I. James

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《Sirius! Hai finito di preparare la tua valigia?》
Infilo il libro di Difesa contro le Arti Oscure e quello di Erbologia a casaccio nella mia valigia e ci salto sopra per chiuderla. Sta letteralmente esplodendo.
《Si, James, e tu?》
Sirius mi si para davanti, con la valigia bordeaux ai piedi e un sorrisetto stampato sul volto.
I capelli mossi gli arrivano disordinatamente in faccia, quasi fino alle spalle, ma i miei sono sicuramente più scompigliati, questa mattina non ho nemmeno avuto tempo di pettinarli.
《Sai che puoi usare la magia per chiuderla, vero?》
《Già, ma ho messo via anche la bacchetta.》
La chiudo con foga.
《Andiamo al binario, o rimarremo chiusi fuori.》
《Okay James, ma sappi che siamo in anticipo. Ci smaterializziamo al mio tre.》
《Aspetta!》
《Cosa hai dimenticato?》
Sirius sbuffa.
Stringo il mio migliore amico in un forte abbraccio.
《Gesù, James, cosa ti ho fatto per meritarmi questo?》
《Niente, sono solo felice che tu abbia passato l'estate qui da me.》
Il ragazzo si passa una mano tra i capelli e sorride leggermente.
《Non ti ringrazierò mai abbastanza, James. Sei meglio della mia famiglia. Anzi, se la mia famiglia.》
Faccio spallucce e gli sorrido.
《Stiamo parlando di me, in fin dei conti.》
《Smettila di tirartela, posso farlo solo io.》
《Scusi, signore, non intendevo ferirla. Siamo pronti?》
《Si. Uno... due... tre!》

《Mamma per favore, mi metti in imbarazzo!》
Come al solito ha la mania di farmi delle fotografie: inauguriamo così il primo giorno di scuola.
Non vedevo l'ora di trovarmi qui, al famosissimo Binario nove e tre quarti, ma ora inizio ad avere un di paura.
《Vieni a darci un bacio, dai James!》
Alzo gli occhi al cielo e vado ad abbracciare e baciare i miei genitori, per poi salire sul treno. Gli scompartimenti sono quasi tutti vuoti, ma voglio trovare qualcuno con cui parlare.
Proseguo fino a quando non trovo un ragazzo con un ciuffo di capelli nero come la pece.
Si sta guardando le punte delle scarpe, che sono appoggiate al sedile opposto. Ha un'espressione piuttosto malinconica, ma ha una faccia simpatica. Forza, James, parlagli.
《Ehi, ciao. C'è qualcuno qui o posso sedermi?》
Il ragazzo si scuote dai suoi pensieri e mi guarda con un piccolo sorriso.
《Certo, è libero. Siediti pure.
Bene!
《Grazie mille. Io sono James. È il tuo primo anno?》
Si! Anche il tuo?》
《Esatto.》
Il ragazzo sembra esitare, poi però mi tende la mano e gliela stringo.
《Io sono Sirius, piacere.》
《In che casa pensi di finire? I miei genitori mi ripetono sempre che sono coraggioso come un Grifondoro, quindi penso proprio che sarò Grifondoro, e tu?》
Il ragazzo fa spallucce e guarda fuori dal finestrino, che da ancora sul binario.
《La mia famiglia è quasi completamente composta da Serpeverde. Magari però sono diverso, chi lo sa. Sono sempre stato la pecora nera della famiglia.》
Sentiamo dei passi e davanti a noi arriva un ragazzino alto, mingherlino e con il volto da bambino, se non fosse per le due cicatrici rosse che gli attraversano il volto.
《Ciao! Questo posto è libero?》
Ha il volto rosso di vergogna e si rigira le mani nelle maniche della felpa.
《Certo. Come ti chiami?》
Il ragazzo si accomoda accanto a Sirius.
《Remus. Voi?》
《James, piacere.》
《Io sono Sirius.》
Un ragazzo basso e cicciottello fa capolino. 
《Sc-scusatemi. Posso sedermi anche io con voi? Non conosco nessuno.》 
《Certo. Io sono Sirius. Lui è James e invece lui è Remus.》
《Io sono..》

Giuro solennemente di non avere buone intenzioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora