🎀 35. Rien à perdre

3.7K 435 534
                                    

«Ehi, baguette!» esclamò Etienne, con un sorriso vittorioso

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Ehi, baguette!» esclamò Etienne, con un sorriso vittorioso.

«Oh santo cielo!» Mimi si accorse dell'angolatura mostruosa con cui il suo viso era ripreso e cercò subito di inclinare il telefono per nascondere la posa grottesca. I capelli spettinati e gli occhialoni da nerd non erano esattamente il suo abituale look da copertina, in più ora sembrava che non avesse nemmeno più un collo.

Oddio, sono orrenda!

«Che bella che sei!» gorgogliò Etienne, godendo del suo disagio. «Non pensavo che una comune mortale abitasse nell'antro malvagio di Mademoiselle Fiochetto. Ah no, ho capito, sei la sua segretaria. No, anzi, lo specchio delle sue brame.»

«Si può mutare questo coso?» sbuffò Mimi, cercando il tasto per silenziare il microfono e acquisendo screenshot involontariamente. Aveva le guance così rosse che sembrava avesse messo un filtro innamorato.

Etienne rise riempiendo l'appartamento di Mimi e lei gli fece il dito medio, per par condicio.

«Mi fa piacere che tu mi abbia richiamato» disse comunque, riprendendo un tono serio.

«Mi si è bruciata la cena per colpa tua, non mi restava che insultarti» si giustificò Mimi. «E comunque mi domando quanto tu sia pazzo da uno a dieci per chiuderti in una serra sui palazzi di un quartiere malfamato in piena notte.»

«Dieci. Ma mi ci chiudo a chiave e l'ho già fatto tipo venti volte, è sicuro» il cellulare quasi gli cadde dalle mani. «Scusa, un istante rubato. Accidenti.»

Mimi rise per quanto fosse buffo con i suoi tic e quell'aria da profugo super ricco, ma poi tornò subito seria: «Michelle lo sa che sei lì?»

«Intendi adesso, o le precedenti diciannove volte?»

«Etienne.»

Il ragazzo sorrise maliziosamente e glissò sulla risposta con un invito ufficiale: «Puoi venire tu a farmi compagnia, così mi proteggi».

«No, sono arrabbiata con te» sciorinò Mimi, ammettendolo finalmente ad alta voce e rendendosi conto di quanto quel sentimento fosse reale. «Preferirei che un malvivente ti accoltellasse piuttosto di venire a farti compagnia, così impareresti la lezione. Ma comunque nemmeno quello sarebbe soddisfacente, dato che saresti contento di morire. Né in un modo né nell'altro troverei pace, ed ecco perché ho semplicemente scelto di lasciarti perdere.»

«Non lasciarmi perdere.»

Quel commento sfuggì ad Etienne come spesso gli sfuggiva un tic nervoso. Non fu affatto premeditato, ma istintivo, tanto quanto le reazioni arroganti di Mimi di fronte al suo tirarsi indietro nella vita. Lui in un verso, lei in quello opposto, sempre. Secondo la teoria dei vettori, si trattava solo di scegliere la stessa direzione, e forse prima o poi, si sarebbero trovati.

«Mh, non lasciarti perdere, eh?» rifletté la ragazza, decidendo di posare il cellulare a ridosso di un bicchiere, per stabilizzare l'immagine. «Perché non dai a te stesso il medesimo consiglio?»

Eau de TouretteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora