Capitolo 10

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Jenny
I giorni consecutivi furono un vero inferno.
Gli esami erano iniziati e Carla camminava giorno e notte per la casa e ripeteva come se fosse una macchinetta, le cose con i miei sono peggiorati.
Sono andata al pranzo di "famiglia", per fortuna c'era anche Jay.
Ha evitato che dicessi cose poco belle nei confronti di mia mamma.
Il pranzo durò circa quattro ore, in cui io non avevo praticamente detto una parola.
Ho preferito rimanere in silenzio.
Jay, invece, ha avuto una piccola discussione col padre quando quest'ultimo nominò la madre.
Carla e Robert andavano d'amore e d'accordo.
Lei mi raccontava spesso di come si sente quando è con lui e di come la capisce. Dice che tra loro non ci sono segreti ed è meglio così. Lui le ha raccontato tutto.
Per quanto riguarda me e Owen le cose non sono cambiate molto.
L'ultima volta che ci siamo parlati senza litigare è stata la sera in cui ha voluto il mio aiuto.
Il giorno dopo abbiamo iniziato a litigare dal nulla, sono volate parole davvero grosse: ho di nuovo messo in mezzo la sua famiglia, parlando di sua madre e se fosse fiero di avere un figlio come lui che se ne frega di tutti..e lui d'altro canto mi ha detto che in questo mondo non servo a nessuno e che se i miei non mi hanno detto niente del loro divorzio è perché io non avrei capito. Da allora non ci siamo più visti. Da allora sono quattro giorni.

<Dovresti chiedergli scusa>, mi disse Carla uscendo dall'aula di inglese.
<Carla io non chiedo scusa a nessuno>, risposi andando in biblioteca.
<Ma perché vi comportate così? Perché dovete sempre litigare?>, chiese lei.
<Non siamo andati d'accordo dal primo giorno e da allora è così>, rispondo sedendomi ad un tavolo.
Sono stati giorni davvero pesanti.
<Non avevate una tregua?>.
<Che lui non ha rispettato e poi avevamo anche deciso di ricominciare da capo, ma come vedi non è andata>, dico aprendo il libro di analisi.
<Ieri ha chiesto di te>, dice dopo dieci minuti di silenzio.
<Chi?>, chiesi.
<Mio nonno, come chi? Owen no>, disse lei.
<E che voleva?>.
<Beh, non ha proprio chiesto. Ha detto solo "E la principessina dov'è?">, disse lei imitando la sua voce.
<Poi quando ha saputo che eri con Jay ha iniziato a fare battute sulla vostra presunta relazione>, continua lei.
<Mi sembrava di avergli chiarito il fatto che non fossimo fidanzati>, dico scrivendo un appunto preso oggi a lezione.
<Senti, da amica ci vai a parlare? Fallo per me. Io sto quasi insieme al suo migliore amico e noi andiamo quasi d'accordo>, inizia lei e so perfettamente dove vuole andare a parare.
<Carla sai perfettamente che non mi farò andare bene una persona solo perché è il migliore amico del tuo quasi fidanzato>, ribatto subito.
<Lo so, ma se mai dovessimo trovarci tutti e quattro insieme voi litighereste tutto il tempo e poi uno dei due se ne andrebbe>.
<Hai ragione ma non posso volere solo io una cosa. Io sono disposta a mettere da parte le cose dette e le parole ricevute ma lui non mi pare sia della tua stessa idea>, dico io.
<Quindi tu lo faresti solo per me?>, chiese lei con gli occhi a cuoricino.
<Solo per te>, dissi alzandogli occhi al cielo e sbuffando.
<Perfetto, allora quando gli parlerai?>.
<Quando avrò un po' di tempo libero>, rispondo rimettendomi a leggere.
<Cioè adesso vero?>.
<Carla sto studiando>, risposi.
<Si ma se studi tra un'ora non cambia nulla no?>, chiese ancora.
Mi alzo e raccolgo le mie cose.
<Vado adesso ok? Augurami buona fortuna>, le dissi ridendo.
<Lo trovi a lezione di diritto>, disse lei.
Esco fuori dalla biblioteca per andare a fare pace con Mr. Burbero.
Gli scrivo un messaggio, la lezione è appena iniziata e non voglio entrare.

"Esci fuori dall'aula".

Forse era troppo diretto come messaggio.
Devo calmarmi.
Per Carla.
Per Carla.
Niente guerra.

"Che cosa vuole sua maestà?".
Owen.

Mantenere la calma.
Niente di affrettato.
Ovviamente è incazzato nero.

Ad Un Passo Dal CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora