🎀 41. Voulez-vous coucher avec moi?

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Ringrazio Greenav per aver suggerito questa canzone che trovo semplicemente perfetta per il capitolo e per i Mimou (credits a @simostasia per il nome della ship).

I capelli di Mimi, sapientemente profumati all'Eau de Tourette, erano legati in una coda alta stretta dal nodo di un nastro fucsia

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I capelli di Mimi, sapientemente profumati all'Eau de Tourette, erano legati in una coda alta stretta dal nodo di un nastro fucsia.

Mimi amava follemente i fiocchi; si abbinavano al suo modo d'essere esattamente come il nastro che si legava attorno al collo di una boccetta andava a completare l'essenza del profumo. Tutta la collezione di sua nonna era provvista di fiocchetti di ogni tipo e lei li aveva sempre conservati puliti e in ordine, quasi maniacalmente, come quei collezionisti di bambole che pettinano tutti i giorni i loro capelli, anche se sono finti.

Ma un fiocco non era di certo forte come un elastico; alcuni ciuffi castani erano ormai sfuggiti dalla pettinatura della ragazza ed erano scivolati sulla sua fronte umida e corrugata per la concentrazione. Cucinare non era mai stato il suo forte e in particolare, non aveva realizzato che cucinare in una serra avrebbe veramente creato un effetto serra.

Per organizzare, appunto, una cenetta coi fiocchi, Mimi aveva preso in prestito il bollitore per profumi di Etienne, un piccolo fornelletto singolo, arcaico e pure arrugginito. Forse non era stata una buona idea, forse avrebbe nuovamente carbonizzato l'omelette, ma almeno avevano il vino e un'atmosfera sensazionale.

La sera stava calando attorno alla torre Eiffel, stagliata nel panorama di fronte a lei, con le luci che iniziavano a riflettersi sui vetri della serra. Le candele che aveva acceso e sparso tutt'attorno rendevano quell'attico dimenticato da Dio una vera e propria perla, meglio di qualsiasi locale chic di Parigi.

Proprio in quel contemplativo momento, uno schizzo di frittata bollì addosso a Mimi e lei ringraziò di essersi portata il grembiule di nonna Angeline per proteggere il suo outfit. Stava giusto imprecando tra i denti, quando un paio di colpetti sordi echeggiarono contro il vetro di fronte.

Alzò gli occhi e incrociò quelli del suo appuntamento. Etienne si trovava dall'altra parte della lastra, i capelli mossi appena dalla brezza primaverile e una mano nella tasca. 

Mimi gli lancio un'occhiata complessiva e sorrise soddisfatta per l'abbigliamento che aveva scelto. Non gli aveva dato nessuna indicazione, si era fidata del suo gusto estetico e aveva fatto bene. Etienne aveva lasciato a casa quello stupido smoking mal abbottonato e si era presentato con una semplice maglietta chiara sopra un pantalone senza pretese. L'aveva visto troppe volte con il vestito e troppo poche con quel sedere sagomato dal buon vecchio, mai fuori moda, jeans.

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