48. CHARLOTTE

10.6K 312 7
                                    

Stretta nel sedile del passeggero, Charlotte non riusciva a smettere di piangere.
Aveva guidato l'auto di Austin fino al loro appartamento. Un po' per ripicca un po' per evitare che guidasse da ubriaco quando si sarebbe accorto che lei se n'era andata.
Una volta dentro casa aveva preso le sue valigie e aveva buttato dentro i suoi vestiti come veniva prima. Avrebbe preso il resto delle sue cose al suo ritorno.
– Charlotte ti prego non fare così – le disse James.
Lo aveva chiamato disperata alle tre del mattino per farsi accompagnare i aeroporto.
– Scusa – disse asciugandosi le lacrime – Mi passa. Sono solo un po' ubriaca.
James scosse la testa – Non credo che scappare in questo modo sia una buona idea.
– Lo è invece.
Arrivati a destinazione James l'aiuto a scendere la valigia.
– Verrò a prendere l'altra appena posso – gli disse.
Lui annuì e l'abbracciò forte.
Trattenne le lacrime e ricambiò la sua stretta.
– Ci vediamo tra due giorni. Cerca di riposare, okay?
Lei annuì – Grazie per tutto James.
– Che cosa gli dico se mi chiede di te?
– Nulla. Non dire nulla.
Sapeva quanto fosse difficile la sua posizione. Austin era suo fratello, gli voleva bene. Ma sapeva che non avrebbe tradito la sua fiducia e che non avrebbe fatto parola della sua partenza anticipata.
Dopo un ultimo saluto si avviò verso il gate.
Erano le quattro del mattino e il suo volo era per le cinque.
Avrebbe avuto un'ora per riprendersi e le altre tre per pensare a cosa inventare ai suoi genitori quando le avrebbero chiesto il motivo della sua partenza anticipata.
Il suo cellulare vibrò per l'ennesima volta.
Austin aveva chiamato senza sosta e le aveva lasciato dei messaggi che lei si era categoricamente vietata di leggere.
Inviò un sms a Jessica per avvisarla del fatto che stava bene e che sarebbe andata a New York per qualche giorno.
Mai avrebbe immaginato che Austin fosse così. Non con lei.
Era sembrato davvero interessato e per la prima volta nella vita aveva pensato di aver trovato qualcuno che la trattasse come meritava.
Non era facile apprendere che si era sbagliata ma ce l'avrebbe fatta. 
Nessuno è mai morto per amore, pensò.

ROOMATES - Una Spiacevole ConvivenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora