🎀 1. Instant volé

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Mimi stava osservando la Senna attraverso la boccetta di Instant Volé che aveva sollevato davanti agli occhi; in quel momento, un raggio di sole settembrino attraversò il liquido e inondò le sue iridi di un riflesso color lilla

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Mimi stava osservando la Senna attraverso la boccetta di Instant Volé che aveva sollevato davanti agli occhi; in quel momento, un raggio di sole settembrino attraversò il liquido e inondò le sue iridi di un riflesso color lilla.

Fu esattamente allora che lo vide.

Biondo, slanciato, elegante... bellissimo. Un uomo sulla trentina, di una nobiltà rara, quasi unica, accompagnato da niente meno che Yvette e Lorraine Pavonard in persona. Stava camminando regalmente nella sua direzione, falcate ampie e solenni, e per un istante, un solo, brevissimo istante, fu sicura di averlo visto sorriderle attraverso uno dei suoi profumi preferiti di sempre.

«Joujou!» trillò la giovane con voce strozzata. «Jou -ommioddio- Jou!»

Un ragazzo non molto distante da lei si voltò con un sopracciglio alzato: «Cherie, ti ho detto mille volte di non chiamarmi così in pubblico. Devo ripeterlo di nuovo? Oggi per te sono solo Jean-Jacques Théodore Baptiste de la Varenne en Mallarmé Terzo. Niente di più, niente di meno».

«Terzo? Addirittura? Hai trovato un titolo nobiliare nelle patatine?» 

«Tre è il numero perfetto, come quello della trinità. Non l'ho trovato, Mimi... l'ho scelto. E non mangio patatine, poiché mi danneggiano la cute.» 

Mimi roteò gli occhi, poi gli tirò la camicia e lo costrinse ad abbassarsi verso la sua traiettoria: «Guarda, Jean-Jacques Théodore del terzo girone dell'inferno. Guarda come l'unica vera trinità sta compiendo le profetiche scritture preannunciate da Vogue Paris e tutte le altre riviste bibliche del momento. Guarda come solca questo volgare terreno, per la prima volta nella storia, di fronte ai nostri stessi umili occhi. Guarda, Joujou, guarda, e non rovinare questo solenne momento con le tue futili parole».

E allora Joujou guardò. E, finalmente, vide.

Freschi di bateau mouche e accerchiati da una selezione di personaggi altrettanto di spicco, si erano appena stagliati davanti a loro il loro idoli più idoli di sempre: le sorelle Pavonard, stupende ed eteree nel fiore dei sessant'anni, e quel ben di Dio che le teneva a braccetto nel suo smoking d'altri tempi, completando una trinità che Padre, Figlio e Spirito Santo potevano solamente invidiare.

«Gli dei sono arrivati» sottotitolò infatti Mimi, stringendo con eccitazione il braccio scheletrico del suo amico.

Jean-Jacques Mallarmé, detto amorevolmente Joujou e auto-proclamato Théodore Baptiste de la Varenne Terzo per assonanza nobiliare, non poté che lasciar cadere la mandibola con un versetto da soprano. 

«Yvette Pavonard...» balbettò squadrando la più vecchia delle sorelle, con gli occhi che si bagnavano di commozione. «Lorraine Pavonard...» guaì, reciprocando la stretta di Mimi con un saltello. «E quello dev'essere...»

I due amici si guardarono a lungo negli occhi in una pausa madida di suspance.

«Etienne Pavonard Gautier!»

Eau de TouretteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora