7. AUSTIN

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Appoggiato al bancone del bar, Austin teneva gli occhi puntati sulla folla.
C'era molta gente la dentro, probabilmente molta più di quella che il locale poteva contenere.
Il locale era troppo lussuoso per i suoi gusti ma fino a quel momento si era rivelato il migliore tra quelli in cui era stato in quella settimana. Tutto lì dentro sembrava di un altro livello, dall'alcol alle ragazze.
– Amico, facciamo un altro giro?
Aveva conosciuto quel tizio qualche sera prima.
Di lui sapeva solo che si chiamava Tom, che gli piacciono le feste, l'alcol e le ragazze facili.
– Mi fermo per adesso! – gli urlò.
Non aveva voglia di ubriacarsi, aveva già bevuto abbastanza.
Una ragazza dai capelli neri si sedette al suo fianco.
– Che ci fai qui?
Austin si voltò e non appena la riconobbe sorrise.
– Non pensavo che sareste venute in questo posto! – disse a Jessica con un sorriso.
Era proprio una gran bella ragazza.
– Charlotte adora le feste! – gli rispose con un occhiolino.
D'istinto si voltò per cercarla ma non la vide.
– Ti va di ballare?
Jessica scosse la testa – Prima voglio bere un po'!
Austin sorrise. Chissà se quella notte sarebbe finito nel suo letto.
– Versaci da bere! – urlò alla ragazza dai capelli rossi che serviva l'alcol.
Jessica gli sorrise. I suoi occhi si illuminavano ogni volta che lo faceva.
Non riusciva proprio a capire che cosa ci faceva una come Jessica insieme a una come Charlotte.
Lei era così impostata, così seria. Era sempre impeccabile quando usciva di casa con quei completi che la facevano sembrare vecchia e i capelli legati dietro la nuca.
– Oh guarda che schianto! – gli disse Tom dandogli una gomitata.
Austin alzò gli occhi al cielo e si voltò. Aveva già capito che Tom aveva dei gusti discutibili in fatto di ragazze.
Inizialmente non riuscì a capire a chi si riferisse, ma poi mise meglio a fuoco.
C'era una ragazza che stava dando il meglio di sé in pista.
Stava ballando con un ragazzo molto ubriaco che la guarda come se la volesse scopare lì, in mezzo alla pista.
Si dimenava accanto a lui ma senza mai toccarlo davvero. Ed era questo che faceva impazzire quell'idiota. Gli si leggeva chiaramente nei suoi occhi lucidissimi per il troppo alcol.
Sapeva muoversi davvero bene e aveva un bel corpo.
Quando la ragazza si voltò facendo ondeggiare i suoi ricci, Austin rimase basito.
– Non posso crederci.
Sentì Jessica ridere al suo fianco – Dicevi scusa? Non sa divertirsi?
Austin non riuscì a togliergli gli occhi di dosso.
Quel vestito aderente avvolge perfettamente le sue curve lasciando poco spazio all'immaginazione. La prima volta che l'aveva incontrata aveva solo una tovaglia ad avvolgerle il corpo e Austin non aveva fatto molto caso al suo fisico.
– Mi sto ricredendo! – disse con un sorrisetto ma ancora non si capacitava di quanto quella ragazza che ballava scatenata fosse molto diversa da quella con cui stava condividendo l'appartamento da una settimana.
– Devo assolutamente conoscerla! – disse Tom alzandosi dallo sgabello.
– Non credo sia il caso – ribatté Austin. Ma Tom era già andato verso il ragazzo e lo spinse via per ballare con Charlotte.
Lei non sembrò accorgersi di nulla. Continuava a ballare, trasportata dalla musica, come se fino a quel momento non avesse neanche considerato il ragazzo che cercava di strusciarsi contro di lei.
Aveva attirato l'attenzione di molti uomini. Compresa la sua.
Tom e quel ragazzo cominciarono a discutere animatamente. Il ragazzo moro tentò di sferrare un pungo a Tom che lo schivò e passò al contrattacco dandogli una ginocchiata allo stomaco.
Nel giro di pochi minuti due uomini altissimi li trascinarono fuori dal locale e nel locale tornò l'atmosfera di pochi istanti prima.
Charlotte si era allontanata e Austin non fece nemmeno in tempo a chiedersi dove fosse finita che se la ritrovò davanti.
Il vestito le era salito a metà coscia e i capelli erano un po' scombinati ma il suo viso non mostrava alcun cenno di stanchezza.
– Ti stavi divertendo eh!? – le chiese Jessica divertita.
Lei alzò le spalle indifferente – Devono sempre rovinare tutto.
– Sempre? – ripetè Austin che, chissà come, si era intromesso in quella conversazione.
Charlotte lo guardò indifferente, come se nemmeno lo conoscesse.
– Che io ricordi non c'è una festa in cui qualcuno non finisce per fare a botte per poter ballare con lei – disse Jessica ridendo.
Charlotte le diede una leggera gomitata – Smettila di dire stronzate Jess! – Poi puntò gli occhi su di lui ma non parlò.
Per un istante si sentì quasi intimorito da quello sguardo.
– Beviamo qualcosa dai! – disse Jessica battendo le mani come una bambina.
Charlotte si sedette al suo fianco e ordinò una vodka liscia.
Jessica la imitò.
– Non bevi? – gli chiese Charlotte.
Lui scosse la testa – Ho già dato per stasera.
Lo guadò ancora per qualche istante e poi bevve il suo shot.
– Andiamo a ballare Jess! Non sono venuta qui per farti ubriacare – le disse con un sorrisetto.
Jessica lo salutò con un cenno della mano e seguì la sua amica.
Poco dopo cominciano a ballare insieme, catturando nuovamente l'attenzione dei presenti.
Rimase qualche secondo a guardarle ma non appena incrociò lo sguardo di Charlotte si voltò verso la barista.
Capì che aveva sottovalutato Charlotte e che poteva rivelarsi molto più interessante di quello che sembrava.

ROOMATES - Una Spiacevole ConvivenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora