Suggerimento di tantissimi lettori.
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«Mimi?»
«Accidenti...»
«Mimi? Scusate un secondo» Michelle interruppe educatamente la coppia di genitori con cui stava parlando e camminò a passo svelto lungo il corridoio. Quella maledetta lastra di vetro le aveva permesso di accorgersi di Mimi che si intrufolava nella sala d'aspetto delle clinica.
Aprì la porta e sbucò nel salone proprio di fronte alla ragazza, beccata con le mani nel sacco di fronte al cesto di giocattoli nell'angolo bambini.
«Che cosa stai facendo qui? Etienne dov'è? Devo parlarvi» spiegò la dottoressa, riservandole uno sguardo omicida.
«Etienne ha dormito da me, stanotte, come ti avevo anticipato» rispose lei, fingendo nonchalance. «Ma è uscito presto stamani, perché aveva un appuntamento con sua madre.»
Michelle la fissò intensamente: «Fantastico. Allora parliamo solamente noi due».
«Mi spiace, Michelle, ma ora non posso» la liquidò Mimi, affondando le braccia nel cesto dei giochi non senza che un velo di imbarazzo si stendesse su di lei.
«Ascoltami, Mimi» la riscosse autorevolmente. «L'unica cosa che non puoi è continuare a rimandare. E per l'amo di Dio, che cosa stai facendo?»
«Sto... sto...» Mimi rovistò ancora un po' tra i Lego e le bambole e finalmente lo trovò. Rimosse dal fondo un pupazzo a forma di orsetto, facendo piovere una cascata di giocattoli durante l'estrazione.
La dottoressa Vidal alzò un sopracciglio: «Stai impazzendo».
«Sì, è probabile, ma come ti ho già detto, ne riparliamo dopo» lanciò alla donna un'occhiata saggia, poi fece per incamminarsi verso l'uscita, frettolosa. Non poteva sprecare tempo con la strizzacervelli; aveva un importantissimo appuntamento con Etienne e stava fremendo per non perderselo.
La sera prima, lui aveva deciso che in mattinata sarebbe andato da sua madre per parlare.
Era la resa dei conti definitiva: le avrebbe detto che non voleva partire per Grasse, che non sarebbe diventato CEO, che sarebbe rimasto a Parigi per lavorare alla boutique e rifarsi una vita. Avrebbe mostrato ad Yvette la sua vera personalità, avrebbe messo a nudo sentimenti e desideri, avrebbe sciolto la corazza di mamma chioccia con il coraggio e con la sua spiazzante tenerezza. Mimi era sicura che ce l'avrebbe fatta.
Ci era riuscito con lei che era un blocco di marmo, figuriamoci con sua madre, che già lo amava. Sapeva che sarebbe stata comprensiva e che davanti a un Etienne capace di dimostrarle quant'era cambiato, quanto aveva imparato ad amare la vita, si sarebbe ravveduta.
«State sbagliando, Mimi» la stroncò Michelle. «Vi state gettando in qualcosa di molto più grande di voi, nel modo più incosciente e irrazionale possibile. State coinvolgendo troppe persone e ferendone altrettante, voi stessi compresi. Se continuate così, sarete i primi a risentirne.»
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Eau de Tourette
ChickLit[VINCITRICE WATTYS 2020 - ROMANCE] Parigi. La sindrome di Tourette di Etienne diventa un elefante nella cristalleria quando si scontra con l'ambizione di Mimi nella nuova boutique di profumi Pavonard. 🎀 Note di testa: l'ambiziosa Mimi Dubois, che...