Capitolo 43

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Jenny
<Mangia tutta il pollo>, mi dice Owen mentre addenta il suo di pollo.
Rientrati in salotto Owen ha deciso di preparare del pollo al forno. Devo dire che in cucina se la cava davvero bene e a me piace osservarlo. Mi piace guardarlo mentre si concentra, mentre taglia le verdure, mentre fa il gradasso solo per farmi ridere.
Sono le dieci e mezza e noi stiamo ancora mangiando.
<Ne hai preparato troppo secondo me>, rispondo bevendo un po' d'acqua.
<Sei tu che mangi poco>, replica lui bevendo la sua coca-cola.
<Sei tu che mangi troppo>, continuo io ridendo.
<Questo è vero>, afferma lui alzando le spalle. Ricordo ancora quando a mensa mangiava di tutto anche se il cibo non era dei migliori.
<Mia mamma mi ha mandato un saluto?>, chiede sempre lui prendendo dal mio piatto una patatina.
<Si, e abbiamo anche una cena da fare>, spiego io dandogli uno schiaffetto sulla mano.
<Che cena?>, chiede lui quasi strozzandosi.
<Per conoscerci meglio, nulla di impegnativo>, rispondo rassicurandolo.
Lui sembra rilassarsi.
<Ah e stavo pensando..>, inizio a dire mentre mi alzo per sparecchiare.
<Oddio..non pensare>, dice lui prendendomi in giro.
<Dato che mio padre vuole conoscere te, possiamo fare una cena a quattro>, concludo voltandomi verso di lui con le mani in aria come se avessi avuto l'idea migliore di sempre.
<Te l'ho detto che non dovevi pensare>, risponde lui ridendo e mettendo anche il suo piatto nel lavello.
<Mi sembra un'idea stupenda, magnifica, strabiliante>, continuo io senza considerare quello che dice.
<Strabiliante?>, chiede lui ridendo mentre inizia a lavare le stoviglie.
<Strabiliante, si. Non ti sembra un'ottima idea?>, chiedo io prendendo un panno per asciugare tutto.
Mi sembra la tipica scena che si vede nei film: lui lava ed io asciugo.
<Adesso che ci penso non è male. Se c'è qualcun altro mia mamma non si concentrerà su di noi>, spiega lui con un enorme sorriso.
Che idiota.
<Stavi cercando una scusa vero per scappartene vero?>, chiedo io con una mano sul fianco.
<Si, e tu me l'hai servita su un piatto d'argento principessina>, risponde lui chiudendo l'acqua e asciugandosi le mani.
<Facciamo sabato?>, mi chiede lui poi restando poggiato al lavello.
<Si, non credo che mio padre abbia dei programmi>, rispondo togliendo dalla tavola alcune briciole di pane e prendo la scopa per spazzare a terra.
<Non c'è bisogno che tu pulisca>, dice lui venendo verso di me per togliermi dalle mani la scopa.
<Non mi pesa, sai che non ci riesco a stare senza fare niente>, rispondo continuando a fare quello che stavo facendo.
<E poi sei ossessionata dall'ordine tu>, continua lui prendendomi ancora in giro.
<Anche tu eh, non negarlo>, rispondo ridendo.
<Quando a casa mia mamma non c'era per lavoro e mio padre..beh, lui..comunque pulivo io a volte>, svela lui incrociando le braccia al petto.
<Tua mamma è fortunata sai?>, dico io conservando la scopa e poggiandomi al tavolo.
<Si, diciamo che sono venuto su molto bene>, risponde lui vantandosi di se stesso.
<Quanto sei idiota>, replico sedendomi sul tavolo.
<Ma questo idiota ti piace>, continua lui avvicinandosi.
Poggia la mano sui miei fianchi ed io avvolgo le gambe attorno ai suoi di fianchi.
<Diciamo che mi piace>, rispondo iniziando a giocare come sempre con la sua maglietta.
Non so perché, ma mi piace avere contatto con lui o con qualsiasi cosa che gli appartenga.
<Non sembri molto convinta>, replica lui spostando una mano nei miei capelli. Ed io a quel gesto socchiudo gli occhi.
<Posso farti ricredere però>, continua lui ed io sorrido.
<Provaci, ma non ti garantisco nulla>, rispondo aprendo gli occhi.
Avvicina le sue labbra alle mie e ci stampa sopra un bacio.
<Ricreduta?>, chiede.
Scuoto la testa in segno di negazione.
Si avvicina ancora.
Sfiora le sue labbra con le mie e con una mano mi sfiora il mento e la guancia.
<Dormi sul divano?>, mi chiede continuando il gioco dello sfioramento.
<Potrei dormire anche nel tuo letto>, rispondo beandomi delle sue carezze.
Dopo questa risposta poggia finalmente le sue labbra sulle mie. È un bacio lento, voluto, pieno di quell'affetto, di quella vicinanza..la mia lingua cerca subito la sua e lui mi spinge col suo busto. Le mie gambe ancora ancorate ai suoi fianchi e le mie mani che stringono la sua maglietta. Le sue mani entrambe nei miei capelli come per non farmi allontanare. Nella stanza aleggiano solo i rumori dei nostri baci e dei nostri cuori.
Mi allontano di poco ormai senza fiato, ma lui sembra non averne abbastanza. Inizia a lasciare baci sul mio collo ed io non posso che ansimare sotto quel tocco.
Ritorniamo a baciarci come se fosse essenziale.
Mi solleva dal tavolo e sempre con le labbra che non si lasciano un minuto mi porta in camera da letto.
Il piumone è freddo e morbido sotto il mio corpo, nettamente a contrasto con il corpo caldo di Owen.
Si poggia delicatamente sopra di me e ci guardiamo negli occhi per qualche secondo.
Le braccia che lo sollevano sono ai lati della mia testa, mentre io con le mani gioco con i suoi capelli.
<Le tue labbra hanno il sapore delle patatine>, sussurra lui sorridendo.
<Che idiota>, rispondo ridendo.
Con le dita contorno le sue labbra e lui passa la sua lingua su uno di essi. Fisso quel gesto come se ne fossi quasi incantata. Il fuoco dentro di me accresce e lui ne è consapevole. Mi sollevo leggermente con il busto e faccio in modo che il suo sguardo si concentri su di me e inizio a baciarlo. Lui come se non aspettasse altro mi spinge contro il letto. Una mia mano viaggia per tutto il suo busto e quando arrivo alla fine della maglietta, infilo la mano sotto di essa entrando in contatto con la pelle liscia. Inizio a sollevare la sua maglietta con entrambe le mani e lui poi se la sfila dalla testa gettandola in una parte ovunque della camera.
Continuiamo a baciarci con passione e non esiste nient'altro. Solo noi in questa stanza.
Mi sollevo ancora per fargli capire di distendersi..è così fa. Adesso sono io sopra di lui.
Ci stacchiamo per un attimo.
Lui accarezza con le mani le mia cosce in un modo delicato, per niente invadente.
<Ti voglio Jenny>, sussurra lui con voce roca. Il suo sguardo penetrante e sicuro è fisso nel mio alla ricerca di una risposta.
Mi alzo col busto in modo da essere completamente seduta su di lui e con le mani slaccio il nodo del suo pantaloncino.
<Cosa vuoi fare principessina?>, chiede ancora guardando le mie mani un po' impacciate.
Voglio farlo stare bene, ma se glielo dicessi sembrerei una pazza vero?
<Io..>, cerco di dire mentre mi sposto un po' per abbassargli i pantaloncini. Lui capisce, e alza leggermente i fianchi per facilitarmi le cose.
Dalla stoffa dei boxer riesco a vedere quanto sia eccitato e questo mi eccita ancora di più.
<Principessina..>, sussurra lui quando con le dita sfioro il tessuto dei boxer.
Mi piego verso di lui e inizio a baciarlo mentre una mano scivola all'interno dei suoi boxer.
<Merda Jenny..>, dice con voce spezzata lui a quel contatto.
Inizio a muovere la mano su e giù, lentamente e sotto la mia mano lo sento ingrossarsi.
<Più veloce principessina>, mi prega lui stringendomi una mano nei capelli.
Faccio come mi dice: la mia mano che si muove più veloce e lui che si libera dei boxer il più veloce possibile.
<Ci sono quasi..>, mi avverte.
Gli occhi chiusi e la testa poggiata completamente sul letto.
Strofino l'indice sulla punta del suo membro ed è a quel punto che lo sento venire. Così caldo.
Lo vedo rilassarsi e riapre gli occhi.
Mi sorride leggermente mentre prende la mia mano ancora ferma sul suo membro e la avvicina al mio viso. La guardo e vedo che è sporca del suo seme e senza pensarci due volte, porto un dito alla mia bocca. Ha un sapore strano, ma non è così male come pensavo.
<Com'è..com'è stato?>, chiedo rimanendo ancora in quella posizione.
<Eh me lo chiedi pure?>, dice lui a sua volta come se la risposta fosse chiara.
<Fantastico>, continua lui giocando con una ciocca dei miei capelli.
<Non sono mai venuto così veloce>, afferma quasi sorpreso.
<Ti voglio Owen>, gli dico guardandolo negli occhi.
Ed è vero.
Lo voglio.
Voglio sentirlo dentro di me.
Voglio sentirlo più vicino di quanto già non sia.
In uno scatto capovolge la situazione: è di nuovo sopra di me.
<Sei sicura?>, chiede lui.
Annuisco.
<Posso aspettare Jenny..>, continua lui come se fosse insicuro.
<No..adesso Owen>, dico cercando di tenere lo sguardo nel suo.
Annuisce e si alza.
Non posso fare a meno di guardare il suo lato b e arrossisco solo all'idea di quello che sta per succedere.
Prende dal comodino una piccola busta, un preservativo.
Torna sul letto e si siede sulle ginocchia.
Lo guardo mentre apre la bustina e sfila il preservativo da essa. Lui alza per un secondo lo sguardo e nota il mio sguardo concentrato su di lui. Mi sorride ed io gli faccio la linguaccia. Infila il preservativo e poi si stende sopra di me.
Inizia a baciarmi lentamente mentre con una mano solleva la mia maglietta scoprendo così i seni nudi.
Non distoglie mai lo sguardo dal mio mentre con una mano li accarezza e pizzica leggermente i capezzoli. Potrei venire solo così.
Ansimo e lui ridacchia mentre con i fianchi mi spingo verso i suoi.
In un gesto veloce si libera anche del mio pantaloncino e le mutande. Adesso sono completamente nuda sotto di lui. E non mi vergogno. Non provo vergogna davanti a lui, perché so che è Owen e per quanto sia stronzo, so che non farebbe mai niente per farmi sentire a disagio.
<È la prima volta vero?>, mi chiede.
Annuisco incapace di rispondere per l'intensità di questo momento.
<Farà un po' male..fermami in qualsiasi momento>, continua lui. Annuisco di nuovo.
Inizia a baciarmi il collo, il naso, le labbra..
<Sei troppo tesa Jenny..rilassati>, sussurra lui poggiando la sua fronte sulla mia. Scende verso il basso iniziando a lasciare piccoli baci umidi sui seni , succhiando qualche volta su un punto definito.
Ansimo e stringo i suoi capelli in una mano.
In basso sento sfregare il suo membro sulla mia apertura e sento accrescere il mio desiderio.
<Owen..>, ansimo il suo nome per fargli capire di farlo.
In un secondo sento che preme dentro di me; serro gli occhi e mi sento boccheggiare. È una sensazione strana.
<Mi fermo?>, chiede lui con voce spezzata.
Scuoto la testa e lui si spinge ancora di più dentro di me. Stringo nelle mani il piumone sotto di me e lui si ferma.
<Cazzo Jenny>, boccheggia Owen.
<Posso..posso muovermi?>, chiede.
<Si..>.
Inizia a muoversi lentamente, il dolore c'è ancora ma mi concentro sulle labbra di Owen che si posano sul mio seno. Ha gli occhi chiusi.
Stringo ancora il piumone e sento il fuoco ardere.
<Merda..vuoi..vuoi che mi fermi?>, chiede ancora poggiando la testa nell'incavo del mio collo. Dalla sua voce posso sentire il piacere e la preoccupazione.
<No..continua Owen>, sussurro presa dal piacere.
Sento i suoi muscoli tendersi e poi distendersi mentre si muove. Prende le mie mani e le intreccia alle sue e sento i suoi ansimi che si mischiano ai miei.
Penso che questa sia la sensazione migliore di sempre.
<Sto per venire..di nuovo>, sussurra alzando la testa e guardandomi negli occhi.
Mi bacia e sento il sapore del suo sudore.
Anche mentre veniamo insieme, non distogliamo mai lo sguardo. L'uno dentro l'altro.
Riprendiamo fiato e dopo poco lui si alza e quando esce da me, sento una sensazione quasi di vuoto.
D'istinto chiudo le cosce per smorzare il poco dolore che sento e posso vedere quel pò di sangue sul piumone, ma non ho la forza per alzarmi.
Vedo che Owen si toglie il preservativo e lo getta con delicatezza sul pavimento, prima di avvicinarsi a me.
<Stai bene?>, mi chiede mettendo una mano sulla mia guancia.
Adesso che è passato mi vergogno un po' ad essere nuda sotto il suo sguardo.
<Si>, dico prima di prendere le mutande e la maglietta.
<Sicura? Cioè...ti fa male qualcosa? Sono stato troppo brusco? Jenny io..>, cerca di dire lui mentre prende da terra i suoi boxer.
<È stata la cosa più bella della mia vita>, gli dico quando ritorna sul letto.
<Anche se per me non era la prima volta..ma è come se lo fosse stata>, ammette lui più a se stesso che a me.
<Vieni a fare una doccia?>, chiede lui aprendo la porta del bagno.
<Poi ci mettiamo a letto, promesso>, continua lui con la solita faccia da cazzo.
<Preferisco farla da sola la doccia, vai prima tu>, dico mentre lo vedo entrare in bagno.
Due cose da fare: togliere il piumone e chiamare Carla.

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