4. CHARLOTTE

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Le tremavano le gambe.
Avrebbe voluto afferrare qualcosa e scagliarla contro quell'intruso ma era ben consapevole del fatto che, se avesse lasciato la presa sull'asciugamano, questa le sarebbe scivolata via lasciandola nuda davanti a quel tipo.
– Ehi aspetta! – disse lui alzando le mani – Questo è il mio appartamento! Ho firmato il contratto!
– Oh no bello! Mi sa che hai proprio sbagliato casa. Questo è il mio appartamento! – gli rispose in prede alla rabbia.
Lui la guardò perplesso e poi strinse un po' gli occhi – Tu sei Charlie? – chiese.
– Si, sono Charlie!
– Ma sei una donna – disse lui supito.
– E beh, grazie per la bella notizia!
Rimase in silenzio per qualche secondo dandole il tempo di poterlo scrutare meglio.
Aveva i capelli castani, tendenti quasi al rosso e due occhi verdi che sembravano delle pietre preziose.
– Il Signor Green mi ha detto che avrei avuto un coinquilino, Charlie – disse d'un tratto – Penso che abbia interpretato male la cosa. Forse non ha capito che sei...
– Ho incontrato il Signor Green di persona. Sa che sono una donna – ribatté lei.
– Forse è il caso che ti vesti e ne parlate con calma – disse Jessica che, nel frattempo, si era seduta sul divano.
Si passò una mano sui capelli ancora bagnati.
– Si, forse è meglio che mi vesto. Torno subito.
Quando Charlotte tornò in salotto con in mano la copia del contratto che le aveva lasciato Mark, trovò Jessica e Austin impegnati in una conversazione che, a giudicare dalle loro risate, era molto divertente.
Si mise sul tavolo della cucina e cominciò e esaminare in silenzio ogni cosa.
Fino a quando si imbatté in quello che temeva.
– Hai ragione – disse alzando lo sguardo verso il ragazzo – Austin Stoker – legge sul contratto – Nato il Diciassette giunto millenovecento..
– Si, sono io! Non è necessario che leggi la storia della mia vita. Se vuoi posso darti un documento – disse il ragazzo sarcastico.
Lei si sforzò di non prenderlo a schiaffi e lo guardò.
– Beh, il Signor Green deve darci delle spiegazioni. Lo chiamo immediatamente.
Si allontanò nella sua stanza e digitò il numero che l'uomo le aveva lasciato quella mattina. Ma quando provò a chiamare, risultava inesistente.
Provò e riprovò almeno una ventina di volte, fino a quando non si arrese e scaraventò il cellulare sul letto per la frustrazione.
Cercò di riprendere il controllo e di riordinare le idee ma era veramente impossibile.
Quando tornò in salotto, Jessica e Austin stavano ancora ridendo. Si comportavano come se si conoscessero da una vita e non da appena un'ora.
– Allora? – le chiese Jessica.
– Questo numero non esiste – disse lei.
– Mi stai prendendo per il culo? – sbottò Austin.
Charlie scosse la testa – Assolutamente no – sospirò – Non ci resta che una soluzione...
– Oh non preoccuparti! Ti darò tutto il tempo che vuoi per trovare un nuovo appartamento – disse lui con un sorrisetto sfottente.
Doveva essere diventata viola per la rabbia perché la sua amica la guardò con aria preoccupata.
– Forse sei tu che devi andare a cercare un nuovo appartamento. Io da qui non mi muovo.
– Nemmeno io – disse lui alzandosi e andando verso di lei.
– Non possiamo vivere qui entrambi. Tu sei.. un uomo!
– E allora? Non ne hai mai visto uno prima d'ora? – ribattè lui con quel sorrisetto.
Charlie raccolse tutte le forze per non prenderlo a schiaffi e sospirò per la milionesima volta.
– D'accordo – disse infine – Allora diamo inizio a questa spiacevole convivenza!

ROOMATES - Una Spiacevole ConvivenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora