Capitolo 29

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Jenny
In macchina Jay non ha aperto bocca e nemmeno io.
Arriviamo a casa mia subito e da fuori capisco già che Rob è rimasto a dormire qui.
Entriamo e Jay va subito a sedersi in salotto, purtroppo non riesce a stare tanto tempo alzato per via della gamba.
<Ciao Jenny>.
Carla viene ad abbracciarmi e adesso ne ho davvero bisogno.
<Ciao, Rob è qui?>, chiedo subito.
Senza che lei risponda, Rob esce dal bagno e ci raggiunge.
<Ciao Jenny>, mi saluta lui e poi saluta anche Jay.
<Com'è andata ieri sera?>, mi chiede la mia amica accendendo la tv.
<Benissimo direi>, inizio io.
<Se non fosse per un episodio>.
È il momento di sganciare la bomba.
Jay dal divano inizia a guardarsi intorno, segno di chiaro nervosismo.
<Quale episodio?>, chiede Rob poggiandosi al divano.
<Il tuo amico dov'è?>, chiedo riferendomi ad Owen.
<Cosa c'entra Owen adesso?>, chiede lui stranito.
<Chiamalo, fallo venire qui>, dico senza rispondere alla sua domanda.
<Che succede?>, chiede Carla insospettita.
<Chiamalo, al resto penseremo dopo>, dico andando in cucina.
Devo fare ancora colazione.
Dal salotto sento Rob parlare al telefono, presumo con Owen.
<Vieni qui>.
<Jenny ha chiesto di te>.
<Smetti di fare l'idiota>.
<Muoviti piuttosto>.
Sempre il solito.
Non so nemmeno da dove iniziare adesso che verrà.
Spero solo di non peggiorare le cose.
<Sta arrivando>, mi dice Rob mangiando un biscotto.
Arrivano anche Carla e Jay.
Guardo Jay e lui annuisce, sto facendo la cosa giusta.
<Non ci vuoi anticipare nulla? Sai che sono curiosa>, dice Carla continuando ad ingozzarsi.
<Quando arriverà Owen saprete tutto>, rispondo mettendo la tazza nel lavello.
A pancia piena si fa tutto molto meglio.
O almeno così dicono.
Da fuori sento la moto di Owen, è arrivato il momento.
Mi sudano le mani, che schifo!
Carla va ad aprire e lui ci raggiunge in cucina.
<Ti mancavo principessina?>, chiede lui come al solito.
<No, ma ieri ho parlato tanto di te>, rispondo vaga.
<Con chi?>, chiede lui serio questa volta.
<Con calma Owen>, dico io mangiando un biscotto.
<Se mi sta prendendo per il culo, puoi anche risparmiarti questa sceneggiata inutile>, risponde lui acido.
<Chi è Josh Brown?>.
Bomba sganciata.
Lui mi guarda e sbianca.
Rob che tossisce per un pezzo di cornetto andato di traverso, mentre Carla mi guarda senza espressione.
<Non potevi dirlo con più calma?>, mi rimprovera Jay.
<La calma non fa parte di me, soprattutto adesso>, dico continuando a guardare Owen.
<Chi..chi te l'ha detto?>, balbetta Owen.
E giuro, non l'ho mai visto in questo stato.
<Ha importanza adesso?>, chiedo io alzandomi.
<Jenny rispondi cazzo>, mi urla lui contro.
<È tuo padre?>, chiedo ignorando la sua precedente domanda.
<Jenny..come lo sai?>, chiede Carla sconvolta.
<Non so niente cazzo, niente>, urlo dalla disperazione.
Tutti pensano che io sappia chissà cosa, quando in realtà sono più confusa di prima.
<Spiega quello che sai>, mi incita Rob.
Io mi siedo e cerco di regolarizzare il respiro.
<Vuoi parlare o no?>, continua Owen.
<Owen..>, lo ferma Jay.
<Come lo sai eh? Chi te l'ha detto? È stato lui vero? Lui te l'ha detto?>, urla lui indicando Jay.
<Non è stato lui, ma la polizia>, rispondo guardandolo questa volta.
<In che senso Jenny?>, mi chiede Carla.
<Ieri sera da Carl sono arrivati due poliziotti e mi hanno detto che dovevano farmi delle domande>, inizio guardando ancora Owen che sembra su un'altra galassia.
<E..?>, continua Rob.
<Mi hanno portata in centrale, e mi hanno fatto un sacco di domande>, dico cercando di ricordare come se al momento avessi un black-out.
<Che domande?>, chiede Rob.
Owen se ne sta in piedi senza muovere un muscolo.
Da quella sera in cui ha parlato con Emily avevo intuito che avesse qualche problema col padre e adesso ha confermato i miei dubbi.
Sembra che possa scoppiare da un momento all'altro.
<Su di lui>, indico con il capo Owen che al momento non sbatte nemmeno le ciglia.
<Che genere di domande?>, mi chiede Carla.
<Da quanto lo conoscessi, cosa so di lui e di un certo Josh Brown>, dico parlando a raffica.
<E tu cos'hai detto?>, chiede Rob sconvolto mentre si passa una mano sulla fronte.
<La verità. Quello che so davvero>, rispondo.
<Cosa ti hanno detto di mio padre?>.
Owen apre bocca ma non mi guarda, sta fissando un punto a caso nel vuoto.
<Cosa cazzo ti hanno detto>, ripete lui piano.
<Niente>, rispondo col cuore a mille.
<Jenny se scopro che mi stai mentendo..>, inizia lui.
<Se scopri che ti sto mentendo...cosa? Cosa fai?>, chiedo sfidandolo.
Deve finire questa storia che io non posso dire e fare, non posso e non devo sapere.
Senza saperne nulla sono stata coinvolta in questa cosa, che non so nemmeno definire, non posso nemmeno darle un nome.
<Jenny non farmi incazzare..>.
Questa volta il suo sguardo si posa su di me ed è agghiacciante.
<Non ti sta mentendo>.
Jay prende le mie difese.
<C'ero io con lei in centrale>, continua lui calmo.
<Non me ne frega un cazzo, non doveva essere coinvolta>, sbraita lui camminando avanti e dietro per la cucina.
<Adesso puoi dirmelo no?>, chiedo infine.
<Prova soltanto a investigare da impicciona..>, mi intima lui.
<Adesso basta!>, urlo.
<Ieri sera sono stata trattenuta in centrale, mi hanno fatto domande di cui non capivo il significato..>, inizio io.
<Non me ne frega>, mi interrompe lui avvicinandosi.
Siamo faccia a faccia.
I nostri respiri si mischiano.
Ma non è come la sera del bacio, è tutto diverso stavolta.
<A me si, hanno frugato nella mia macchina, nella mia borsa cazzo>, urlo battendo i pugni sul suo petto.
Lui mi blocca i polsi e continua a guardarmi senza dire niente.
<Non me ne frega Jenny>, risponde lui freddo e distaccato.
<Hanno guardato anche nel mio telefono cazzo. Per che cosa? Per te?>, chiedo io liberandomi dalle sue mani.
<Possiamo parlare in modo civile?>.
Rob si alza e ci raggiunge mettendo una mano sul petto di Owen come per calmarlo.
<Cosa stavano cercando?>, mi chiede Rob dopo aver fatto sedere Owen.
<Non lo so>, rispondo.
<Cazzate>, sussurra Owen.
<Cazzate? Mi hanno anche detto che se non avessi risposto mi avrebbero trattenuta lì. Mi hanno chiesto di te. Sono stata lì per circa tre ore senza sapere nemmeno il perché, e tu adesso mi accusi di dire cazzate?>, dico ridendo in modo ironico.
Lui si alza e si mette le mani nei capelli come per strapparseli.
<Merda, merda, merda>, continua a ripetere lui.
<Ed io che ho fatto di tutto per tenerla lontano da tutta questa merda>, sussurra lui tra sé e sé.
Mi alzo e gli vado vicino.
<Guardami>, gli ordino, ma lui mantiene lo sguardo dietro la mia spalla.
<Guardami Owen>, ripeto ancora e stavolta le sue pupille sono nelle mie.
Con lui passo dall'essere arrabbiata ad essere nervosa, agitata in un nano secondo.
<Stammi lontano Jenny>, dice lui spostandosi e andando in salotto.
<Owen non finirai dentro ok?>, dice Rob seguendolo.
Cosa?
Finire in galera?
<Che..che vuol dire?>, chiedo io seguendolo a mia volta.
<Non fare domande Jenny>, mi consiglia Jay.
Mi mette una mano sulle spalle e mi abbraccia.
Cosa sta succedendo?!
<Devo sapere anche io>, gli sussurro.
<Deve volerlo lui, non puoi costringerlo a fare una cosa che non vuole>, dice lui stringendomi di più a sé.
<Lo so>, rispondo delusa.
<Non può incastrarti>.
Carla cerca di confortarlo ma lui continua a camminare come se qualcuno lo stesse inseguendo.
<Se non hanno trovato nulla in casa tua, a casa mia..ci hanno interrogati tutti e non hanno niente in mano>.
Parla Rob.
<Hanno..hanno portato anche voi in centrale?>, chiedo io spostandomi da Jay.
<Si e te..>, inizia Carla.
<Me l'avresti detto, certo>, replico amara.
<Devi credermi>, continua lei.
<Fosse facile>, dico io andando a sedermi.
<Sai quanto cazzo ce ne frega se le credi o meno? Questa storia non ti riguarda>, urla Owen facendomi quasi sobbalzare.
<Mi riguarda nel momento in cui vengo interrogata>, gli rispondo a tono.
<Adesso non più, è finito l'interrogatorio>, replica lui.
<Sono stanca, stanca di tutto questo. Delle urla, di questi segreti..non ne posso veramente più>, dico alzandomi e andando verso la porta.
<Dove vai adesso?>, mi chiede Carla.
<Ovunque tranne che qui>, dico prendendo le chiavi della macchina e quelle di casa.
<Dimmi dove almeno>, mi supplica lei.
<Solito posto>, le rispondo prima di uscire.

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