LXX. Marlene

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Accendo l'acqua della vasca e la faccio scorrere fino a quando non diventa calda, poi metto il tappo lasciandola salire.
《Vieni qui, dai.》 Sussurro a Sirius, che si avvicina lentamente, per poi togliergli la giacca e la camicia.
Faccio scorrere le mani sul suo petto, osservando i suoi tatuaggi, per poi afferrare e piegare i suoi vestiti.
《Questi li vuoi buttare?》
Sono insanguinati, e si tratta del sangue di suo padre, quindi non so se vuole tenerli.
Lui scuote il capo, per poi lavarsi le mani nel lavandino, togliendo il sangue che si era incrostato.
《Provo a lavarli?》
Annuisce.
Non parla più da quando ha raccontato a Silente cosa è successo e vederlo stare così fa stare male anche me.
《Adesso ci facciamo un bagno caldo, okay?》
Provo a chiedergli nel modo più dolce possibile, portando la mano destra sulla sua guancia.
《Mh-mh.》
I suoi occhi incrociano i miei, e posa la sua mano sulla mia, accarezzandola dolcemente.
Deve essere un si, perché si toglie la cintura, i pantaloni e i calzini.
Mentre lo fa anche io mi spoglio e mi infilo nella vasca, nuda.
Si vede che non è come al solito dal fatto che non ha fatto battutine sul fatto che siamo entrambi nudi.
Si toglie le mutande e si immerge davanti a me.
《Ti senti meglio?》 Provo a chiedergli, avvicinandomi leggermente.
Lui alza le spalle, poi si porta le mani sul volto, nascondendoselo.
《No.》
《Oh, Sirius...》 lo abbraccio. 《Dopo quello che è successo nessuno si aspetta che tu stia bene. Parlamene, potrai sentirti meglio.》
Mi stringe a se, baciandomi il collo.
《Io... non riesco a levarmi dalla testa Benji.》
Annuisco.
Era lo spettacolo più raccapricciante che io avessi mai visto, e non riuscirò a dimenticarlo facilmente nemmeno io.
《Lo so che è difficile, ma dobbiamo provare a ricordare Benji come lo conoscevamo prima.》
Porto una mano sulla sua nuca, stringendo tra le dita i suoi capelli, sentendolo annuire.
《Era sveglio, acuto, simpatico, aveva un sorriso quasi bello come il mio.》 Sussurra. 《Era molto più muscoloso di me, e la sua pelle scura sembrava quella di un dio egizio. E poi era sempre disponibile quando gli si chiedeva un aiuto, era apprezzato da tutti, aveva idee geniali. Era speciale.》
Sorrido, sentendo queste parole uscire dalla bocca di Sirius, che solitamente è assolutamente egocentrico e non farebbe mai complimenti, tranne che per un vero amico.
《Ti piaceva, eh?》 Gli chiedo.
Lui annuisce.
《Lui, Caradac ed Edgar mi hanno accolto subito. E ora lui non c'è più...》
Sento una lacrima cadermi sulla spalla, quindi mi stacco dall'abbraccio e gli asciugo la guancia con il pollice.
《Invece c'è. Nessuno ci lascia mai veramente.》
《Marlene, è un clichè che ti dicono tutti quando qualcuno viene a mancare.》
《Ma questo non vuol dire che non sia vero. Tu puoi custodire dentro di te, nella tua memoria e nel tuo cuore, i bei momenti che hai passato con Benji, il suo altruismo e la sua dedizione, e puoi persino imparare a prendere i suoi pregi e renderli tuoi per migliorarti.》
Sorride per la prima volta.
《Te l'ho mai detto che sei poetica e geniale?》
《Puoi dirmelo tutte le volte che vuoi.》
Si sporge verso di me e mi da un veloce bacio a stampo.
《Non vorrei forzarti troppo, ma c'è un altro elefante in questa stanza.》
Lui annuisce, consapevole del fatto che io ho ragione.
《Mio padre.》
《Esatto.》
《Di lui non mi importa, ha fatto del male e si è meritato di morire.》
《Sirius... sappiamo entrambi che non è vero e che questo è il tuo modo di rifiutare il dolore.
Tuo padre ha fatto delle cose orribili, ma rimane tuo padre, non puoi mentire a te stesso dicendo che non lo hai mai amato, perchè non è così. E non ti biasima nessuno se ammetti di essere triste per la sua morte, perchè condividete comunque un rapporto speciale, che tu lo voglia o meno.
E questo lo dimostra il fatto che tu abbia chiesto di farlo seppellire nella cripta di famiglia.》
Sirius sospira.
《Lo ho odiato per quasi tutta la mia vita, ma quando penso a lui la prima cosa che mi viene in mente non sono le sue punizioni, ma quando mi ha insegnato come vestirmi, sai?》 Sorride incurante  delle lacrime che iniziano a rotolargli sugli zigomi.
《Mi ha insegnato a mettermi la cravatta, che il nero è il colore più elegante di tutti, come noi Black, che i vestiti devono essere indossati dalla persona giusta, con un portamento dignitoso.
Non mi ha mai insegnato come diventare uomo, ma gliene sono comunque grato.
Mi mancherà, anche se me ne sono andato da molto tempo e sono stato disconosciuto.》
Gli asciugo nuovamente le lacrime.
《Ti amo.》
Lui mi sorride e mi bacia nuovamente.
《Anche io ti amo.》 Aspetta un attimo, poi mi guarda. 《Posso parlarti di un'altra cosa?》
《Certo.》
《Ho paura, Marlene.
Benji è morto, i genitori di Lily sono morti.
Non voglio che lo stesso capiti a te o a me, o a chiunque altro dei nostri amici, ma è possibile, e questo mi fa paura.》
《Stai pensando di lasciare l'Ordine?》
《N-no. Non lo so, non ci ho pensato molto. Voglio fare la cosa giusta, ovvero combattere, ma ho paura.》
《Anche io ho paura, è normale.》
Si morde le labbra.
《Una vita senza di te non vale la pena di essere vissuta.》
Scuoto il capo.
《Non è vero, puoi farcela benissimo anche senza di me, ma speriamo non succeda. Dobbiamo stare uniti, pronti a combattere e ce la faremo.》
《Lo spero.》
Posa le sue labbra sulla mia clavicola.
《Ora dopo la chiacchierata ti senti meglio?》
Annuisce.
《Si, parlare con te mi fa sempre sentire meglio, sei la mia coscienza, in pratica.》
Gli sorrido.
《Mi fa piacere. Lo sai cosa ho fatto io oggi invec-》
《Sirius! Marlene!》 Sentiamo qualcuno urlare dal piano di sotto.
Sirius sbuffa.
《Non ci posso credere, tu mi avresti chiesto che cosa hai fatto di bello oggi e io ti avrei detto "me!" e avremmo fatto l'amore, ma a quanto pare qualcuno ha deciso di interrompere!》
Ridacchio tra me e me mentre lui si alza ed esce dalla vasca, mettendosi l'accappatoio.
《Chi è?》
《Sono io!》
《Io chi?》
《Ugh, Remus.》
Remus sale le scale di corsa e anche io mi infilo l'accappatoio.
《Scusate se vi disturbo così, ma ho delle brutte notizie.》
Sirius mi guarda allarmato.
《Che cosa è successo?》 Gli chiedo.
《Sono i genitori di James... hanno preso il vaiolo di drago e sono in uno stato critico al San Mungo.》
Sirius si appoggia al muro e poi inizia a tirare pugni.
《NON È GIUSTO! SONO STANCO! DI! QUESTA! MERDA!》
Corre in camera nostra e sentiamo che prende a pugni i cuscini.
《Mi dispiace... non sapevo se dirglielo  dopo la giornata di oggi, ma i Potter sono stati come dei genitori per lui, quindi pensavo che fosse giusto così.》
Annuisco e gli prendo  la mano.
《Hai fatto bene. Possiamo andare a visitarli o no?》
《Si, avete fatto il vaccino quindi si.》
《Okay, allora andremo a trovarli.》
Faccio per voltarmi, ma Remus mi ferma.
《Sta bene?》
《Non molto. Abbiamo parlato e ho cercato di consolarlo, e pensavo che avesse funzionato, ma dopo questa notizia non lo so più.》
Annuisce seriamente.
《Mi dispiace davvero molto. Se avete bisogno di qualcosa fatemelo sapere.》
Gli sorrido e lo abbraccio velocemente.
《Grazie, Rem. E tu come stai?》
《Io sono solo molto dispiaciuto. È stata una giornataccia piena di brutte notizie a cui è impossibile rimanere impassibili. Spero solo che le cose si sistemino.》
《Lo spero anche io. Ora vado a vestirmi, tu ci sei al San Mungo?》
《Non entro, ci sto solo come supporto per James. Non l'ha presa bene, come puoi immaginare.》

Giuro solennemente di non avere buone intenzioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora