11. AUSTIN

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Austin aveva passato le ultime tre settimane a torturare Charlotte.
L'aveva presa in giro per i suoi completi, per il modo in cui si legava i capelli, per come si comportava quando c'era Liam.
Sapeva di darle sui nervi ma si divertiva un mondo a vedere la sua faccia scocciata.
– Austin! Esci dal bagno! Devo pettinare i capelli!
Ogni mattina non facevano altro che discutere per il bagno. Era davvero snervante avere una coinquilina come lei e probabilmente Charlotte pensava la stessa cosa di lui.
Quando uscì dal bagno lei era già sulla porta di casa. Si stava infilando i tacchi e stava aprendo la porta.
Lui afferrò la valigetta e la seguì richiudendosi la porta alle spalle.
Una volta saliti sull'ascensore la guardò da capo a piedi.
– Niente completo da nonna oggi?
Lei alzò gli occhi al cielo – Lasciami in pace Austin!
– Mi sa che ho fatto bene a non lasciarti il bagno libero. Stai meglio con i capelli così. Hai un'aria molto più selvaggia!
In genere le ragazze arrossivano quando lui parlava in quel modo ma Charlotte doveva già essersi abituata a quel suo atteggiamento.
Lei si diresse verso la fermata degli autobus mentre lui proseguì a piedi.
Non vedeva l'ora di prendere il primo stipendio per comprare un'auto. Era già stanco di camminare a piedi.
Arrivò quasi nello stesso momento in cui Charlotte usciva dall'auto.
Cercò di fare in fretta per non farsi fregare l'ascensore ma non ci riuscì. Mentre le porte si chiudevano, Charlotte gli sorrise e gli fece il dito medio.
Austin sorrise tra sé. Era proprio una stronza.
Arrivò in caffetteria appena cinque minuti prima che iniziasse il suo turno di lavoro.
Charlotte era in fila per prendere il suo caffè insieme a Liam.
Non sapeva che cosa ci trovasse di interessante in quel tizio. Probabilmente non gli piaceva poi così tanto.
– Ci sarà una festa questo weekend! – gli stava dicendo lui – E' in un locale molto esclusivo.
Lei stava sorridendo per non essere troppo scortese – Oh no, non mi piacciono le feste.
In quel momento incrociò lo sguardo di Austin e gli fece cenno di tacere.
Lui sorrise e, per quanto avrebbe voluto smascherare la passione di Charlotte per le feste, rimase in silenzio.
Erano quasi arrivati quando Austin vide Charlotte irrigidirsi.
Stava fissando il ragazzo al bancone in modo molto strano.
– Charlie – sussurrò il ragazzo.
Ma lei era come caduta in trance.
Liam le stava dicendo qualcosa ma lei non stava ascoltando.
Sbattè le palpebre come per riprendersi. Farfugliò qualcosa a Liam e andò via.
Passò accanto a lui e d'istinto le afferrò il braccio. Charlotte trasalì. Aveva gli occhi rossi.
– Tutto bene?
– Si – ma i suoi occhi dicevano tutt'altro.
Austin alzò lo sguardo verso il ragazzo della caffetteria.
Stava guardando Charlotte con uno sguardo carico di tristezza.
Il cellulare nella sua tasca vibrò.
Festa al Lux stasera, gli aveva scritto Tom.
Fantastico, pensò. Era da un bel po' che non andava a divertirsi.
Ma poi inevitabilmente il suo pensiero andò a Charlotte.
Perché aveva reagito in quel modo? 

ROOMATES - Una Spiacevole ConvivenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora