🎀 61. Nouvelle vie

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«Oh, sei qui, finalmente! Vieni» Mimi accolse Daniel con un look che avrebbe lasciato a desiderare ogni mensile di moda a cui si era abbonata.

I suoi capelli erano legati in un mezzo chignon, la fronte imperlata di sudore e come se non bastasse, una delle spalline che reggevano la salopette si era sganciata lasciando vedere la maglia macchiata al di sotto.

«Dovremmo esserci quasi, l'abbiamo messa lì dentro» Mimi indicò un vecchio fienile, poi prese Daniel per mano per condurlo al suo interno. Lo fece inconsciamente, ma fu un gesto che non passò inosservato agli occhi del ragazzo: era la prima volta che accadeva, anche se quello avrebbe dovuto essere il loro decimo appuntamento.

«Giuro, mi dispiace un sacco per il cambio di programma» si scusò Mimi, aprendo il grande portone scrostato. «Non è certo il modo più elegante e raffinato di festeggiare il tuo compleanno.»

«Elegante e raffinato?» ripeté Daniel con un sorrisetto sghembo. «Sono due termini che non fanno parte del mio vocabolario, tranne quando si parla di veicoli.»

«Tutti uguali voi uomini» Mimi ridacchiò e guidò Daniel fino al recinto in cui era distesa la mucca Caroline.

Certo, si trattava di un'emergenza, ma il ragazzo non poteva far altro che buon viso a cattivo gioco, dato che a quell'ora avrebbe dovuto essere in un ristorante di Toulouse, circondato da luci soffuse e un'atmosfera volutamente romantica, per tentare il tutto e per tutto con Mimi. La natura, invece, aveva deciso per lui un approccio totalmente diverso: una sfida impossibile, si sarebbe detto, poiché era impensabile conquistare una ragazza come lei mentre una mucca partoriva.

Caroline era quasi arrivata alla fine della sua gravidanza, ma stava dando alla luce il suo piccolo prematuramente, proprio nel giorno in cui la famiglia Dubois era in trasferta per degli acquisti nella regione limitrofa.

Era dalle prime ore del mattino che Alix e Mimi cercavano di assisterla. Suzanne non poteva distogliere l'attenzione dai bambini, mamma e papà erano impegnati a contrattare con i venditori, Xavier guidava la spedizione e i suggerimenti telefonici di Simon non erano affatto efficaci. Aveva passato più tempo a punzecchiare le sorelle che non ad aiutarle sul serio.

Quando Mimi aveva visto la mal parata, aveva contattato Daniel annunciandogli che il loro pranzo sarebbe saltato e inviandogli un SOS ostetrica per mucche. Il buon Daniel, ovviamente, era accorso senza storie e ora per l'ennesima volta, stava anteponendo l'affetto per i Dubois alla sua vita sentimentale. Mimi si era accorta di come Daniel si stava comportando e, paradossalmente, si sentiva più lusingata da quelle gesta che da tutti gli altri suoi tentativi romantici che non andavano in porto.

«Ok, Alix, ora passami il catino» era la prima volta che l'erede più giovane dei Dubois stava contribuendo in prima persona ad un parto animale. La sua inesperienza unita al panico di Mimi aveva reso indispensabile una guida ferma e rodata come quella di Daniel, anche se fino a quel momento non se l'erano cavata troppo male.

Caroline era stata adagiata con cura e accerchiata da tutti gli utensili del caso, il piccolo vitello si stava incanalando nel modo giusto e la sua venuta al mondo si stava riflettendo sulle lenti di Alix, dietro cui luccicavano due iridi ammaliate.

«Visto che figata il mondo fuori dai libri?» le sussurrò Daniel, mentre improntava Caroline per la fase più importante del parto.

Alix gli passò il catino con uno sbuffo: «Ma taci, tu».

Mimi si era accorta che anche il legame tra Daniel e sua sorella si era rafforzato: certo, battibeccavano spesso, ma sapeva che alle sue spalle si confidavano, che si davano consigli l'un l'altra. Alix aiutava Daniel nella titanica impresa di conquista nella quale si era lanciato, Daniel, a sua volta, suggeriva ad Alix, in modo molto più principesco di Simon, come muoversi in un libro che ancora non era stato scritto; quello della sua vita.

Eau de TouretteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora