbe riuscita a farlo smettere di parlare solo toccandolo. Non amava il contatto fisico ma non sapeva come fare e lei odiava urlare contro chi stava urlando a sua volta.
– Non voglio buttarti in mezzo alla strada – disse a voce bassa – Voglio solo sapere che fine ha fatto Green e capire perché mi ha mentito.
Lui sembrò rilassarsi. Lo capì da come si erano rilassati i muscoli delle sue spalle su cui aveva poggiato le mani.
Il suo sguardo si spostò sulle mani di Charlotte e lei le ritrasse di colpo.
Lui sorrise e Charlotte si rilassò un po'.
– Potevi avvertimi dei tuoi piani prima andare da un avvocato.
Il suo tono di voce era decisamente cambiato.
– E quando avrei dovuto parlartene? Non sei mai in questa casa. Sempre in giro a fare chissà cosa con chissà chi!
Non lo stava giudicando. Anche lei un tempo si era comportata in quel modo.
Cercava ragazzi alle feste, beveva fino a perdere i sensi. Voleva dimenticare per sempre.
Ma non avrebbe mai dimenticato.
– Charlotte?
La voce di Austin la riportò al presente e si sforzò di scacciare via la sua solita espressione terrorizzata ogni volta che ripensava al suo passato.
– Se sei al verde perché non ti cerchi un lavoro? – disse tornando in sé.
Lui le sorrise. Aveva un bel sorriso.
– E' proprio per questo che ero nel palazzo in cui lavori oggi.
– Si, ho sentito dire che cercano un ragazzo in caffetteria.
Lui fece un'espressione scocciata.
– Sono il nuovo contabile.
Quella risposta la spiazzò – Non scherzare Austin.
Lui sembrò offeso – Non ci credi? Non sono bravo solo a...
– Austin non m'importa in cosa sei bravo.
– Io penso che invece brami dalla voglia di saperlo.
Il suo tono era neutro. Charlotte aveva imparato che lo faceva solo per irritarla, non per provarci. Quel sabato si era sentita una stupida ma non aveva il coraggio di scusarsi per il suo comportamento.
– Quindi domani andremo a lavoro insieme – disse lui con un sorrisetto.
– Puoi scordartelo!
Si spostò verso il corridoio e lui la seguì – Hai paura che il tuo amico Liam si faccia strane idee? Non preoccuparti! Gli dirò chiaro e tondo che non scopiamo almeno potrà stare sereno.
– Non credo che voglia sapere se scopo con qualcuno o meno!
– Oh io penso che invece gli importi e come! Altrimenti non ti avrebbe guardato il culo mentre gli camminavi davanti.
Avrebbe voluto prenderlo a schiaffi per quella risposta ma sapeva che Liam l'aveva fatto. Non avrebbe dovuto mettere quel vestito!
– Stai diventando tutta rossa! – disse ridendo.
Perché lo divertiva così tanto fare in quel modo?
Si passò una mano tra i capelli.
– Vado a farmi una doccia! Spero che tu sia già sparito quando uscirò.
– Oh puoi contarci!.
Poco prima che si richiudesse la porta alle spalle vide Austin che si stava sbottonando la camicia.
– Guardona! – gli urlò.
Lei si richiuse la porta alle spalle e rise.
Non avrebbe mai pensato che Austin fosse un contabile.
Aveva passato la vita a odiare chi la giudicava dall'apparenza e alla fine si stava comportando nello stesso modo con Austin.
Si promise che gli avrebbe dato un po' di tregua. Almeno fino a quando James non avrebbe capito che cosa aveva combinato Green con l'appartamento.

ROOMATES - Una Spiacevole ConvivenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora