ROOMATES - Una Spiacevole Convivenza

45. AUSTIN

Passarono diversi giorni da quella notte insieme a Charlotte.
Le cose tra loro stavano andando talmente bene che Austin non poté fare a meno di chiedersi come aveva fatto a stare tutto questo tempo senza di lei.
La paura di rovinare tutto era talmente tanta che stava sempre attento a ciò che diceva o faceva per paura di ferirla.
– Smettila Austin potrebbero vederci! – gli disse con una risatina.
La stava baciando sul collo mentre erano in ascensore.
Non ne aveva mai abbastanza di Charlotte.
– Dovremmo rivedere questo patto di far finta di nulla a lavoro.
Era stata lei a proporglielo. Anzi, aveva proprio deciso che sarebbe stato così. Le voci che si sentivano su di loro le davano molto fastidio e lui stava rispettando la sua scelta anche se gli stava costando molto.
– Stasera c'è una festa al LUX.
Alzò gli occhi al cielo – Che ne pensi se invece rimaniamo a casa? Ceniamo insieme, guardiamo un film e poi...
Le porte dell'ascensore si aprirono e immediatamente Charlotte si staccò da lui.
Entrarono due persona. Una era la stessa signora che aveva incontrato il giorno in cui era andato a fare il colloquio. L'altra era l'ultima che avrebbe voluto mai incontrrare: Liam Logan.
Charlotte gli lanciò un'occhiata e lo salutò con la mano. Liam le sorrise ma poi si voltò per guardare dritto davanti a sé.
– Ci vediamo più tardi – gli disse Charlotte con un sorriso.
Avrebbe tanto voluto baciarla e far vedere a quel coglione che c'era riuscito. Che ormai non aveva speranze con Charlotte perché era SUA.
Allo stesso piano scese anche la signora e Austin si ritrovò solo con Liam.
Rimasero in silenzio per qualche secondo.
Poi Liam lo guardò.
– Vedo che avete fatto progressi – disse in tono malizioso.
Austin sorrise – Eh sì – si limitò a dire.
Liam sospirò – Senti amico, non vorrei rovinare le cose ma ti consiglierei di stare attento a quella donna.
Rise – Liam mi sembri tanto la volpe che non arrivando all'uva dice che è acerba.
Liam scosse la testa – E' stata anche con me qualche giorno fa. Siamo stati a letto insieme. E mi ha mandato dei messaggi in questi giorni.
Gli si annebbiò la vista – Non ti credo affatto.
Il ragazzo estrasse il telefono dalla tasca e glielo mostrò.
Austin non si soffermò a leggere i messaggi. Gli bastò leggere il nome del mittente: Charlotte.
– Io sono arrivato – disse Liam poco prima di scendere – Tieni gli occhi aperti.
Rimase in silenzio.
Era furioso.
Se fosse stato lo stesso ragazzo di qualche mese prima, probabilmente si sarebbe precipitato nel suo ufficio come una furia per chiedere spiegazioni. Ma non lo fece.
Andò dritto nel suo ufficio e si buttò sul lavoro cercando di domare la sua ira.
Avrebbe parlato con Charlotte quella sera.