🎀 56. Nodi sciolti

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"L'ironia è un tic dello spirito."
Roberto Gervaso
Suggerimento di: lindetta1980

(servizio del 2016)

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«Buonasera» Mimi avvicinò le labbra al microfono e ascoltò l'eco della sua voce spargersi all'interno della sala. Fu strano solo per un secondo, poi sorrise, creando un arco bourdeaux di rossetto: «Innanzitutto buon Natale e grazie a tutti per essere qui».

Uno scroscio di applausi coprì il rimbombo della sua frase e fu subito seguito da una serie di commenti.

«Belle tette!»

«Troia!»

«Jingle Bells! Jingle Bells! Jingle Bells!»

Mimi si esibì in un'affettuosa risata: «Okay, un benvenuto molto caloroso, grazie soprattutto da parte delle mie tette».

Il pubblico rise e l'atmosfera si rilassò immediatamente. Mimi sentì gridare un altro paio di insulti, poi riprese parola e cominciò il suo discorso: «Solo dodici mesi fa, durante lo scorso Natale, se qualcuno mi avesse detto che nel giro di un anno mi sarei trovata a parlare davanti ai pazienti del Saint Henri, penso che mi sarebbe venuto un vero e proprio attacco di coprolalia».

Altre risate, altre grida completamente casuali e qualche lacrima già pronta.

«Quando la nostra cara Michelle Vidal mi ha detto-»

«Troia!»

«Quando la nostra cara Michelle Vidal mi ha detto "A Natale dovresti presentare il tuo progetto pubblicamente", le sono scoppiata a ridere in faccia, ma poi sapete...» Mimi strinse l'asta, avvertendo gli anelli fare pressione contro la pelle. «Ho pensato alle persone che ho davanti e a tutto l'affetto che mi hanno dato in questi mesi e ho deciso che avrei dovuto farlo per loro.»

«Sei una lurida troia!» gridò una signora dalla prima fila, coprendosi la bocca subito dopo per censurare quelle continue e disturbanti uscite. «Scusami, Mimi.»

«Non devi scusarti, Marlène, lo sai che ti adoriamo proprio per questo.»

«Jingle Bells! Jingle Bells! Jingle Bells!»

«Sì, sì, Bernard, adoriamo anche te, quante manie di protagonismo» Mimi portò a segno un altro punto simpatia, facendo sorridere la platea e sciogliendo completamente tutta la tensione. «La prima volta in cui sono entrata in questa clinica, l'ho fatto da scettica spettatrice, ma sono stata subito accolta come un membro della famiglia» cercò l'infermiera Louise tra la folla e le fece l'occhiolino. «Sono diventata poi ospite e pure paziente... tuttora, Michelle non sopporta le mie crisi esistenziali durante le sedute e Lemansky mi cita come modello da non seguire durante la TCC di gruppo» Mimi alzò il bicchiere che teneva nella mano destra verso la coppia. «C'è stato poi un momento in cui ho tradito la Mimi che avevo riscoperto qui dentro» ammise abbassando lo sguardo. «Ma in questo periodo, credo finalmente di averla ritrovata, di aver capito quale cammino seguire per renderle giustizia.»

Un bimbo scoppiò a piangere senza un apparente motivo e la madre prese frettolosamente a consolarlo, mentre lui le mordeva le braccia ed emulava versi di animali. Quando finalmente si calmò, la donna ringraziò Mimi per il rispetto che aveva dimostrato nei loro confronti; si era fermata e aveva pazientemente atteso che il peggio passasse facendo qualche battuta per intrattenere e distrarre il pubblico. In tal modo, i due non si erano sentiti in dovere di lasciare la sala e perdersi il resto del discorso. Mimi non lo ricordava, ma quel bambino era lo stesso che l'aveva impressionata il primo giorno in cui era entrata al Saint Henri, insieme a Gregoire.

Eau de TouretteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora