LXXIII. Regulus

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Un bel respiro, Regulus, ce la puoi fare.
Basta bussare.
Avrò tutti gli occhi addosso, probabilmente anche tutte le loro bacchette pronte a feririmi o persino uccidermi, Lene potrebbe schiaffeggiarmi o altre cose del genere, ma sono venuto fino a qui e ora devo bussare.
Glielo devo, dopo quello che ho fatto... che mi hanno costretto a fare.
Sono stanco di colpevolizzarmi per qualsiasi cosa e ora sto cercando di cambiare.
Hogwarts inizia tra poco e lì potrò vivere davvero, ma voglio iniziare ora.
La musica che proviene dalla casa è assordante, ci sono i Queen sparati a tutto volume, e mi viene da sorridere, sapendo che è opera di Sirius.
《Tutto bene, ragazzo?》
Mi chiede un babbano di circa settant'anni, guardandomi accigliato.
《S-si.》
Indica con un cenno del capo il pacchetto regalo che stringo tra le mani.
《Che cosa aspetti ad entrare? Sembra che la festa sia già iniziata da un pò.》
Mi sorride, quindi lo faccio anche io.
Odio fare la parte del cattivo.
《L'ultima volta che ho visto la festeggiata non sono stato esattamente gentile. Sono qui per scusarmi, ma non so se accetterà le mie scuse.》
《Tu ci devi provare, e se non accetterà le tue scuse vuol dire che non ti merita. Buona fortuna.》
Grazie, vecchietto, non conosci del tutto la situazione e non potresti proprio capirla, ma mi hai davvero messo coraggio.
《Grazie, e buona serata!》 Esclamo, sperando che mi senta anche da lontano.
Mi avvicino nuovamente alla porta e preparo la mano a bussare, però mi accorgo che qualcosa è cambiato.
La musica è stata sostituita da urla arrabbiate.
Stanno litigando?
Provo a cogliere dei pezzi di discorso, ma non ci riesco, quindi mi faccio coraggio e busso.
Ora o mai più, no?
Il vociare si interrompe, sento dei passi avvicinarsi e la porta si apre.

È lei.
Il mio cuore perde dei battiti, sento il volto andarmi a fuoco: è una visione celeste, e non ci posso credere che io le ho fatto del male, che sono stato la causa del suo dolore.
《Regulus?!》
Esclama, spalancando gli occhi con incredulità e terrore.
Sollevo entrambe le mani, facendole vedere che sono senza bacchetta, ma che ho un pacchetto regalo.
《Non sono armato, lo giuro!》 Lancio un'occhiata alle persone nella stanza e vedo, oltre ai suoi amici, membri dell'Ordine. Mi guardano tutti con odio, persino... soprattutto Sirius.
《Che cosa vuoi? Faresti meglio ad andartene!》 Esclama Caradac Dearborn, assumendo una postura aggressiva.
《Io... io volevo soltanto parlare con Lene, scusarmi e... ho un regalo per te.》
La guardo negli occhi, accennando un sorriso di scuse.
La sua espressione è cambiata, ora è incerta. Vuole darmi una chance, lo sento.
Caradac, che è già in piedi, viene verso di me e mi strappa il regalo di mano, spingendomi leggermente all'indietro.
《Se c'è dentro qualcosa di sospetto ti ammazzo seduta stante.》
Mi minaccia sputacchiandomi in faccia.
Devo resistere senza urlargli di andare a quel paese, per Lene.
Scarta il pacchetto regalo al posto di Marlene, esamina il contenuto e poi, dopo essersi accertato che non è nulla di pericoloso, glielo da.
《Grazie, Caradac, ma non ho bisogno di una guardia. Regulus, ti va di seguirmi in camera mia?》
Si! Mi sta dando una seconda chance, si, si, si!
《Si, e grazie di avermi concesso questa opportunità.》
Mi fa entrare e chiude la porta, per poi farmi strada.
《Marl, no, ricordati cosa ti ha fatto l'ultima volta!》 Esclama Sirius.
《È una follia, non puoi farlo entrare davvero.》 Dice Lily, con un'aria turbata.
Lei si volta a guardarli.
《Fidatevi di me. E nel frattempo fate pace.》

Cammina per il corridoio, sale le scale e io la seguo, poi mi fa entrare in una camera da letto.
《Siediti pure dove vuoi.》 Mi dice.
C'è una sola sedia e poi c'è il letto, quindi mi siedo sul letto per non dover  spostare la prima.
Lene si siede accanto a me e mi sorride, stringendo tra le mani il mio regalo.
《Grazie. Per il regalo, intendo. Mi piace.》
È una collana con un pendente di rubino. Trovo che il rosso sia il suo colore, fa risaltare i suoi occhi.
Le sorrido anche io.
《Grazie a te per avermi accolto.》 Mi porge la collana e si volta, facendomi capire che vuole che gliela leghi, e io lo faccio, facendo scorrere le mie dita sul suo collo candido. 《Ti devo delle scuse. So che Peter non te le ha recapitate.》
Lei si gira e annuisce lentamente, corrucciando la fronte.
《Non eri tu, vero? Prima di quel giorno, e anche oggi, eri una persona diversa. Ti hanno fatto qualcosa? E che cosa centra Peter?》 
Mi scappa una risata secca e sarcastica, però apprezzo che abbia già capito da sola.
《Mi fanno qualcosa ogni giorno, Lene, e per obbligarmi a partecipare a quell'incontro mi hanno fatto la maledizione Imperio. Non ero io, non lo avrei mai fatto, ma... mi hanno costretto e l'ho fatto. Mi dispiace davvero tanto.
Hanno smesso solamente quando ho catturato Peter, quando ci avete fatto l'imboscata al cimitero, per questo ora non sono più così.》
《Hai catturato Peter?》
《Si. Vi ha tenuto tutto nascosto perchè il Signore Oscuro ha utilizzato su di lui l'occlumanzia e ha... scoperto dei dettagli importanti, e ora ha un piano.》
《Dettagli come?》
Scuoto il capo.
《Non posso dirtelo.》
《Reg, è importante.》
Le sorrido.
《Mi mancava sentirti dire il mio nome.》
Qualcosa brilla nei suoi occhi, e mi porta una mano sulla guancia, guardandomi con uno sguardo carico di dolcezza, che mi fa fremere fino alle ossa.
《Lene... non te lo dirò.》
《Reg, io so che tu vuoi essere buono.》
È vero, è la cosa che desidero di più al mondo, persino di più di Marlene.
La sua voce è cambiata, è diventata più sensuale e... è ovvio, sta cercando di sedurmi per scoprire cosa sta tramando il Signore Oscuro.
E questa cosa mi piace.
《Non ti basterà sbattere i tuoi occhioni per convincermi, Lene.》
Porto la mano destra sul suo collo e glielo accarezzo.
《Sai che cosa voglio.》
Marlene, di sua spontanea volontà, si allunga verso di me e mi bacia a stampo.
È un bacio innocente, non vuole tradire Sirius.
So che lo sta facendo soltanto per ottenere risposte, ma non mi importa, è quello che ho sempre voluto.
La stringo a me, approfondendo il bacio e ci baciamo a lungo, faccio scivolare l'altra mano lungo la sua vita, sempre più su, fino a raggiungere un seno, e allora lei si stacca.
《N-non posso andare oltre.》
Annuisco, dandole un ultimo bacio sulle labbra, passando poi alla guancia e all'orecchio, per poi sussurrarle.
《Peter ha svelato dove vivevano gli Evans, e che tu sei molto importante.》
Molto importante per lui, ma non voglio specificarlo, così lei vorrà più risposte e sarà disposta a darmi qualcosa in cambio per ottenerle. 
Marlene si irrigidisce.
《E quale è il suo piano, ora?》
La bacio di nuovo sotto all'orecchio.
《Se vuoi proprio saperlo mi serve più di un bacio.》
Lene mi spinge via.
《Regulus, non posso proprio. Già baciarti é stato sbagliato.》
《Non devi dirlo a Sirius.》
《E invece si che devo, e glielo dirò. Siamo completamente onesti.》
《Vuoi sapere che cosa ha in mente il Signore Oscuro o no?》
《Si, ma non così.》
《Va bene.》 Mi alzo. 《Spero che tu abbia accettato almeno le mie scuse.》
Lei annuisce.
《Certo che le ho accettate.》
Le sorrido. È ora di giocare la mia ultima carta.
《Dì ad Edgar e Amelia Bones di stare in guardia, mi raccomando.》
Poso una mano sulla maniglia e faccio per aprirla, ma Lene mi ferma.
《C-cosa intendi?》
《Oh, non posso proprio dire altro. Potrebbero uccidermi, se dovessero scoprirlo.》
《Però sei qui.》
《Sono uscito di nascosto, per vedere te e per scusarmi. Io sono pronto a rischiare tutto per te, ma non per gli altri tuoi amici.》
Leggo negli occhi di Lene un grande conflitto: non vuole tradire Sirius in alcun modo, ma vuole aiutare i suoi amici e porre fine alle loro sofferenze.
Io voglio aiutarla, voglio essere buono, ma non posso neanche rischiare per niente, capitemi.
《Devo parlare con Sirius.》 Mormora leggermente. 《Rimani qui.》

Giuro solennemente di non avere buone intenzioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora