Capitolo 52

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Owen
<TI AMO>, urlo mentre sento i suoi passi allontanarsi.
Ho rovinato tutto.
Ho rovinato tutto.
Ho rovinato tutto.
Sono queste le uniche parole che riesco a ripetermi in testa.
Corro in casa e prendo le chiavi della moto; devo andare da lei adesso.
Quando ormai sono di fronte l'ascensore e lo vedo aperto davanti ai miei occhi, è come se i miei piedi non si volessero muovere.
<Owen..?>, chiede una voce alle mie spalle.
<Che stai facendo?>, continua la voce dietro di me, ed io so solo rimanere immobile davanti le porte dell'ascensore che si richiudono.
Perché mi sento come se qualcuno mi avesse strappato dal petto un pezzo di me?
Perché sento come se dovesse succedere qualcosa da un momento all'altro.
<Owen mi stai spaventando. Che cazzo succede?>, domanda ancora la persona delle domande precedenti mentre mi scuote dalle spalle e si para davanti ai miei occhi.
Rob.
<Cazzo, ma che ti è successo? Sei pallido amico>, continua lui il suo monologo.
<Ho..lei, gliel'ho detto..>, cerco di dire riprendendomi.
<Jenny è stata qui?>, chiede lui come se non ci credesse.
<Gliel'ho detto e ho..le ho detto che la amo, è andata via>, spiego col fiatone e la voce bassa.
<Come l'ha presa?>, mi chiede ancora prendendomi dalle mani le chiavi della moto e spingendomi nel mio appartamento seguiti anche da Carla che se ne stava in silenzio ad osservare la scena.
<Era sconvolta, piangeva..le ho detto di restare ma se n'è andata>, dico sedendomi sul divano.
<È venuta sola?>, chiede Carla mentre si siede sulla poltrona e mi guarda come se sapesse già la risposta.
Annuisco.
<Cosa?..Sai che non deve guidare quando è sconvolta per qualcosa>, urla lei alzandosi e prendendo dalla tasca dei pantaloni il telefono.
<Rispondi..Rispondi..Rispondi>, sussurra impaziente.
<Non risponde>, afferma poi chiudendo la chiamata e riavviandola di nuovo.
Mette una mano nei capelli e sussurra parole incomprensibili.
<Stai tranquilla amore, vedrai che non risponde perché vorrà stare da sola>, afferma Rob togliendole dalle mani il telefono e abbracciandola.
Speriamo che sia così.
Sta anche diluviando, la strada si vede poco ed io l'ho fatta andare via.
<Del bambino cos'ha detto?>, mi chiede Rob portandomi un bicchiere d'acqua.
<Del bambino? Niente. Ha detto che è una cosa successa anni fa. Le ha fatto male il fatto che le abbia mentito, che l'abbia allontanata per giorni..dice che non mi sono fidato>, spiego poggiando le braccia sulle ginocchia.
<Aveva ragione Jay allora, avresti dovuto dirglielo subito>, dice Rob con tono quasi accusativo.
<Cosa ti aspettavi eh? Che una volta saputa la verità, non avrebbe detto niente? Lei si fida di te, e tu in questo modo le hai dimostrato il contrario da parte tua. È delusa. Abbiamo passato notti a pensare a cosa ti poteva essere successo..si dava anche colpe che non aveva. E tu? Tu, pensavi a mantenere questo segreto per paura di una sua reazione? Bene, adesso l'hai avuta>, mi urla contro Carla.
E non posso obbiettare.
Non devo farlo, perché ha ragione.
L'ho delusa.
Dovevo fidarmi del mio cuore e non della testa.
Ho pensato di agire nel migliore dei modi, ho pensato di fare la cosa giusta..ho pensato ed ho fatto male.
Carla va a riprendere il suo telefono e chiama di nuovo Jenny ma quando getta il telefono sul tavolino a lei di fronte capisco che anche questa volta non ha risposto.
<Oddio, possiamo chiamare Jay e vedere se è tornata a casa>, dice lei avendo quasi un lampo di genio.
Come se il mio amico ci avesse sentito, il mio telefono inizia a squillare.
<Owen>, dice lui appena accetto la chiamata.
<Jay..lei è tornata?>, chiedo soltanto.
<Hanno chiamato..lei..è in ospedale>, mi spiega mentre in sottofondo sento rumori di passi veloci e poi della pioggia.
Il telefono mi cade dalle mani e per la seconda volta in poche ore, non riesco a muovere un muscolo.
Rob corre a prenderlo.
<Jay, che succede?>.
<Arriviamo>.
Chiude la chiamata e va subito nel suo appartamento a prendere le chiavi della macchina.
<Cos'è successo? Rob..>, domanda Carla seguendolo di corsa.
Owen, reagisci.
Metto subito le scarpe, un giubbotto e scendo sotto in attesa che quei due arrivino.
<Cosa ti ha detto Jay?>, chiedo quando ormai siamo sulla strada per l'ospedale.
<A quanto pare ha avuto un incidente stradale, un passante ha chiamato i soccorsi e poi dall'ospedale hanno chiamato la madre>, mi spiega mentre corre più del dovuto.
Ha avuto un incidente.
Dopo che ha lasciato casa mia.
Dopo che l'ho lasciata andare via.
È colpa mia.

Ad Un Passo Dal CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora