🎀 20. Adorabile delusione

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Nei giorni successivi, la delusione di Mimi si fece scottante

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Nei giorni successivi, la delusione di Mimi si fece scottante. 

Etienne non era tornato in negozio, e presto era arrivato Natale con il suo frenetico alternarsi di lavoro matto e disperatissimo e giorni di festa, e fino all'inizio del nuovo anno non aveva più avuto sue notizie.

Era buffo come pur avendoci lavorato insieme per mesi, non gli avesse mai chiesto un numero di telefono o un contatto email per comunicare. Etienne non esisteva in nessun social possibile ed immaginabile e lei non avrebbe di certo rifatto la figuraccia da disperata che entra in clinica solo per strappargli dieci minuti di tempo.

Allo stesso modo, dal canto suo, lui non aveva provato a raggiungere nessuno. Non si era fatto vivo con lei, non aveva più cercato Joujou, Ignacio o Confiance, non aveva nemmeno dato cenni di vita a Francine. Francine era l'unico legame affidabile a cui Mimi potesse appellarsi per sapere di Etienne, ma da quando c'era stato quel disguido dell'Eau de Pipì, la donna si era fatta fredda e distante. Il suo capo era stata l'unica a trovarsi in trattative con l'ormai ex-dipendente, eppure sembrava che non le andasse di parlarne, o che dovesse nascondere chissà quali segreti che in quel clima di attrito non avrebbe mai e poi mai rivelato.

Insomma, l'unica cosa che era rimasta da fare a Mimi, oltre che a mangiarsi lo stomaco dal nervoso, era ipotizzare che Etienne - quel deficiente di Etienne - avesse definitivamente rinunciato al lavoro, ai colleghi, e soprattutto, a lei. 

Se non gliene frega niente di niente, perché mai dovrebbe fregargliene qualcosa di me? Sono stata davvero una stupida a non metterlo in conto.

Non c'erano molte altre alternative e anche se scottava tantissimo, Mimi doveva ficcarselo in testa. La loro chiacchierata sul tetto non era servita assolutamente a nulla.

D'altronde, l'aveva visto quel vuoto, non solo sotto di lui, ma anche dentro di lui. Forse aveva ingenuamente pensato di poterlo colmare con dei discorsi motivanti ed ispiratori, forse si era sentita un po' come le cantanti pop che le davano la carica dalla sua playlist, ma la realtà era che si era trovata tra le mani una faccenda molto più grave di quel che immaginasse. Il vuoto di Etienne non si sarebbe colmato facilmente come credeva, anzi... molto probabilmente, non si sarebbe mai colmato.

Per fortuna, un lieve sollievo al suo malessere si palesò proprio in occasione del Capodanno.

In quella mattina fredda del primo gennaio, aveva ricevuto un insolito messaggio di auguri e subito un sorrisetto ebete le era spuntato sulle labbra. Gregoire le aveva finalmente scritto per la prima volta, il che nel suo linguaggio di accoppiamento equivaleva a una palese mossa di avanzamento. Quindi aveva risposto con un certo orgoglio, avviando una conversazione sui classici convenevoli, per poi approfittarne anche per risolvere il suo cruccio.

E tuo cugino come sta? gli aveva scritto con nonchalance dopo aver commentato l'incredibile freddo di quei giorni.

Dovrei parlartene, ma di persona. Ti va di vederci dietro una bella cioccolata, al caldo di un localino che ti piacerà un sacco? 

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