13. AUSTIN

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Erano le nove in punto e Charlotte non era ancora uscire dalla sua stanza.
Non sapeva che cosa fosse successo con quel ragazzo ma lei gli era sembrava terrorizzata quando lo aveva visto quella mattina e, per quanto le aveva raccontato James, lo era anche quando l'aveva incontrata lui davanti all'ascensore.
Bussò alla sua porta per capire se fosse tutto okay ma non ricevette nessuna risposta.
L'aprì piano e ne comprese il motivo.
Era raggomitolata sul letto con ancora la tovaglia addosso.
Le cosce nude, le spalle tese e i capelli sparsi sul cuscino.
Non era poi così male in fin dei conti.
Richiuse la porta e uscì di casa diretto alla festa senza togliersi di testa le parole di James: Secondo me le ha fatto qualcosa.
Ricacciò via quei pensieri.
Non erano fatti suoi. Charlotte era adulta, poteva risolvere da sola i suoi problemi.
– Finalmente! Pensavo che non saresti venuto – gli disse Tom mentre gli andava incontro.
– Non mi sarei mai perso questa serata.
– E la tua amica?
Aggrottò la fronte – Quale amica?
– La ricciolina che ballava qua qualche settimana fa. L'ho vista parlare con te quella sera quando sono rientrato nel locale. Pensavo fosse tua amica.
– E' la mia coinquilina – disse lui alzando le spalle.
Tom fischiò per la sorpresa – Quindi immagino che sei già stato con lei. Com'è? Racconta!
Per la prima volta si sentì disgustato – Non me la sono scopata Tom. Non potrei mai!
– Io non saprei tenerlo dentro i pantaloni con una così che gira per casa.
– Sei malato – disse con sorriso per mascherare il disgusto.
Entrò nel locale. Era proprio come se lo ricordava.
Si accomodò al bar e notò che c'era ancora la stessa ragazza con i capelli rossi con cui era quasi andato a letto la prima volta che era stato al Lux.
Lei gli sorrise – Che piacere rivederti!
Lui ricambiò il sorriso – Una birra per favore – disse ignorandola.
Si aspettava che da un momento all'altro Jessica e Charlotte spuntassero tra la folla ma non accadde.
C'erano tante belle ragazze lì dentro. Avrebbe tanto voluto ballare con una di loro e finire la serata in bellezza.
– Un gin lemon! – disse una voce alle sue spalle.
Si voltò e lo riconobbe. Era il ragazzo che aveva fatto impallidire Charlotte.
– Io ti conosco – disse questo come se lo stesse leggendo nel pensiero – Eri con Charlotte oggi. Sei suo amico?
– E tu? Sei suo amico?
Il ragazzo si irrigidì – Si, siamo amici.
– Strano – disse bevendo un sorso di birra – Se fossi stato suo amico non sarebbe scappata in quel modo.
Il ragazzo diventò rosso di rabbia – Tu non sai di cosa stai parlando.
Austin lo ignorò. Era lì per divertirsi, non per risolvere i problemi di Charlotte.
Si scolò un paio di birre a poi si gettò nella mischia.
Doveva divertirsi un po' e non pensare alla sua coinquilina distesa sul letto seminuda.

ROOMATES - Una Spiacevole ConvivenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora