🎀 62. Souvenir | parte 1

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Quelli come me soffrono un po' di più
Per via del loro cuore di cristallo
Usano la pelle per sentire se
Chi han di fronte ha il dono di capirlo
Piangono di notte e non lo saprai mai
Ti diranno sempre "tutto apposto"
E hanno sempre un sogno nel cassetto

Quelli come me li vedi andare via
Quando il rumore intorno è troppo forte
Fanno sempre il pieno di malinconia
E dell'inferno sai chi se ne fotte

Quelli come me, Modà
Suggerimento di: Vale

🎀

«Wow... lo sposo più bello di due continenti interi» Mimi aprì la porta, si fece indietro e osservò l'uomo che si stagliava di fronte a lei, affascinante ed imponente contro la luce del sole. «Congratulazioni, Youssef. Sono troppo contenta di rivederti.»

«Ciao anche a te, Mimi» il ragazzo si abbassò, le strinse la mano e la baciò su entrambe le guance, portando con sé un nostalgico profumo di Boutique Maison Paris. «Grazie per l'ospitalità, ho sempre sognato un matrimonio nelle campagne del Sud e senza di te, non avremmo potuto organizzarlo.»

«Dai, rammollito, spostati» una voce alle sue spalle precedette un rispettoso spintone. «Sempre a fantasticare sul matrimonio perfetto e poi nemmeno includi un servizio di facchinaggio decente nel tuo wedding planning. Permesso, permesso.»

Youssef lasciò passare Confiance, aprendo la visuale di Mimi su una ricciolina tutta accaldata e già innegabilmente in ansia prematrimoniale.

«Confie!» Mimi gridò d'eccitazione e travolse Confiance con un abbraccio, facendola quasi ammazzare a ridosso delle valigie. «La piccolina della Maison si sposa, non ci posso ancora credere! Fatti abbracciare!»

«Ciao, Mimi, quant'è bello rivederti» Confiance la strinse e lasciò un sospiro innamorato tra i suoi capelli. «Non ci sto credendo nemmeno io... è veramente un sogno.»

Mimi si staccò da lei e fece spola tra i due sposini con occhi inumiditi: «Siete bellissimi. State divinamente bene, insieme. Oh mio Dio, sembrate la principessa Tiana e il principe Naveen, quanto sono felice! SIMON, VIENI A DARE UNA MANO CON LE VALIGIE!»

Il signori Dubois e il loro figlio maggiore erano già nell'entrata, pronti ad accogliere gli ospiti e aiutarli a sistemare i bagagli, mentre Simon, ovviamente, aveva fatto in modo di sparire. Youssef si presentò a Xavier e lo accompagnò sulle scale con tutte le provviste degli sposi.

«Mh, bel bocconcino tuo fratello» commentò la morettina, fissando intensamente le chiappe di Xavier.

«È sposato e tu stai per sposarti.»

«Complimentavo solo il gene Dubois.»

«Aspetta di vedere il resto...» Mimi sorrise maliziosamente e rimase in atrio ad accogliere anche gli altri invitati, tra cui la sorella Fidélité assieme al suo ragazzo, e, naturalmente, la carissima Francine. Era da sei mesi che non vedeva il suo ex-capo e fu come ritrovare la zia preferita di tutto il parentado; ogni volta una un misto tra "ti adoro" e "ti prego, non chiedermi del fidanzatino".

Tra loro non ci fu un abbraccio; non era nella loro natura e poi c'era già stato una volta, significativo proprio perché unico nel suo genere. Le due si baciarono sulle guance, poi Mimi tirò il collo per spiare alle loro spalle: «E Jean-Jacques ed Ignacio dove sono? Non dovevano seguirvi con il furgone aziendale?»

Confiance e Francine si scambiarono un fugace sguardo.

«Stanno arrivando» disse Confie. «Ignacio non supera i settanta all'ora in autostrada ed è una lumaca agli incroci, perciò li abbiamo superati da un pezzo. All'appello mancano anche i genitori di Youssef, perché atterrano a Toulouse domattina, giusto in tempo per la cerimonia.»

Eau de TouretteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora