6. CHARLOTTE

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– Devi ammettere che è carino! – strillò Jessica dal salotto.
– E' normale – ribattè lei.
Stava tagliando un peperone stando ben attenta a non mozzarsi le dita. Era davvero un disastro con i coltelli. Riusciva sempre a farsi qualche piccola ferita.
Aveva notato anche lei che, nonostante tutto, Austin era piuttosto carino. Aveva quei grandi occhi verdi che sicuramente facevano impazzire qualsiasi donna che li incrociasse. Lei non c'era cascata. O perlomeno, lui non ci aveva provato e mai lo avrebbe fatto. Per fortuna la cosa era reciproca, pensò. Non sarebbe mai caduta ai piedi di nessun ragazzo. Aveva imparato a sue spese quanto potessero essere crudeli, quanto male fossero capaci di fare una volta che avevano una donna in pugno.
Scacciò via quel pensiero e si concentrò sulla cena.
– Normale? – ripeté la sua amica – Se non ti avessi conosciuta in quel locale due anni fa non penserei nemmeno che ti piacciono i ragazzi!
Charlotte sorrise tra sé pensando alla sera in cui si erano conosciute.
Jessica stava ballando con il tizio con cui si stava frequentando Charlotte sostenendo di essere la sua ragazza. Charlotte, dal canto suo, le aveva spiegato in modo stranamente calmo che era stata a letto con quel ragazzo fino al giorno prima.
Entrambe avevano ragione considerando che quell'idiota stava frequentando entrambe contemporaneamente.
Una volta smascherato lo stronzo gli avevano mollato un ceffone ciascuno ed erano uscite dal locale per andare in un altro a bere.
Era stato ai tempi dell'università ed era successo a New York, nella sua città natale.
Da quel momento non si erano più divise se non per motivi lavorativi.
Jessica era tornata a Los Angeles per lavorare nell'agenzia di moda del padre e lei aveva fatto di tutto per ottenere un posto in una casa editrice da quelle parti per raggiungerla.
Purtroppo la casa in cui viveva Jessica era già piena e non c'era posto per lei. E poi Charlotte amava la solitudine e avrebbe preferito avere un appartamento da sola.
Peccato che i suoi piano erano stati mandati all'aria da quell'Austin Stoker!
– E' un gran figo! E secondo me è pure bravo a letto – disse Jessica con una risatina.
– Che cosa te lo fa pensare? – chiese incuriosita dalla sua affermazione.
– Diciamo che alcune ragazze che lavorano con me lo hanno conosciuto in questi giorni.
Era arrivato da appena una settimana ed era già stato con delle donne? Non si stupì molto, ma sperò con tutto il cuore che non le avesse portate in casa mentre lei era fuori o ancora peggio mentre lei stava beatamente dormendo nel suo letto.
Sentì un leggero senso di irritazione ma cercò di calmarsi. Dopo tutto quella casa era anche di Austin.
Dopo cena Charlotte si cambiò e indossò un vestito simile a quello di Jessica. Per anni aveva lottato contro il disgusto che provava per il suo corpo. Poi aveva cominciato a fare sport e il suo corpo aveva cominciato a piacerle un po' di più. Non si sentiva ancora a suo agio con se stessa ma stava imparando ad accettarsi per come madre natura l'aveva fatta.
– Sei una gran figa! – disse Jessica con un fischio.
Fece un giro su se stessa e prese la borsa – Pronta?
– Prontissima!
Dopo circa quaranta minuti di taxi arrivarono finalmente a destinazione.
Aveva sentito parlare di quel locale un migliaio di volte ma non c'era mai andata prima di quella sera.
– Dicono che il proprietario sia davvero Lucifero! – dice Jessica facendo cenno verso l'insegna.
La scritta LUX a caratteri cubitali era molto appariscente e Charlotte era convinta che fosse stata fatta apposta per essere notata.
– Chiunque sia il proprietario spero che abbia investito nell'alcol tanto quanto nell'insegna!
Sorrisero entrambe ed entrarono.
Non era una festa privata, il Lux ogni tanto organizzava serate aperte a tutti e quella notte era una di quelle occasioni.
– C'è molta più gente di quanto avrei immaginato! – le urlò Jessica.
Aveva gli occhi sognanti e stava già passando in rassegna tutti i presenti. Stava forse cercando qualcuno con cui passare la serata?
Se fosse stata la Jessica di qualche mese prima probabilmente si sarebbe gettata a capofitto nella mischia. Ma le cose erano un po' cambiate dall'ultima volta che si erano viste.
Aveva conosciuto un ragazzo nell'agenzia del padre, Josh, e stavano uscendo insieme.
Josh era fuori città quel weekend e Jessica si era concessa una serata tutta per lei, come ai vecchi tempi.
Lei non aveva voglia di conoscere gente. Voleva solo divertirsi. Bere per sciogliere la tensione e ballare fino allo sfinimento. Erano mesi che non si divertiva a causa dei colloqui, del trasloco e del lavoro. Quella era la sua serata.
Un ragazzo moro con gli occhi dal taglio orientale si avvicinò a lei.
– Hey bellezza! Ti va di ballare? – le chiese sbiascicando per via dell'alcol.
Charlotte si sforzò di sorridere. Non era il suo tipo ma poteva andare bene. Era solo un ballo.
Lanciò un ultimo sguardo all'amica – Ci vediamo tra poco.

ROOMATES - Una Spiacevole ConvivenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora