Capitolo 20

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Jenny
Alle otto la sveglia di Carla ci obbliga ad alzarci.
Come dei robot andiamo subito a fare colazione e poi subito a prepararci.
In salotto troviamo Rob che si è appena svegliato.
<Buongiorno ragazze>, saluta lui alzandosi.
<Buongiorno Rob>, lo saluto io, mentre Carla corre a stampargli un bacio sulle labbra.
<Come ti senti?>, gli chiedo quando entrambi entrano in cucina.
<Bene, la spalla fa meno male. Riesco a muovere anche le braccia>, spiega lui addentando un cornetto alla nutella.
Per fortuna ce ne sono due, l'altro deve essere mio.
<Dovevi solo riposare>, lo informo quando il campanello ci fa ammutolire tutti.
<Aspetti qualcuno?>, chiedo a Carla.
Lei scuote la testa in segno di negazione.
Vado verso la porta ed apro.
<Anche alle otto di mattina?>, dico esasperata lasciando la porta aperta e facendo entrare Owen.
<Buongiorno anche a te principessina>, mi dice lui.
<Come mai questa visita?>, chiede Carla insospettita.
<Il mio migliore amico era qui e sono venuto a trovarlo, prima di un esame dobbiamo parlare>, spiega lui prendendo un cornetto.
Aspetta..quello alla nutella, il mio cornetto.
<Quello era mio>, piagnucolo io.
<Non mi pare ci fosse scritto il tuo nome sopra>, dice lui da perfetto idiota.
<Ma era mio, la prossima volta che entri in casa mia non mangerai nulla>, lo avverto prendendo il cornetto alla crema. Non è come quello alla nutella ma è sempre buono dai.
<Sei già arrabbiata di prima mattina? Luna storta?>, chiede lui.
<No, sei tu>, gli dico puntandogli un dito contro.
<Jenny giuro che se non passo questo esame io mi ritiro>, mi dice Carla disperata.
<Non ti pare un po' esagerato?>, ride Owen.
<No sarebbe in grado di farlo davvero>, gli spiego io.
<E tu? Se non passassi un esame?>, mi chiede questa volta.
<Non sarà un esame a farmi ritirare>, dico alzando le spalle.
<Io vado a prepararmi, Jenny conviene anche a te>, dice Carla baciando Rob e poi andando in camera sua.
Metto nel lavello le tazze sporche e poi pulisco un po' sul tavolo, è pieno di briciole.
Rob è andato in bagno mentre Owen è ancora seduto che mi guarda.
<Resterai lì come una mummia per quanto tempo ancora?>, gli chiedo io mettendo le sedie apposto.
<Non sembri nervosa>, mi dice.
<Appunto, non lo sembro>, specifico.
<Sei preparata no?>, chiede ancora.
<Più o meno>, dico frustata prima di andare in camera mia.
<Che vuol dire più o meno?>, dice lui seguendomi.
Lo fermo sulla porta.
<Non puoi entrare>, gli spiego.
<Perché? Nascondi un ragazzo sotto al letto?>, chiede lui cercando di guardare oltre le mie spalle.
<Ma come ti vengono in mente certe cose?>, sbuffo.
<Nell'armadio?>, chiede ancora.
<Nell'armadio preferisco metterci i vestiti>, gli spiego.
Entro in camera e chiudo la porta alle mie spalle.
Decido di mettere un pantalone a vita alta e una maglietta rossa. I capelli li raccolgo in una coda e un po' di mascara lo applico sulle ciglia. Sono quasi pronta. Vado in bagno e inizio a lavarmi i denti quando anche Carla entra e inizia a truccarsi.
<Carla non mi sento pronta>, ammetto dopo aver risciacquato i denti.
<È impossibile, tu sei sempre pronta>, dice lei guardandomi dallo specchio.
<Questa volta non così tanto, e ho solo una possibilità per questo esame>.
<Andrà bene, come sempre Jenny. Non farti prendere dall'ansia di non sapere le cose perché altrimenti andrai nel pallone>, mi suggerisce lei.
Ma come si fa a non dare di matto quando non so se riuscirò a dire tutto quello che il professore mi chiederà?
Usciamo dal bagno e andiamo in salotto dove i ragazzi sono lì che aspettano.
<Non sapevo fossi una ragazza da giubbotto di pelle principessina>, dice Owen.
Lo ignoro.
<Siete pronte?>, ci chiede Rob aprendo la porta.
<No, per niente>, affermo io andando verso la mia macchina.
Carla e Rob partono a tutta velocità, mentre io me ne sto in macchina senza nemmeno aver messo in moto.
<Principessina>.
Owen affianca la mia macchina con la sua moto, alza la visiera del casco e mi guarda.
<Tutto bene?>, chiede ed io annuisco.
<No invece, prima mi hai ignorato e tu non rinunci mai ad un battibecco>, constata lui.
<Perché? Cos'hai detto?>, chiedo io preoccupata.
<Quindi non mi hai proprio sentito, il che è grave>, dice lui pensieroso.
Guardo l'orario sul display della macchina che segna le 08:30. Tra un'ora il mio esame inizierà ed io ancora non sono sicura se riuscirò a farcela o meno.
<Che volevi dire con "più o meno" prima?>, chiede ancora lui.
<Niente>, rispondo mettendo in moto e lasciandolo lì.
Arrivo a scuola in meno di cinque minuti, parcheggio e trovo Carla e Rob sotto al nostro albero preferito che parlano animatamente.
<Io vado in classe, inizio tra quindici minuti>, dice Rob salutandoci. Io mi siedo e apro il libro di fisica alle pagine che ieri non ho ripetuto.
<Jenny stai tranquilla ok? Andrà tutto bene>.
Carla cerca di tranquillizzarmi senza alcun risultato però.
<Inizio ad andare in classe io>, mi avverte lei prima di andarsene.
Bene, a me rimangono ancora 45 minuti per ripetere.
<Tutta sola?>.
Owen si abbassa sulle ginocchia e mi guarda.
Annuisco.
<Non lo sai che non si ripete mai prima di un esame?>, chiede ancora.
<Non dovresti essere già in classe?>, chiedo io a mia volta.
<Ho ancora dieci minuti>, spiega lui.
<Non hai studiato vero?>, continua lui.
<Non tutto, e se tu non mi disturbassi potrei farlo adesso>, spiego guardandolo.
<Troppo difficile?>, chiede lui come se non gli avessi appena detto di andarsene.
<Se ieri qualcuno non si fosse fatto prendere a pugni forse adesso non sarei in questo stato>, gli spiego io.
<Non hai finito di studiare per venire da me?>, chiede lui come se gli fosse arrivato un secchio d'acqua fredda addosso.
<Già>, annuisco io.
<Non saresti dovuta venire allora>, spiega lui guardandomi.
<Owen mi lasci ripetere per favore?>, gli chiedo tornando a guardare il mio libro.
<Ti fa sentire meglio se ti dico che il fianco non mi fa più male?>, chiede lui non arrendendosi.
<Owen davvero devo ripetere>, dico sbuffando.
Detto questo lui si alza e se ne va.

09:15
Inizio ad andare verso l'aula di fisica e prendo posto in uno dei banchi liberi. Più o meno siamo una cinquantina di ragazzi ed io spero di essere una delle prime, almeno non rimarrò qui a farmela sotto.
Owen non sa che sarei andata lo stesso da lui, perché mi sono promessa che se qualcuno avesse bisogno di qualcosa in campo di infermieristica, io ci sarei stata sempre.
Il telefono vibra nel mio zaino.

"Buona fortuna, sono in cortile con Rob ed Owen. Ti aspettiamo".
Carla.

Beati loro che hanno già finito.
Io ancora devo iniziare.
Un altro messaggio arriva sul mio telefono.

"Non pensare alle cose da dire, concentrati solo su quello che sai. Se non sai qualcosa fai tanti giri di parole, il prof cambierà domanda".
Owen.

"Non so fare giri di parole io".
Gli rispondo sbuffando.

"Sii aggressiva principessina".

"Che razza di consiglio è?".
Chiedo ridendo.

"Non sono bravo a dare consigli, muoviti. Oh, il mio esame è andato alla grande e anche quello degli altri".
Ma quanto è stronzo?

"Sei di grande aiuto, davvero eh".
Chiudo il telefono e lo rimetto nello zaino.

<Jenny Evans>.
Il prof pronuncia il mio nome ed io a malincuore mi alzo dalla sedia e mi avvicino a lui.
Mi siedo e l'ansia inizia a farsi strada nel mio corpo.
L'esame dura circa mezz'ora, in cui il prof mi chiede cose che non avevo proprio minimamente studiato. Però ho deciso di seguire il consiglio strampalato di Owen, e pare che sia andata bene, almeno spero.

<Bene, penso che possa bastare signorina Evans>, inizia il professore.
<Le do un 27, è un voto alto>.
Annuisco contenta e corro subito fuori da quella maledettissima aula.
Pensavo di non farcela e invece è andata bene.
Vado subito in cortile dai ragazzi.
Sono tutti seduti sul muretto, tranne Owen che come sempre se ne sta alzato in attesa di non so cosa.
<Allora com'è andata?>, mi chiede subito Carla lasciando Rob a bocca aperta per le sue urla.
<Bene, credo>, dico andandomi a sedere sul muretto.
<Cioè quanto ti ha dato quel vecchio?>, chiede ancora.
<27>, rispondo soltanto.
<È andata benissimo no? Te l'avevo detto io>, dice lei.
<Già, ho fatto un sacco di giri di parole>, dico guardando Owen che accenna ad un sorriso.
<Anche io, praticamente non ho risposto a nessuna delle domande del prof>, afferma Rob scendendo dal muretto.
<Questa sera si festeggia>, urla Carla come una matta.
<Perché ogni volta dobbiamo attirare l'attenzione su di noi?>, chiede Owen visibilmente nervoso.
<Perché ogni volta devi essere sempre burbero?>, gli risponde Carla con il suo stesso tono.
<Perché mi va>, risponde lui.
Qualcosa non va.
Cos'è successo in quell'ora per fargli cambiare umore?
<Ti accompagno a casa?>, chiede Rob a Carla.
Lei annuisce e mi mima un "ci vediamo dopo".
<È tutto ok?>, chiedo ad Owen mentre si accende una sigaretta.
<Si, perché?>, chiede lui andando verso la sua moto.
<Perché mi sa che qualcosa non va>, gli spiego.
<È per l'esame?>, chiedo ancora.
<Per il tuo a dire il vero>, risponde lui.
Non capisco.
<In che senso?>.
<Nel senso che se non fosse andato bene la colpa era solo mia>, dice mettendosi il casco.
<Ma è andato bene, e poi la colpa sarebbe stata mia. Sono io che sono venuta da te>, dico alzando le spalle.
<Tu quanto hai preso?>, chiedo curiosa.
<29>.
<Cosa?? Non pensavo che fossi un genio>, dico sbalordita.
<Non sai niente di me>, risponde lui.
Estrae il telefono dai pantaloni e legge qualcosa che lo turba.
<Brutte notizie?>, chiedo io.
<I fatti tuoi principessina?>, chiede lui.
Alzo gli occhi al cielo e lo saluto con la mano.
<Offesa?>, chiede lui da lontano.
<No, stanca>, dico io.

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