🎀 52. Niente e così

3.3K 342 270
                                    

"I cattivi sono tali proprio perché estremamente umani, dominati dalle passioni"
Greenav

🎀

«E questo è il gran finale della storia.»

Gregoire spalancò la porta a soffietto, spaventando Etienne e facendo chiudere gli occhi a Mimi, in un'espressione di pura disperazione.

«Gregoire?!» esclamò il moro, allargando gli occhi sul cugino, che usciva tutto spettinato e trionfante dall'anticamera del magazzino.

«Ciao, Etou.»

Lo sguardo di Etienne passò subito a Mimi e la trovò pallida e sconvolta, come fosse in procinto di vomitargli sulle scarpe: «Etienne, posso spiegare».

Il ragazzo fece un passo indietro e la sua schiena colpì un espositore, da cui cadde qualche oggetto ornamentale. Le sue spalle e il suo torace vennero riscossi da una serie di gravi tic nervosi e il suo respiro si fece immediatamente affannato. Qualsiasi cosa Mimi avesse voluto spiegare, da lì in poi sarebbe stato impossibile mantenere ferma la sua concentrazione.

«Etienne» Mimi provò ad allungare una mano, come per rassicurarlo, ma lui la fermò.

«Che cosa sta succedendo?»

«Niente!»

«Niente» ripeté Gregoire con molta meno preoccupazione nella voce. «Che tesoro la nostra Mimi, sempre così modesta. Ha appena firmato un contratto per collaborare come futura socia della Leroy-Pavonard e responsabile di questa stessa filiale... e continua a chiamarlo "niente".»

«Cosa?!» Etienne fissò Mimi con una mano sul cuore e lei temette che potesse fermarsi ancora prima del suo.

«No, Etienne... Etienne, aspetta» farfugliò, alzando le mani a lato della testa, per il modo in cui stava girando alla ricerca di un'inesistente via d'uscita. «Aspetta, ti posso spiegare. Non è come pensi, ora ti calmi, ci calmiamo e ti spiego.»

Io mi calmo. Io mi devo calmare. Che cosa ho fatto?

«Perché sprecare fiato a spiegare, Mimi? Fagli vedere direttamente la tua firma su quel documento, no? Così si calma meglio» Gregoire stava praticamente ridendo e Mimi lo odiò così tanto che afferrò il plico di fogli da lei firmati e fece per strapparlo in mille pezzi.

Ma non ci riuscì, perché Etienne glielo sfilò di mano.

«No, non leggere, non ha senso, ho firmato, ma ero totalmente ubriaca, ora me lo dai e lo strappo proprio qui davanti a-»

«Socia al trenta per cento» lesse il ragazzo, con un tono di voce lugubre. 

«Certo... certo, al trenta per cento, perché ora tutto torna» cercò di spiegargli Mimi, quando lui nemmeno la stava ascoltando.

Aveva capito tutto: Gregoire aveva fatto stilare un contratto in cui Mimi, in un'ipotetico futuro lavorativo, avrebbe acconsentito a prendere il posto di Etienne. Naturalmente, questo presupponeva che Etienne non fosse più la persona incaricata di ricoprire quel ruolo e ciò poteva essere possibile ad una condizione: che Etienne non avesse firmato sul contratto il giorno successivo.

Gregoire aveva anticipato le loro mosse, creando un circolo vizioso di una cattiveria disarmante. Se Etienne non avesse firmato il contratto, il suo posto sarebbe rimasto vuoto. Se Mimi avesse fatto ad Etienne un torto come prendere il suo posto, lui l'avrebbe tranquillamente lasciata fare, poiché avrebbe pensato che era ciò che voleva e a quel punto, nessuno dei suoi precedenti sforzi avrebbe più avuto senso. Prendersi qualcosa che avrebbe potuto lasciare a Mimi non avrebbe avuto senso.

Eau de TouretteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora