🎀 25. Spruzzi di gratitudine

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Anche se la conoscete già, vi prego, riascoltatela, godetevela fino alla fine, apprezzando ogni parola. È un capolavoro garantito 

Ammutolì completamente, mentre si ritrovò a stringere una raffinata ampolla di inconfondibili fattezze Pavonard, con un fiocchetto di tulle attorno al collo dell'erogatore e un'etichetta dorata, marchiata dal timbro di fabbrica con cui venivano au...

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Ammutolì completamente, mentre si ritrovò a stringere una raffinata ampolla di inconfondibili fattezze Pavonard, con un fiocchetto di tulle attorno al collo dell'erogatore e un'etichetta dorata, marchiata dal timbro di fabbrica con cui venivano autenticati tutti i prodotti.

Eau de Tourette, recitava il suo nome, e sotto di esso, era stata inserita la firma degli autori: Dubois&Pavonard.

Mimi spalancò la bocca, i brividi le percorsero ogni tratto del corpo, dal collo alle gambe.

«È solo un prototipo, se vuoi ci tolgo il mio nome e lascio solo il tuo» le spiegò Etienne, prima che facesse una sceneggiata. «L'ho messo perché senza Charles e Philippe non sarebbe stato pronto entro oggi e loro, di fatto, sono la Pavonard. Tra l'altro, dicono che è vincente, potrebbe funzionare nella linea che verrà lanciata in estate per la promozione del cambio di gestione. L'ho fatto sentire anche a mamma... non lo ammette, ma le piace, perché mentre stava ad occhi chiusi ha sorriso, e poi logicamente si è arrabbiata, ma questi sono dettagli ininfluenti. Se sarò veramente io il capo, un domani, potremmo anche pensare di... insomma, è un ottimo profumo, su questo non ci piove. Dubois, che cosa stai facendo? Piangi?»

Mimi non si era nemmeno accorta che una lacrima aveva vinto le pareti delle sue palpebre ed era scesa a bagnarle la guancia, cadendo su quel vetro frastagliato che conteneva il primissimo profumo della sua vita.

Il primo - profumo - della mia vita.

Nonna, lo stai vedendo?

Si portò una mano davanti agli occhi per coprirli e inesorabilmente, si bagnarono del tutto, rompendo un argine che non pensava esistesse. Lei aveva sempre controllato benissimo le emozioni, di argini non ne aveva mai nemmeno avuto bisogno.

E allora perché mi si stanno disintegrando qui davanti ad Etienne? 

Si voltò di schiena; moriva di vergogna a star mostrando quella piccola defaillance di fronte a lui, ma non poté proprio trattenersi. Non quando una buona metà del suo sogno si era compiuta dall'oggi al domani, per mano di qualcuno da cui sentiva di non meritare assolutamente nulla.

«Mimi...» la richiamò Etienne, leggermente preoccupato.

«Scusa» lei schioccò la lingua sul palato, fissando le pupille al soffitto nella speranza che la gravità finisse di attrarre le lacrime verso il basso. «Dev'essere qualcosa a cui sono allergica all'interno del profumo.»

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