ROOMATES - Una Spiacevole Convivenza

40. CHARLOTTE

Per tutta la cena aveva cercato di focalizzare la sua attenzione solo su Liam e su ciò che stava accadendo. E c'era riuscita.
Sapeva che lui provava un vero interesse per lei. Glielo leggeva negli occhi.
– Spero che domani Austin non sia troppo incazzato con me per avergli fregato la ragazza.
– Non sono la sua ragazza.
– Però da come ti guardava sembrava quasi che...
– Ti sbagli. Siamo solo coinquilini.
– Questo lo hai già detto prima – disse con un sorriso. Le passo una mano sul viso – Sono contento che tu abbia deciso di darmi una possibilità.
– La meritavi.
Liam la baciò ma non provò nulla. Non c'era traccia del fuoco che l'aveva divorata quella volta che aveva sfiorato le labbra di Austin.
A fine serata Liam la invitò nel suo appartamento per un drink e lei, contrariamente alle sue abitudini, accettò.
Si sforzò di ridere a ogni sua battuta e ringraziò il fatto che lui fosse un po' troppo brillo per potersi accorgere che stava fingendo.
– C'è una cena questo weekend.
– Quella di Natale? Non so se ci andrò.
– Mi piacerebbe se ci andassimo insieme.
L'idea non la allettava particolarmente ma forse poteva sforzarsi un po' – D'accordo.
Liam sorrise e le tolse il bicchiere dalle mani.
– Che ne pensi se ci spostiamo di sopra? – disse cominciando a baciarle il collo.
Si lasciò condurre verso la camera da letto.
Lasciò che la lui la spogliasse. Che la toccasse.
Quella notte andò a letto con lui ma non le piacque affatto.
Se ne pentì il giorno dopo, quando come una ladra sgattaiolò via lasciando solo un patetico biglietto in cui si inventò che doveva andare a pranzo con i suoi genitori.
Tornata nell'appartamento si fece una doccia per lavare via l'odore di Liam.
Entrò piano in camera di Austin e lo guardò per qualche secondo.
Il suo sonno era parecchio agitato.
Avrebbe tanto voluto infilarsi sotto le coperte con lui. Accoccolarsi al suo fianco come quella notte nella sua stanza e dormire tranquilla.
Ma non poteva.
Chiuse la porta e insieme a quella il suo cuore promettendo a se stessa che niente avrebbe mai più dovuta toccarla in quel modo.